Il clinking dei bicchieri nei ristoranti di Luca Appino, fondatore di Bottega e della pizzeria Massilia, si mescola all’atmosfera vibrante di Bangkok, in un mercato vinicolo in lenta ma continua evoluzione, ancora caratterizzato da regolamenti stringenti e un pubblico scettico. La Thailandia infatti registra un consumo medio di alcol di 12,3 litri per persona all’anno, con il vino che rappresenta ancora solo una piccola frazione del mercato degli alcolici (appena lโ1 per cento del consumo totale). Tuttavia, il mercato mostra segni di vivacitร , con previsioni di crescita annuale del +7,7 per cento fino al 2026, soprattutto grazie allโaumento del potere dโacquisto e allโinteresse crescente verso i prodotti di qualitร .
ยซIn Thailandia, il vino รจ percepito come un bene di lussoยป, afferma Appino. Questo รจ evidente anche nel fatto che solo il 23 per cento della popolazione consuma alcolici, e tra questi, la birra rappresenta il 73 per cento del volume totale. Tuttavia, la situazione sta lentamente evolvendo. ยซQuando sono arrivato piรน di dieci anni fa, il consumo pro capite era decisamente piรน basso rispetto a oggi, รจ praticamente quadruplicatoยป, spiega. Il motivo? Lโaumento del benessere e la crescita di una classe media sempre piรน interessata a prodotti occidentali di alta qualitร . Inoltre, le recenti riforme fiscali che hanno ridotto i dazi d’importazione sul vino potrebbero dare ulteriore impulso al trend. Questo, perรฒ, non sembra portare i thailandesi a sostituire birra e superalcolici, i veri protagonisti del loro mercato.
Nonostante i progressi,ย spiega il ristoratore piemontese, il consumo di vino in Thailandia resta limitato anche per ragioni economiche e culturali. ยซLa Thailandia ha 70 milioni di abitanti, ma solo il 7 per cento ha la possibilitร di acquistare beni non di prima necessitร ยป, dice amareggiato, ยซLa birra, per esempio, costa molto meno rispetto al vino. Una bottiglia di Nero dโAvola arriva a costare quanto una bottiglia di Black Labelยป. Il vino รจ ancora considerato un bene di lusso, un prodotto per pochi: ยซQui (a Bangkok, ndr), acquistare una bottiglia di vino รจ un po’ come comprare un vestito dai grandi marchiยป.
Oltre alle ragioni economiche e culturali, il contesto fiscale in Thailandia รจ notoriamente complesso per quanto riguarda l’import, ma qualche segnale positivo รจ arrivato di recente. ยซHanno ridotto un po’ la tassazione, che prima arrivava anche al 300 per cento del valore della merceยป, spiega Appino, e il Governo prevede di abolire i dazi del 54 per cento,ย ยซQuesto per cercare di fermare il mercato nero e rendere piรน accessibili i prodotti importatiยป. Tuttavia, il ristoratore evidenzia come la riduzione delle tasse non abbia ancora portato a un boom nel consumo di vino: ยซLa bottiglia piรน economica che posso comprare costa almeno 20 euro, e questo resta un ostacolo per molti consumatori localiยป.
Ma la domanda di vini italiani รจ in crescita. ยซI vini piรน venduti sono quelli rotondi e morbidi, pensati apposta per il mercato asiaticoยป, spiega, e si nota un certo cambiamento nell’aria nei gusti dei consumatori thailandesi: ยซIn passato si preferivano vini piรน strutturati, ma ora il trend รจ verso i vini bianchi, con meno contenuto alcolico, piรน delicati, anche se il rosso continua a dominare con il 65 per cento delle venditeยป. Tra i vini italiani, Luca Appino segnala una particolare crescita di interesse per i bianchi dellโEtna, che hanno raggiunto le vendite dei celebri bianchi del Friuli. Mentre la fetta di mercato per i vini naturali internazionali rimane limitata. Sebbene siano presenti nella carta dei suoi ristoranti, non riscuotono successo a Bangkok, e in piรน, il costo del trasporto con container ultra refrigerati rende queste bottiglie poco appetibili in termini economici.
Oltre al vino, Appino gestisce anche il cocktail bar Vesper, specializzato in superalcolici, un mercato che in Thailandia ha numeri decisamente superiori rispetto a quello del vino. ยซIn Asia, non si beve analcolicoยป, sottolinea. ยซSe si acquista una bottiglia, รจ perchรฉ contiene alcolยป. Questa preferenza per gli alcolici ad alta gradazione ha radici culturali profonde, e anche durante la pandemia, quando il governo ha vietato la vendita di alcol nei ristoranti, il consumo di birra analcolica non ha mai preso piede. ยซLe avevamo acquistate, ma ne vendevamo una cassa a settimana, al massimoยป.
Il mercato dei superalcolici continua dunque a dominare, e anche la politica governativa, con le sue regolamentazioni ancora rigide, non sembra destinata a cambiare radicalmente nel breve termine. Le lobby che controllano la produzione e la distribuzione di alcolici sono ancora molto forti e mantengono alti i dazi sui prodotti importati. ยซCon lโaumento del reddito pro capite, noi ristoratori potremmo spingere verso un maggiore consumo di vinoยป, spera Appino, ยซma per ora il mercato resta molto saturo e difficile da penetrare, soprattutto per i piccoli produttoriยป.
Per Luca Appino il vino italiano nei suoi ristoranti (pizzerie comprese) รจ una cosa seria. Piemontese di origini, con un passato nelle cucine dei resort alpini e nei villaggi turistici estivi, si รจ ritrovato a Bangkok quasi per caso. ยซVenti anni fa, lavoravo nelle cucine dei resort sulle piste da sci, poi dโestate insegnavo vela. Un giorno, a Firenze, un signore cercava un ragazzo per aprire un ristorante con cucina a Bangkok. Ho accettato un contratto di sei mesi, ed eccomi qui, al posto giusto nel momento giustoยป. Oggi, oltre alla Bottega e alla Pizzeria Massilia, di cui cura personalmente insieme ai rispettivi sommelier la carta dei vini, Appino ha aperto un franchising in Indonesia, con un menu halal pensato per il mercato musulmano. ยซร stata una sfida interessanteยป, racconta, ยซma anche in Indonesia la cultura moderna del cibo italiano รจ in crescita, proprio come a Bangkokยป. E il futuro? Tornare a investire in Italia sarebbe un sogno romantico per Appino, ma le difficoltร burocratiche lo fanno esitare. ยซQui a Bangkok fare impresa รจ molto piรน agevole, tutto รจ piรน lineare. Per ora non mi vedo in Italia, magari in altre parti d’Europa, ma lโItalia, al momento, รจ solo un sogno lontanoยป.
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