Alla guida c'è Giulio Gigli, giovane cuoco con un passato in giro per alcune cucine straordinarie (dal Pagliaccio di Anthony Genovese a Le Cheval Blanc di Yannick Alléno, da Benu a San Francisco al Disfrutar di Barcellona). Ora è tornato nella sua Umbria, le cui materie prime entrano nei piatti in maniera originalissima. Al momento si può scegliere solo tra due menù degustazione, di cinque e otto portate, a prezzi vantaggiosi (35 e 50 euro). Buona la tigella aerea ripiena di formaggio di capra, straordinario il piccione marinato in colatura di alici, sfere di patè di fegato, fiori di aglione in conserva. Di livello i dolci, piccola ma ben impostata la carta dei vini. Facile la scommessa sulla crescita del progetto e sul futuro brillante.