Quando Valerio Di Mauro, enologo e proprietario dell’azienda vinicola Colle Picchioni, ha deciso di dare una seconda vita allโuva Giulia, il vitigno sembrava destinato allโoblio. Era il 2020 e questa varietร a bacca rossa, dalla buccia spessissima e dal ph molto basso, non era mai stata vinificata con successo, molti la consideravano poco adatta alla vinificazione. Ma il giovane Valerio, nella storica cantina dei Castelli Romani, ha sfidato la cattiva nomea dellโuva. ยซAbbiamo voluto provarci e, con un poโ di incoscienza, ci siamo messi in giocoยป, racconta con gioia al Gambero Rosso. Una scommessa che ha dato vita a uno spumante rosato che, con le sue prime due annate, la 2021 e la 2022, ha catturato la nostra attenzione per la sua freschezza e la sua grande bevibilitร .
Era il 2020 quando il vitigno Giulia venne finalmente registrato al Masaf (Ministero dellโagricoltura e sovranitร alimentare) come varietร ufficiale del Lazio. Pochi lo conoscevano, se non alcuni appassionati che avevano sentito parlare di questa rara uva coltivata a Pescosolido, un piccolo comune della provincia di Frosinone (di poco piรน di mille abitanti). Tra questi cโera Valerio di Mauro, giovane erede della cantina Colle Picchioni, a Marino.
La storia del Giulia รจ quella di un vitigno resistente ma difficile da coltivare (e lavorare in cantina), le cui uve venivano tradizionalmente lasciate appassire. ยซร unโuva ostica, che sembrava piรน un relitto che unโopportunitร ยป, racconta Valerio, ma la sua intuizione รจ stata quella di vederne il potenziale in un contesto diverso, quello della spumantizzazione. Non era mai stato realizzato un metodo classico con questโuva, nelle cantine delle campagne laziale continuava ad essere vinificata in rosso. Ma lโentusiasmo del giovane enologo, unito alla collaborazione con Luigi, lโagricoltore che da tempo cercava di recuperare il vitigno di meno di un ettaro di sua proprietร , ha trasformato questa scommessa in una realtร .
Ed รจ proprio Luigi, un uomo dal viso dolce e timido, che ci racconta le origini della sua uva Giulia. Da bambino, infatti, era usanza prendere i pochi grappoli da questa vigna, metterli in cantina ad appassire e, ยซdurante lโinverno scendere di tanto in tanto e staccare gli acini che intanto si erano appassiti, e mangiarli come caramelle, nulla di piรนยป. Solo dopo una prima prova nel 2021, insieme a Valerio, rimase stupito per lโelevata aciditร e per i profumi di fragolina di bosco giร presenti nel mosto. Oggi, dai vigneti terrazzati di Pescosolido situati a 650 metri sul livello del mare, il vitigno Giulia รจ tornato a produrre, seppur in quantitร limitate (sono circa mille le bottiglie annuali, ma contano ad arrivare sulle 4mila nei prossimi anni), un vino che si distingue per freschezza, carattere e buona – buonissima – bevibilitร .
Fondata nel 1974 da Paola Di Mauro, Colle Picchioni รจ una delle cantine storiche dei Castelli Romani. A venti minuti da Roma, sulla via Appia, lโazienda si trova in unโarea privilegiata per la viticoltura e puรฒ contare su 15 ettari di terreno, di cui quattro di proprietร e altri dieci affittati nell’areale del Marino Doc. Con Paola alla guida fino al 2015, la cantina ha costruito una reputazione solida grazie a vini rossi di grande struttura, rifuggendo dalle convenzioni che, allโepoca, dominavano la produzione vinicola laziale, orientata principalmente ai bianchi. Oggi, la cantina รจ nelle mani di Valerio di Mauro, nipote di Paola, che dal 2020 ha assunto pienamente la gestione dellโazienda, dopo una lunga gavetta tra i filari con nonna Paola e papร Armando. ยซSono cresciuto con mia nonna nelle vigne, e insieme abbiamo condiviso la stessa passione e dedizioneยป, racconta.
Valerio ha fatto della sua missione quella di portare avanti lโereditร familiare con uno spirito innovativo, aiutato anche dalla sua compagna Laila, esplorando nuove varietร e tecniche enologiche. La collaborazione con Luigi, agricoltore di Pescosolido, รจ nata proprio dalla volontร di fare qualcosa di diverso, senza presunzione ma con curiositร . ยซLui ci ha creduto sin dallโinizio, ed รจ stato il primo a dirmi: โFacciamo qualcosa che renda giustizia a questโuva dimenticataโยป. Oggi Colle Picchioni รจ lโunica realtร nel Lazio a spumantizzare questa varietร a bacca rossa in purezza, una sfida che rappresenta un impegno a valorizzare le particolaritร enologiche del Lazio. ยซRicordo ancora lโemozione del primo assaggio, quattro anni fa, quando il tappo a corona della bottiglia รจ saltato fino al soffitto โ in quel momento ho capito che ce lโavevamo fatta, la fermentazione era partitaยป.
Il Giulia si presenta come un vino dalle molte sfumature, capace di sorprendere giร al primo sorso. La sperimentazione ha portato a due annate di spumante rosรฉ, il pas dosรฉ 2021 e 2022, ognuna con un carattere diverso. Il 2021 ha unโaciditร piacevole, sentori di crema pasticcera, un bel frutto rosso e una bella beva, mentre il 2022 รจ ancora giovane, ma con aromi di fragola e ribes e una sapiditร interessante. Unโazzardo ben riuscito che, per Valerio, ha significato anche una riscoperta personale: ยซHo studiato giurisprudenza, poi mi sono formato come enologo, ma questa รจ stata la sfida che mi ha spinto davvero a mettermi alla provaยป. Lโetichetta del nuovo spumante sarร un omaggio alle radici storiche della famiglia e della comunitร del paesino di Pescosolido, con rappresentati i terrazzamenti dove cresce da sempre quest’uva. Il vino si chiamerร Monsignor, come il soprannome del padre di Luigi, ma ยซLโannata โ21 non uscirร prima della prossima primaveraยป.
Valerio, Luigi e Laila
Ma perchรฉ dedicarsi a un vitigno come il Giulia, rischiando in un mercato in cui i consumatori tendono a preferire varietร piรน conosciute? Per Valerio, la risposta risiede nel desiderio di promuovere il territorio e le sue peculiaritร . ร unโereditร che porta avanti dalla nonna Paola, donna di grande carattere che ha sempre incarnato la passione per il vino, ma non solo. Il giovane Di Mauro la ricorda anche per la sua passione per la cucina, profonda quanto quella per il vino, che ha fatto di Colle Picchioni un punto di riferimento non solo per i vini ma anche per la sua arte gastronomica. Chiunque visitasse Colle, in quella stradina a metร della via Appia, dai nipoti agli amici ai grandi enologi e attori, era accolto da Paola in una grande cucina viva e sempre pronta a nuove creazioni. Il camino acceso, il profumo del pane appena sfornato e il grande tavolo di legno pieno di risate e piatti, erano la sua firma. Le ricette che preparava erano rigorosamente scritte a mano e perfezionate nel corso degli anni, fino a diventarne un libro: Le mie ricette, edito dal Gambero Rosso.
Paola Di Mauro ha saputo circondarsi di persone che condividevano la sua visione, come conferma Daniele Cernilli, che nella prefazione del libro di ricette sottolinea il carattere unico della cucina di Paola, fatta di autenticitร e di tradizioni tramandate: ยซCiรฒ che Paola Di Mauro ci regala รจ una cucina bella e vera, come quella che solo le grandi signore di casa sanno mettere in tavola, una cucina nella quale ritroviamo le nostre radiciยป. Non solo vino, dunque, ma anche un patrimonio gastronomico che Paola ha annotato per anni.
Con lโuva Giulia, Colle Picchioni ha intrapreso un percorso che mira a valorizzare il Lazio e le sue tradizioni senza scendere a compromessi: ยซSiamo solo allโinizio, ma credo che ci sia molto potenziale. Il Giulia รจ unโuva che richiede pazienza e dedizione, ma i risultati ci stanno dando ragioneยป, conclude con un bel sorriso Valerio.
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