Per chi non รจ sardo, lโidea del pane carasau non รจ poi cosรฌ allettante. Una sfoglia croccante, saporita ma poco pratica per accompagnare le pietanze. Ecco, abbandonate pure questo preconcetto: se il pane carasau non vi piace รจ perchรฉ non lo state mangiando nel modo giusto. Questo velo croccante puรฒ essere consumato in maniera ben piรน creativa e diventare la base per una serie di pietanze golosissime, da tenere sempre a portata di mano in dispensa e perfetto per l’estate.
Intanto, un poโ di storia: chiamato anche carta musica per via del rumore che emette quando viene spezzato, il carasau nasce in Barbagia e deve il suo nome alla carasatura, la seconda cottura a cui viene sottoposto. Le donne erano solite prepararne una versione primordiale giร nel 1000 a.C. per assicurare agli uomini al lavoro nei campi un pasto sostanzioso e facile da conservare anche per lunghi periodi. Ecco il motivo della doppia cottura, che garantisce una durata maggiore al prodotto: l’impasto sottile viene prima passato in forno fino a gonfiarsi come un palloncino, per poi essere cotto di nuovo per trasformarsi in una sfoglia fragrante. Da conservare in un ambiente fresco e asciutto come la dispensa della cucina.
Versatile e pronto all’uso, il carasau si puรฒ rivelare un felice salva-cena dell’ultimo minuto. Per assaporarlo in purezza, lo si puรฒ bagnare con un poโ dโacqua per ammorbidirlo, proprio come fanno i sardi. In estate, il risutlato รจ ancora piรน goloso se si usano dei pomodori maturi strusciati sopra: un filo dโolio, un pizzico di sale e il gioco รจ fatto. Una volta bagnato, diventa la base per qualsiasi ricetta: una preparazione tipica รจ quella del pane frattau, condito con sugo di pomodoro, pecorino e arricchito con un uovo in camicia in superficie, ma con questo sistema si possono realizzare anche lasagne e timballi in forno, con carne, pesce o verdure.
Unโidea golosa รจ poi quella della finta pizza: basta bagnare diversi strati di carasau, sovrapporli aggiungendo un filo dโolio tra un foglio e lโaltro, poi condire il tutto con pomodoro e mozzarella e cuocereย in forno. La pizza cosรฌ ottenuta sarร croccante e saporita, perfetta da servire in triangolini per un antipasto diverso dal solito. Infine, c’รจ il pane guttiau, profumato con olio e rosmarino e passato in forno, giusto il tempo di diventare ancora piรน croccante: questo รจ un modo semplice per recuperare anche i pezzetti avanzati dalla rottura del pane, che spesso rimangono in fondo alla scatola. Conditi con olio e sale e cotti leggermente in forno diventeranno degli snack saporiti da sgranocchiare al posto delle patatine o aggiungere alle insalate.
Si trova in tutti i grandi supermercati, ma per chi ha la fortuna di vivere in Sardegna, ecco quali sono i panifici migliori per un pane carasau artigianale.
Il carasau a firma Rubano si chiama Tundu, si produce a Oliena ed รจ uno dei migliori sul mercato. La sfoglia รจ di semola di grano duro, a cui si aggiunge acqua, lievito madre e un pizzico di sale. Una volta infornato nel forno a legna il disco si gonfia, diventa un pallone e a quel punto viene sfornato, diviso in due sfoglie sottili sempre tonde e rinfornato. Il risultato รจ davvero degno di nota: cโรจ il sapore della semola ben presente, la parte leggermente amaricante e affumicata della cottura a fuoco, non mancano croccantezza e fragranza.
Tundu – Oliena (NU) – via Giorgio La Pira, 6/8 – 3281946041 –ย www.carasautundu.it
Su Civraxiu รจ il nome del pane piรน prodotto nel Sud della Sardegna, si tratta di una grossa pagnotta a lievitazione naturale e frutto unicamente di semola di grano duro. Naturalmente, non manca anche il carasau, pane onnipresente in tutta lโisola, qui realizzato a regola dโarte, cotto in forno a legna, fragrante e saporito.
Su Civraxiu di Camisaย โ Camisa, Castiadas – facebook.com/p/Su-Civraxiu-Forno-artigiano-a-legna-100064670172860/
Chiamarlo forno รจ riduttivo: qui si celebrano saperi e sapori di un tempo, non solo attraverso lโessenziale produzione di pane, dolci e pasta, ma anche tramite artigianato locale e i migliori prodotti gastronomici della Barbagia. Si puรฒ pure prendere un caffรจ, nelle vecchie tazzine di porcellana e, tornando alla panificazione, prima di tutto si rimane estasiati dal profumo che arriva dal forno a legna: il carasau รจ il re dellโinsegna.
Anticas Licanzias โ Nuoro โ via Nicolรฒ Ferracciu, 73 – facebook.com/p/Anticas-Licanzias-Pirari-100063620963713/
Si viene qui non solo per tutto il reparto panetteria, ma anche per la gastronomia. Due i punti vendita, in via Loi e in via Azuni. Il pane รจ senza dubbio protagonista, prodotto quotidianamente e offerto in varie tipologie, nel rispetto della tradizione isolana, ma anche andando a pescare nelle piรน tipiche produzioni italiane contemporanee. Il carasau, naturalmente, non manca ed รจ realizzato con tutti i crismi.
Gioi โ Iglesias (SU) โ via Emanuele Loi, 30 – facebook.com/panificioartigianalegioi?locale=it_IT
โA Kentโannosโ in Sardegna รจ uno degli auguri piรน apprezzati e veritieri visto che รจ terra di centenari. ร da qui che nasce il nome Kentos – Il Pane dei Centenari, dallโidea di Viviana Sarigu, fondatrice dellโazienda che diversi anni fa ha deciso di cambiare vita per dedicarsi alla panificazione. Pochi i pani prodotti: il Moddizzosu, una grande pagnotta di semola di grano duro, da mangiare a fette e da conservare nella dispensa visto che si mantiene a lungo; il Coccoi, sempre di semola, che veniva prodotta soprattutto durante le feste pasquali, e due tipi di Carasau.
Kentos โ Cagliari โ via Tiziano, 54 – facebook.com/kentosardegna/?locale=it_IT
Il forno di Salvatore Fancellu esiste dal 1960 e da allora ha sempre prodotto pistoccu. Sono sfoglie che subiscono una doppia cottura, sono spesse (a differenza del carasau) e vengono infornate prima su piastra di basalto (una pietra comune in queste zone), poi svuotate della mollica e reinfornate per conferire loro la croccantezza e per far sรฌ che durino a lungo. C’รจ anche il carasau, disponibile in piรน versioni.
Fancellu โ Montresta (OR) โ via Roma – bistoccudimontresta.it/index.html
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