in fondo al mare

Nasce una cantina sottomarina nel Golfo di Napoli: 4mila bottiglie di vino affinate sotto il mare

Un imprenditore napoletano porta il vino nelle profonditร  marine, avviando un progetto di affinamento subacqueo che coinvolgerร  anche olio e aceto (e includerร  anche il turismo)

  • 20 Agosto, 2024

ยซLunedรฌ 6 agosto, quattromila bottiglie di vino sono scomparse nelle profonditร  del Golfo di Napoli, calate a oltre 40 metri sotto il livello del mareยป. Cosรฌ comincia la realizzazione dell’impresa di Francesco Lerro, imprenditore napoletano che ha trasformato il fondale marino in una cantina sottomarina. Un progetto che porta lโ€™affinamento del vino, dellโ€™olio e dellโ€™aceto in un ambiente inaspettato: il mare. Sfruttare le particolari condizioni ambientali delle profonditร  marine รจ giร  stato testato negli anni da altre realtร  in tutto il mondo, Italia inclusa (ne abbiamo parlato qui).

foto di Repubblica

foto di Repubblica

In Italia, lโ€™affinamento sottomarino รจ stato adottato in vari contesti: la Cantina di Riva sul Lago di Garda utilizza le profonditร  lacustri per affinare bottiglie di Trentodoc a 40 metri, mentre Gianluca Grilli ha sperimentato con Albana e Sangiovese a 35 metri di profonditร  nell’area dell’ex piattaforma Paguro. Dal 2019, anche nel lago di Nemi, vicino Roma, un produttore di Roma Doc utilizza il fondo del lago per la maturazione del vino, approfittando della temperatura costante e dell’oscuritร . Tornando al mare, esperimenti come quelli di Bisson a Chiavari, in Liguria, dimostrano che le condizioni subacquee, influenzano lโ€™evoluzione del vino. Tuttavia, sul tema della sostenibilitร  di questa pratica di affinamento rimangono dei dubbi: sebbene possa ridurre il consumo energetico e di suolo, i trasporti e le operazioni aggiuntive sollevano preoccupazioni ambientali.

Lโ€™istallazione accanto a Castel dellโ€™Ovo

ยซLa prima calata รจ stata effettuata con 4mila bottiglie di vino. Presto ne seguiranno altreยป, racconta a Repubblica Francesco Lerro, 40 anni, ex ristoratore che tre anni fa ha iniziato a seguire ยซquesto sognoยป fino alla creazione della societร  Megaride cantine sommerse. La scelta della location, a un chilometro dalla costa, รจ stata il frutto di tre anni di studi e autorizzazioni, terminati con la concessione di una piana sottomarina. ยซLa prima scelta, va detto, era nei fondali dei Campi Flegrei, scoraggiata perรฒ dai vincoli archeologici e da una sabbia vulcanica che fino a venti metri dalla costa continua a essere caldaยป, spiega Lerro. Infine, la piana nel Golfo di Napoli, a poche centinaia di metri da Castel dell’Ovo – ad oggi chiuso per restauro – si รจ rivelata piรน idonea per lโ€™affinamento.

Vino, olio e aceto sotto il mare

Le prime 4mila bottiglie calate sono di un vino orange, giร  affinato un anno in anfora. ยซAbbiamo anche immerso un Aglianico irpino bio naturale e non filtratoยป, precisa Lerro. Il prossimo obiettivo รจ lโ€™immersione di altre 4mila bottiglie, intorno al 30 settembre, di una falanghina spumantizzata. Questa immersione servirร  anche come test per valutare l’efficacia del metodo di affinamento subacqueo: ยซSe andrร  bene, ne caleremo altreยป.

Mentre per il mese di ottobre, il progetto prevede lโ€™immersione di 6mila bottiglie di olio toscano e aceto balsamico di Modena, giร  invecchiato per 30 anni. ยซUna novitร  assolutaยป, annuncia. Oltre allโ€™aspetto enologico, il progetto punta a un’integrazione con il turismo. L’imprenditore sta pensando di pianificare visite subacquee guidate alla cantina sommersa. ยซLa scelta del lungomare di Napoli รจ strategicaยป, conclude l’imprenditore.

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