Storie

Le colazioni regionali italiane, dalla focaccia ligure alla granita siciliana

Non tutte le colazioni sono uguali: alcune regioni possono vantare delle usanze caratteristiche e gustose. Ecco qualche esempio.

  • 18 Aprile, 2020

Lโ€™accoppiata vincente cornetto e cappuccino mette tutti dโ€™accordo. Piรน soffici e panose o sfogliate e ricche di burro, le brioche sono il prodotto preferito da tanti italiani per cominciare la giornata, accompagnate da un buon espresso, un tรจ, un cappuccino o altre bevande. Ci sono poi i biscotti da inzuppare, le crostate, il ciambellone e il plumcake: dolci perfetti per la prima colazione che accomunano tutte le regioni. Alcuni territori, perรฒ, conservano tradizioni peculiari e antiche, da provare quando si รจ in cerca di unโ€™alternativa al classico cornetto con la crema.

Le colazioni regionali italiane piรน caratteristiche

Focaccia genovese

Fugassa e cappuccino – Liguria

Nota in cittร  con il nome dialettale di fugร ssa (letteralmente โ€œcotta sul focolareโ€), la focaccia genovese รจ una delle preparazioni piรน popolari della Liguria: una sorta di pane alto un paio di centimetri, โ€œpizzicatoโ€ in superficie e ricoperto da una miscela di acqua e olio extravergine dโ€™oliva, oltre che da granelli di sale grosso. Tradizionalmente, viene gustata giร  di prima mattina, inzuppata nel cappuccino: una colazione dolce-salata sfiziosa e dal gusto inconfondibile, sicuramente da provare (per sapere dove trovarne di veramente buone, ecco la classifica delle migliori focacce della Liguria).

maritozzo con la panna

Maritozzo con la panna โ€“ Roma

Un panetto lievitato soffice e arioso, diviso a metร  da un ciuffo abbondante di golosa panna montata: รจ il maritozzo il re della colazione romana, simbolo dellโ€™arte dolciaria della Capitale, peccato di gola da concedersi di tanto in tanto per iniziare la giornata al meglio. La variante con la panna รจ la piรน conosciuta, ma la ricetta storica รจ quella del maritozzo quaresimale, di pezzatura piรน piccola e colore scuro, arricchito con uvetta, pinoli e canditi, uno dei pochi sfizi concessi durante il periodo di digiuno. Unโ€™antica leggenda racconta che in epoca romana questi pani dolci rappresentavano il tipico dono per le donne da parte del futuro marito, chiamato col vezzeggiativo burlesco โ€œmaritozzoโ€. Allโ€™interno del dolce, infatti, veniva spesso inserito un anello o un oggetto dโ€™oro come pegno dโ€™amore. I migliori? Li trovate nella nostra classifica delle colazioni piรน buone di Roma.

Granita e brioche – Sicilia

Madre di tutta lโ€™arte del sottozero, la granita siciliana a colazione si accompagna con lโ€™immancabile brioche col tuppo, dolce mrobido chiamato cosรฌ per via della forma, che ricorda appunto quella del โ€œtuppoโ€, nome dialettale con cui viene indicato lo chignon basso che le donne erano solite portare in passato. La granita, invece, affonda le sue radici nella dominazione araba: antenato del prodotto รจ lo sherbet, una sorta di succo di frutta aromatizzato con acqua di rose e ghiacciato. Simbolo per antonomasia di Catania e zone limitrofe, in origine la granita veniva realizzata a partire dalla neve raccolta sullโ€™Etna (ma anche sui Nebrodi, i Peloritani o i Monti Iblei) dai โ€œnivaroliโ€, e conservata nelle โ€œniviereโ€ in pietra allโ€™interno delle grotte naturali del territorio, in modo da mantenere bassa la temperatura. Stoccata in questo modo peculiare, la neve si trasformava in ghiaccio, che veniva grattato via e addizionato di sale prima di essere riposto in un contenitore di acciaio.

Granita e brioche siciliana

Mescolando di continuo ghiaccio e miele, i siciliani riuscivano a ottenere una consistenza pastosa e morbida, da assaporare a cucchiaiate, con spremute di limone fresco o arance. Nel Cinquecento nasce il pozzetto, un secchiello di zinco posto allโ€™interno di un tino di legno, nuovo strumento utilizzato per il rimescolamento della granita, con tanto di pale per impedire la formazione dei cristalli di ghiaccio. Bisogna attendere il Novecento, con lโ€™avvento delle nuove tecnologie, perchรฉ il pozzetto venga sostituito dalla gelatiera e la neve dallโ€™acqua, arrivando a ottenere la granita cosรฌ come oggi la conosciamo. Da non dimenticare: mai confondere la granita siciliana con la grattachecca romana o il sorbetto (per conoscere tutte le differenze, leggi la storia e le ricette dellโ€™arte fredda italiana).

sfogliatella riccia

Sfogliatella โ€“ Campania

Al contrario di quanto si possa credere, la sfogliatella non รจ nata a Napoli. Le sue origini sono da rintracciare nella Costiera Amalfitana, piรน precisamente nel convento di Santa Rosa. Qui, nel Seicento, una delle monache di clausura โ€“ da sempre impegnate nella preparazione di dolci e altre specialitร  โ€“ si ritrovรฒ con una gran quantitร  di avanzi di semola bagnata nel latte. Per non sprecarla, la mescolรฒ agli altri ingredienti che aveva a disposizione – frutta secca, zucchero, liquore al limone โ€“ mise il tutto in un impasto a base di vino bianco e strutto e infornรฒ il dolcetto, dandogli una forma simile a quella del cappuccio dei monaci. Nasce cosรฌ la sfogliatella Santarosa, ricetta reinterpretata poi a Napoli da Pasquale Pintauro, che nellโ€™Ottocento diede vita alla versione attuale della sfogliatella, con il guscio piรน sottile e la forma a conchiglia. La sfogliatella Santarosa esiste ancora, con un ripieno di crema pasticcera e amarene, mentre quella napoletana ha una farcia di ricotta, semolino e canditi, e presenta due varianti principali: riccia, piรน croccante e friabile, e frolla, dalla forma tonda e con il guscio di pasta frolla.

Savoiardi, foto di Francesco Vignali

foto di Francesco Vignali

Savoiardi – Sardegna

Farina, zucchero, tantissime uova: servono solo tre prodotti per dar vita a uno dei dolci piรน amati e utilizzati in Italia, dallโ€™impasto ricco e friabile. Gli inglesi li chiamano ladyfingers (dita di dama), i francesi biscuit ร  la cuillรจre (biscotti a forma di cucchiaio): il nome italiano invece รจ collegato alle loro origini, la Savoia, la regione incuneata tra Francia, Italia e Svizzera dove sono nati, nel tardo Trecento, presso la corte di Amedeo VI. A inventarli, sembra sia stato il cuoco del Conte Verde in onore di una visita del re di Francia. Da qui la loro diffusione in tutte le terre sotto il dominio o nella sfera dโ€™influenza di Casa Savoia: in Piemonte ovviamente, dove i savoiardi figurano tra i prodotti agroalimentari tradizionali della regione (come pure nellโ€™elenco PAT dellโ€™Emilia Romagna e Molise), ma un poโ€™ ovunque in Italia. Soprattutto in Sardegna, prima dellโ€™unitร  dโ€™Italia possedimento sabaudo per quasi un secolo e mezzo, dove sono chiamati pistokeddos o savoiardi di Sardegna (Fonni, nel Nuorese, รจ considerata la loro capitale). Vengono impiegati soprattutto per la preparazione di dolci, dal tiramisรน alla Charlotte, ma a colazione sono deliziosi inzuppati nel caffรจ. Consigli per gli acquisti: ecco la nostra classifica dei migliori savoiardi italiani.

Pane e marmellata

Pane di segale, burro e marmellata โ€“ Trentino-Alto Adige

Il Trentino-Alto Adige vanta una lunga tradizione dellโ€™arte bianca. La diffusa coltivazione di segale locale ha fatto sรฌ che la regione diventasse il regno del pane nero, declinato in vari modi dai migliori panifici del territorio. Cโ€™รจ lo schรผttelbrot, fatto con farina di segale, acqua, lievito, sale e alcune spezie, e poi la pagnotta ai 4 tritelli, tipica di Bolzano e dintorni, prodotta con segale, orzo, avena e frumento. Numerosi anche i pani ai semi (di lino, papavero, cumino), e non mancano quelli con farina di tipo 0, come il bรฉchi-panzalini o โ€œfilone a due tagliโ€, diffuso nella provincia di Trento. In qualsiasi caso, per una colazione sana e gustosa tipica delle zone dโ€™alta montagna, non cโ€™รจ niente di meglio di un velo di burro buono e qualche cucchiaiata di confettura da spalmare sul pane fresco.

Farina per polenta

Polenta e latte โ€“ Veneto

Una colazione antica, dimenticata, tipica della tradizione pastorale delle zone del Nord Italia, in particolare del Veneto. La polenta, fatta con farina di mais e acqua, ha per tempo costituito lโ€™alimento principale per molte famiglie del Settentrione, specialmente per quelle piรน povere che potevano contare sui pochi prodotti della campagna. Una preparazione sostanziosa ed economica, in grado di soddisfare la fama in qualsiasi momento della giornata, anche di prima mattina: i pastori, infatti, erano soliti accompagnare con il latte gli avanzi della polenta della sera prima. Un pieno di energia perfetto per la dura giornata di lavoro che si prospettava. E se la colazione con la polenta รจ forse passata di moda, resta invece attuale lโ€™abbinamento della polenta con il latte, nella versione dolce con unโ€™aggiunta di zucchero per una merenda gustosa, oppure nella variante salata con un poโ€™ di formaggio grattugiato.

a cura di Michela Becchi

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