È Osteria, ma solo fino al pass di cucina. I fratelli Andrea e Alberto Rizzo, mente emiliana e anima sicula, puntano dritti al meglio, escludendo scorciatoie e approssimazione. Come si evince già dalla carta dei vini, tra le più divertenti in città: annate rare, etichette ormai introvabili, griffe già memorabili o di fama recentissima, a conferma di attenzione sempre viva. Quattro i degustazione - terra, mare, vegetariano, e un "edizione limitata" - più la possibilità di ordinare alla carta. Brilla il tris di mare su fondo di cottura di cipolla in agrodolce: poi raviolo di seppia ripieno di piselli, raviolo di gambero ripieno di funghi e basilico, rotolo di ricciola ripieno di gelatina ai ricci. Appaganti i mezzi paccheri con salsiccia al coltello di suino nero, peperoni, finferli e maggiorana, Solida la zuppa (triglie, merluzzo, scampi, calamari, riccio, cozze, salicornia saltata e lattuga di mare). Il servizio fonde a dovere cura e discrezione.