Con la due giorni della Chianti Classico Collection, alla Stazione Leopolda di Firenze, รจ entrata nel vivo la settimana delle anteprime toscane. Evento atteso e corposo, anche nei numeri: 200 aziende del Gallo Nero e 740 etichette in degustazione per circa 10.000 bottiglie complessive.
Tra gli oltre 300 giornalisti presenti, provenienti da 30 diversi paesi del mondo, anche la squadra del Gambero Rosso che ha potuto testare le nuove uscite e seguire lโevoluzione in bottiglia dei vini giร assaggiati lo scorso anno.
โPartecipo alla Collection dalla sua prima edizione ma ogni anno รจ unโemozione nuovaโ ha detto Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico. โร un onore per me accogliere i tanti amici della stampa nazionale e internazionale e del trade. Siamo consapevoli che la strada della qualitร e del rispetto del territorio che ci รจ stato affidato sia lโunica possibile, non solo per ottenere grandi vini e i risultati straordinari che pubblico e critica ci attribuiscono ormai da molti anni, ma anche per trarre la massima soddisfazione da quello che facciamo ogni giornoโ.
Al di lร delle valutazioni sullโandamento della vendemmia 2019, su cui avremo modo di ritornare in futuro, le annate โcentraliโ sotto i riflettori sono state 2018 e 2017. Di segno opposto, va detto subito, tanto negli aspetti climatici quanto in quelli espressivi.
Andamento annata 2018: certamente โclassicoโ, anche nella discontinuitร e nella mutevolezza delle situazioni meteo. Dopo un inverno abbastanza freddo, specialmente nellโultimo periodo, caratterizzato da nevicate e temperature molto rigide, รจ arrivata una primavera decisamente variabile e molto piovosa. Anche durante lโestate la situazione non si รจ troppo regolarizzata, con alcuni rovesci temporaleschi che hanno provocato un innalzamento del tasso di umiditร , mantenendo le temperature su valori abbastanza freschi rispetto al solito, con conseguente allungamento del processo di maturazione delle uve. Settembre ha visto invece giornate soleggiate, calde, ma con una buona escursione termica fra giorno e notte, che ha consentito il completamento del processo di maturazione delle uve. In realtร qualche pioggia รจ arrivata anche durante la vendemmia, con le conseguenze del caso.
I vini dellโannata 2018: dal punto di vista quantitativo e qualitativo lโannata รจ stata senza dubbio molto buona. I primi assaggi confermano lโidea classica del millesimo, anche se con le ovvie variazioni sul tema. In generale dei vini che ci piacciono, โchiantigianiโ, seppur in via di definizione. Considerazione scontata, vista la gioventรน, ma relativa anche ai caratteri dei campioni assaggiati: piรน intriganti che esplosivi sul piano aromatico, scattanti al palato con qualche debito di sapore e tannini serrati. Pesi medi, riusciti quando lโalcol non brucia i sorsi piรน delicati. Vini che danzano sulle punte, bisognosi di bottiglia per integrarsi e completarsi. La classica annata i cui la forbice tra i migliori e il resto del gruppo potrebbe divaricarsi piรน del solito, ma capace di squillare con i vertici della piramide. Vedremo.
Andamento annata 2017: difficile, inutile girarci intorno. ร stato uno degli anni piรน siccitosi degli ultimi decenni. Alla scarsitร di precipitazioni si รจ aggiunta la costanza di temperature sempre al di sopra della media, specialmente nei mesi di luglio e di agosto. Alcune gelate tardive, del tutto eccezionali, hanno causato una diminuzione della quantitร potenziale, tutto sommato favorevole lร dove la minor quantitร di uve su pianta ha evitato un eccessivo stress vegetativo. Ad agevolare la conclusione del ciclo produttivo hanno poi concorso anche le piogge nei primi giorni di settembre, non molto abbondanti, ma sufficienti nellโultimo stadio pre-vendemmiale. La quantitร di uva prodotta ha registrato comunque un calo significativo: circa il 27% in meno rispetto al 2016, il dato piรน basso degli ultimi 40 anni.
I vini dellโannata 2017: mai come in questo caso i distinguo sono fondamentali. Le eccellenze non mancano e le diverse sottozone della denominazione hanno permesso di ottenere in alcuni casi anche ottimi risultati. In generale, perรฒ, non possiamo non registrare un profilo medio che racconta nel bicchiere le difficoltร della vendemmia, a partire da profili aromatici intensamente fruttati, in alcuni casi piuttosto maturi e poco sfumati, e sorsi ricchi, alcolici, con tannini che in alcuni casi risultano piรน vegetali e meno raffinati del solito.
Non i vini migliori, tanto meno giudizi definitivi. Piuttosto 10 etichette, pescate tra due annate stilisticamente distanti, che in qualche modo ci hanno fatto accendere una lampadina. Agli assaggi della prossima edizione di Vini dโItalia il compito di confermare o smentire le impressioni, oltre che di allargare il campo di indagine.
Una specie di benchmark della denominazione e un vino che ci aiuta a fotografare il millesimo. Il responso รจ positivo: naso finissimo, di fiori e terriccio; bocca saporita e gustosa, lievemente tannica e un poโ alcolica, almeno rispetto alle attese.
In tutta onestร , sappiamo poco o niente di questa cantina. Si tratta del progetto di quattro ragazzi di Impruneta, alle prese con varietร locali allevate con metodi biodinamici e vini di impronta territoriale. Schema confermato da un Chianti Classico โ18 terroso e di bel frutto, solido nella spalla e di gran sapore.
Se il buon giorno si vede dal mattino, dobbiamo aspettarci grandi cose dai 2018 firmati Monteraponi. Un Chianti Classico cosรฌ รจ davvero difficile da non amare: estremamente raffinato e lieve, magnifico negli aromi e preciso nella tessitura. Stupendo.
Cambiano le annate, non il risultato. Il corso piรน recente di Riecine ci convince sempre piรน e il nuovo Chianti Classico โ18 lo conferma. Vino magnifico per grazia e piacevolezza, gioioso nel frutto e fine nella trama del sorso.
Quando tutto fila per il verso giusto, i vini Buondonno garantiscono piacevolezza assoluta. ร il caso del Chianti Classico โ18, finemente ricamato nei profumi di fragoline di bosco e capace di una bocca leggiadra, coerente, con tannino diffuso ma carezzevole.
Delicato e scarico fin dal colore, Volpaia interpreta lโannata in una delle maniere piรน convincenti, assecondandone le leggerezze gli spigoli e riempiendo i vuoti materici di sapore. Vino a dir poco brillante, succoso e primaverile.
Delicatezza minerale e frutto quasi sussurrato per una delle cantine del momento in Chianti Classico, capace di traghettare nel bicchiere gli originali caratteri di Lamole. Profumi di lamponi freschi e fragoline di bosco, sorso verticale ma solido, bisognoso solo di bottiglia.
Giรน il cappello di fronte ai vini di Roberto Bianchi e family. Non cโรจ annata che scalfisca la silhouette e lo stile della casa, ormai consolidato e sempre piรน apprezzato. Vino intenso e solido, senza perdere grazia e profonditร .
I recenti riassaggi dei 2016 ci confermano le ottime impressioni sulla crescita e la definizione stilistica di questa cantina. Unโulteriore prova รจ data dal Chianti Classico โ17 che doma un millesimo difficile mantenendo articolazione aromatica e dinamismo.
Maurizio Alongi ci ha preso gusto e continua a sfornare vini di grande personalitร , identitร territoriale e stile. Figlio di una vigna magnifica, praticamente avvolta dal bosco, Barbischio si rivela aggraziato anche nel millesimo โ17. Lo fa in maniera quasi sottrattiva, con un frutto chiarissimo e un sorso che chiede solo il dovuto affinamento in bottiglia.
a cura di Antonio Boco
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