Al talentuoso ed esperto cuoco piemontese Paolo Griffa va reso merito di essere stato il motore della riapertura del Caffè Nazionale, 170 anni di storia e chiuso dal 2019, curando anche il cocktail bar e la pasticceria. Il posto è bellissimo, la sala dodecagonale per il fine dining conserva la struttura della cappella monastica e ogni elemento di arredo si trova al punto giusto come ha voluto Griffa in persona, che ha anche installato una cucina ultrasofisticata che monitora tutte le attrezzature per raggiungere la massima sostenibilità. Due degustazioni, da cinque e sette portate. Ampia presenza di piatti (o richiami) vallesani, sempre magistralmente interpretati. Dalla trota salmonata di Morgex confit, pino e fiori eduli all'agnello all'idrolato di menta e verdure di stagione, il divertimento è assicurato. La sequenza di dolci, grandi e piccoli, è curata da Titti Traina, compagna di Griffa, che - lo evidenzia un gioiello come Volare - sa unire fantasia, estetica ma soprattutto la capacità di giocare su ogni elemento, come gli specialty coffee che sono un vanto del locale. A punto il servizio; la cantina annovera un migliaio di etichette, con grandi verticali e una notevole profondità di annate.