La produzione vitivinicola valdostana รจ limitata e quindi i prezzi di vendita delle bottiglie rimangono fortunatamente abbastanza remunerativi per permettere a tutta la filiera di vivere del proprio lavoro e anche di investire per migliorare la qualitร , a partire dalla vigna fino aa arrivare alla vendita del prodotto in bottiglia. Con il turismo che affolla la Valle, il vino non basta piรน a soddisfare la domanda interna.
Per fortuna negli ultimi anni, grazie ad una sana concorrenza, e anche per lโingresso in campo di molti giovani vigneron, la qualitร รจ aumentata, tanto da poter affermare che in Valle dโAosta si beve molto bene. La prima idea di qualitร , veicolata negli anni โ90 da Costantino Charrรจre, al quale la Valle dโAosta vinicola deve molto, prevedeva soprattutto lโutilizzo di vitigni internazionali, in particolar modo dello chardonnay, che avrebbe permesso delle comparazioni con il meglio della produzione straniera. A quellโepoca crebbero molte piccole realtร valligiane e lo chardonnay si diffuse a macchia dโolio.
Per fortuna negli ultimi anni questa varietร ha perso un poโ di interesse, se non direttamente negli ettari piantati, almeno nella testa dei produttori. Lโago della bilancia si รจ spostato in tuttโaltra direzione, ovvero sui vitigni autoctoni: il primo ad avere acceso i riflettori sul vino valdostano รจ stato il fumin, da poco riscoperto. ร forse lโunico rosso tra le uve indigene ad avere una vera anima internazionale, regalando dei vini potenti e molto colorati, diametralmente opposti alle abituali caratteristiche dei rossi regionali.
Lโulteriore passo avanti, il vero cambio di marcia dellโenologia della Valle, รจ stato di tralasciare lโidea di confrontarsi con il resto del paese e con lโestero nel campo dei vini potenti e concentrati, e di fare emergere quindi il carattere conferito dal clima e dai terroir locali. In poche parole, i produttori hanno avuto il coraggio di offrire vini piรน leggeri e beverini. Da allora รจ ripartito lโinteresse per i Petit Rouge e per i Nebbiolo, mentre la Petite Arvine si sta lentamente sostituendo allo Chardonnay. Dal canto suo il Pinot Nero, fruttato, fresco e spigoloso, ma indubbiamente di facile beva, esprime senza menzogne il carattere valdostano. Con un poโ di coraggio e di conoscenza in piรน potrebbe seguire anche il Syrah, il cui potenziale in Valle รจ indubbio, se si puntasse su vini piรน sottili e leggeri, che propongono aromi di pepe e violetta piรน che quelli di prugna matura.
Niente da mostrare
Resetยฉ Gambero Rosso SPA 2025 – Tutti i diritti riservati
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
Made with love by
Programmatic Advertising Ltd
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd