ยซI consumi di vino scendono per colpa delle nuove generazioniยป. ยซIl vino non รจ piรน attrattivo per Millennials e GenZยป. ยซSolo i Boomer comprano vini costosiยป. Quante volte negli ultimi anni avete sentito, se non addirittura pronunciato, una di queste frasi? Ebbene, dimenticate tutto.
La fotografia scattata dallโOsservatorio Uiv-Vinitaly in occasione della conferenza stampa del 57esimo Salone del vino di Verona (6 al 9 aprile) ribalta tutti i luoghi comuni. A quanto pare sono gli under 44 italiani e statunitensi a spendere di piรน per etichette super premium. Ma le sorprese non finiscono qua. Lo studio, su base Iwsr, smentisce gran parte di un immaginario comune che vede le nuove generazioni molto lontane dal vino, disinteressate e immuni alla sua forza evocativa. Niente di tutto ciรฒ: gli under44 spendono di piรน e di fatto stanno tenendo a galla un mercato premium minacciato dalla retromarcia di Boomer (tra i 61 e 79 anni) e GenX (45-60 anni).
Se i cocktail hanno fatto breccia nelle preferenze di Millennials e GenZ (e anzi saranno il collante generazionale da non perdere di vista), il vino non รจ stato dimenticato.ย Si dimostra falsa, quindi lโaffermazione secondo cui ยซil vino non fa presa sui giovaniยป. In Italia il profilo dei consumatori di vino per etร rispecchia fedelmente la distribuzione anagrafica della popolazione (legal drinking age), con gli under44 a quota 35%, mentre negli Usa Millennials e GenZ – che rappresentano solo un terzo della popolazione – raggiungono quota 47% tra i consumatori di vino, denotando un tasso di penetrazione della bevanda piรน alto tra i giovani che tra i consumatori piรน maturi.
Falsa anche la convinzione che vede i giovani piรน morigerati e inclini ad un consumo saltuario. In entrambi i Paesi la tendenza (alta, attorno allโ80%) a ridurre il consumo a 2-3 volte al mese appare piuttosto egualmente distribuita tra le diverse fasce dโetร . ยซNon รจ vero neanche che i giovaniย bevono solo bollicine e nessun vino fermoยป, aggiunge il responsabile dell’Osservatorio Carlo Flamini.
Falso, infine, che ยซi consumi scendono per colpa dei giovaniยป. In America – rileva lโOsservatorio – sono proprio i consumatori maturi a tirare il freno a mano. Mentre tra i giovani under44 sono piรน quelli che hanno aumentato i consumi (31%) di quelli che li hanno diminuiti (26%), nelle fasce di etร piรน avanzate rappresentano solo il 9% quelli che hanno aumentato il consumo di vino, e salgono al 29% quelli che ne hanno diminuito le dosi. In Italia il calo sembra piรน trasversale e intergenerazionale e coinvolge oltre un quarto della popolazione (27%) in entrambi i cluster dโetร . Anche qui, perรฒ, a calmierare in parte il calo sono proprio gli under44 (il 14% quelli che hanno aumentato il consumo, contro il 7% nella fascia over44).
Ma cโรจ di piรน: gli under44 vedono il vino come status symbol. Nel Belpaese la quota dei giovanissimi italiani che vede il vino come un โfashion statementโ รจ esattamente il doppio (56%) di quella dei boomer (28%), e anche i Millennials staccano i GenX per 16 punti percentuali (45% contro il 29%). Per questo Iwsr ha coniato una nuova categoria, quella degli โStatus Seekersโ che, pur rappresentando solo lโ11% dei consumatori abituali di vino, negli Stati Uniti realizzano il 24% del volume e il 35% dei valori generati dai regular wine drinkers.
Non รจ un caso se circa il 31% del valore complessivo degli acquisti di vino in America รจ attribuibile a prodotti in fascia ultra premium, effettuati in 6 casi su 10 da consumatori under44. Diversa la situazione in Italia, dove i vini di alta gamma valgono solo il 10% degli acquisti, ma realizzati anche qui per circa la metร dai giovani consumatori. ยซInsomma, non รจ vero che i giovani spendono quattro soldi. E non solo per una questione di aumento del costo della vita, ma perchรฉ vanno alla ricerca di brand piรน costosiยป, aggiunge Flamini.
Occhio, perรฒ, perchรฉ cโรจ una novitร importante: il brand non fa piรน troppa presa sulle nuove generazioni. Sia i giovani americani che italiani, se paragonati alle fasce dโetร piรน elevate, si dichiarano meno fidelizzati a specifici marchi. ยซI giovani sono, quindi, piรน infedeli rispetto al passato, sia in termini di brand sia di bevande. Parliamo, infatti, di una generazione liquida, difficile da inquadrareยป, conclude l’esperto.
Piccola curiositร . Gli astemi sono per lo piรน over44. Su entrambe le piazze โ italiana e statunitense – quasi la metร di chi non beve vino appartiene ai Boomer, seguiti dalla GenX (23% negli Usa e 30% in Italia). GenZ e Millennials rappresentano complessivamente solo 3 astemi su 10 negli Stati Uniti e 2 su 10 in Italia.
La tendenza sober curious si inverte nel caso dei cosiddetti periodi โdryโ, che negli Usa vedono in prima fila gli under44, con una quota disposta a parentesi temporanee di astinenza che tra i piรน giovani (GenZ) raggiunge il 60% negli Usa e il 46% in Italia. Si preferisce, quindi, dedicare alcuni periodi al detox, senza rinunciare al vino negli altri periodi dell’anno.
<<<< Questo articolo รจ stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.
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