Damiano Lunghi ha raccolto con bravura e passione l'eredità dei grandi osti che hanno caratterizzato i locali di Foligno in passato, interpretandone lo stile con personalità, piglio, cultura e bravura. Non senza un pizzico di spavalderia e di intelligente ironia, doti che gli valgono diversi amici e qualche detrattore. Tant'è, il suo bistrot folignate, incentrato su una gioiosa e dinamica tradizione che si nutre di orti, artigiani e fornitori della zona, ha cesellato nel tempo una precisa fisionomia e un ruolo centrale nell'attuale ristorazione umbra. Qui si viene per il prosciutto tagliato al coltello, i crostoni con "recchie" di maiale o quelli con aringhe, cipolle di Cannara e stracciatella, i primi saporiti, il quinto quarto e le carni locali. E per i vini artigiani e naturali che colorano gli scaffali e i bicchieri.