Il locale di Antonio Ziantoni e Ida Proietti in pochi anni è diventato il "must to be" della scena gastronomica romana, caso scuola di come nella Capitale si possa avere un pensiero intelligente oltre la tradizione. Un luogo dove divertirsi e uscire felici (già solo per aver trovato un tavolo). Merito di una squadra che lavora bene, di un'atmosfera impagabile in sala e del lavoro in cucina di Antonio, che propone una carta smilza e libera, un manifesto di fantasia senza schemi, di autentica cucina urbana con echi agresti. Piatti come l'ostrica in verde, la tartare di pecora in insalata, gli spaghetti freddi, friggitelli e cerfoglio, l'agnello alla brace, scalogno al miele e ginepro, la millefoglie e visciole. Tutto al servizio della semplicità, del sapore, del rigore. Magnifico. Due i percorsi degustazione: sei portate a 90 euro, otto a 120. Bella carta dei vini, che accontenta tutti; servizio gioioso. Un locale che continua a progredire.
I migliori ristoranti sono contraddistinti da 1,2,3 forchette, a seconda del grado di "eccellenza"
Il punteggio è espresso in centesimi. I voti prendono in esame cucina, cantina e servizio. I punti a disposizione sono così ripartiti:
50 per la cucina
20 per la cantina
30 per il servizio
Soltanto in pochissimi casi (location d’eccezione, progetti di formazione, particolare attenzione all’etica e alla sostenibilità del cibo) si aggiunge un bonus.