E' una sfida tutta da seguire quella della famiglia Rana, una delle più attente alla qualità declinata al grande pubblico. Anche perchè ogni elemento è stato a lungo studiato: il restyling del precedente locale è perfetto, l'ambiente è tra olivi e alberi secolari, non mancano l'orto biologico e una cantina da 800 referenze. Azzeccata anche la scelta del cuoco, Giuseppe D'Aquino, che conosce bene il territorio per la lunga esperienza all'Oseleta, ma non ne è condizionato. I tre degustazione (Storia, Natura e Giro del Mondo) confermano l'ecletticità dello chef napoletano ma sorprendono per una visione 'contaminata': nighiri di panzanella e calamaro, gyoza di granchio, cuberoll di sashi finlandese. Si vola alto, insomma, con grandi ambizioni.
I migliori ristoranti sono contraddistinti da 1,2,3 forchette, a seconda del grado di "eccellenza"
Il punteggio è espresso in centesimi. I voti prendono in esame cucina, cantina e servizio. I punti a disposizione sono così ripartiti:
50 per la cucina
20 per la cantina
30 per il servizio
Soltanto in pochissimi casi (location d’eccezione, progetti di formazione, particolare attenzione all’etica e alla sostenibilità del cibo) si aggiunge un bonus.