Enoteche in subbuglio dopo il nuovo Dpcm entrato in vigore il 16 gennaio 2021 e che sarร valido fino al 5 marzo, che vieta la vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica dalle ore 18, lasciando invece libertร di vendita di tali bevande a tutti gli altri negozi commerciali. Non ci sta Andrea Terraneo, presidente di Vinarius, che ha subito scritto al Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, denunciando lโanomalia e chiedendo spiegazioni.
โComprendiamoโ si legge nella lettera โil momento di forte difficoltร che sta attraversando il nostro Paese a causa della pandemia e il complesso contesto con cui vengono prese le relative decisioni incorrendo in possibili errori nella indicazione dei codici Ateco (47,25 รจ quello delle enoteche, ndr), ma chiediamo un sollecito chiarimento in merito affinchรฉ non vengano discriminati attivitร e operatori professionali appartenenti al settore del commercio di bevande alcoliche e analcoliche. La preoccupazione deriva dal fatto che inibire lโapertura dopo le 18 toglie allโenoteca il 30% del fatturato giornaliero in un quadro economico generale che ci vede giร penalizzatiโ. La richiesta dellโAssociazione delle Enoteche italiane va, quindi, verso unโunica direzione: โLa cancellazione di questa misura affinchรฉ non vengano penalizzate tutte quelle attivitร comprese nel divieto che stanno operando da mesi con massimo rigore e attenzione alla tutela della clientela e nel rispetto delle normativeโ.
โCiรฒ che emerge รจ un quadro incoerente e penalizzanteโ, sottolinea pure Sistema Impresa nellโaccordare il suo appoggio alla lettera di Vinarius: โSe lโintento รจ evitare gli assembramenti, รจ poco plausibile che chi acquista una bottiglia di vino in una enoteca specializzata si fermi poi a consumarla per strada o in luoghi pubbliciโ.
Ma il coro di voci contrarie si leva da piรน fronti, e cโรจ chi si spinge a evocare il periodo del proibizionismo, come Adriano Rapaioli, coordinatore di Fiepet Toscana Nord: โSi tratta di un divieto quasi da proibizionismo, se non fosse che รจ limitato solo a pubblici esercizi e negozi specializzati: minimarket e grande distribuzione potranno infatti continuare tranquillamente a vendere bevande, anche alcolicheโ. Piรน giusto, continua il rappresentate di Fiepet, fare regole uguali per tutti (โsarebbe stato piรน sensato persino un divieto di vendita di bevande alcoliche dopo le 18, esteso a tutti gli eserciziโ), anche se il nocciolo della questione resta la mancanza di controlli efficaci: โSi รจ scelto di prendere la strada piรน facile, quella cioรจ di chiudere i locali. Mentre andrebbero puniti solo i locali che non rispettano le regole: in questo quadro, gli assembramenti continueranno anche con i bar e le enoteche chiuse per decretoโ. Mentre Confesercenti ribadisce lโinsensatezza di far dipendere dai codici Ateco decisioni cosรฌ penalizzanti: โร necessario abbandonare questo criterio, o sarร un disastro. Il codice Ateco รจ del tutto inadeguato a fornire una fotografia affidabile della realtร delle imprese.ย In questo caso la condanna รจ per le imprese che vendono bottiglie di vino: enoteche e bottiglierie sono costrette a chiudere, ma minimarket e supermercati, dove รจ certamente possibile comprare gli stessi prodotti, rimangono apertiโ.
Anche Coldiretti attacca il Governo su questa misura: โLa chiusura anticipata alle 18 discrimina ingiustamente le oltre 7mila enoteche presenti in Italia nei confronti di negozi alimentari e supermercati ai quali resta correttamente consentita la vendita dei viniโ, sottolinea il presidente Ettore Prandini che aggiunge: โLe enoteche hanno avuto negli ultimi anni una forte espansione offrendo opportunitร di lavoro a molti giovani, sotto la spinta di nuovi modelli di consumo che valorizzano la ricerca della qualitร e del legame con il territorio. Una tendenza che va sostenuta e incoraggiata nel rispetto delle norme di sicurezza. Il settore del vinoโ conclude โรจ giร tra i piรน colpiti dagli effetti delle misure restrittive anti Covid con la chiusura della ristorazione dove viene commercializzato piรน della metร in valore delle bottiglie stappate in Italiaโ.
E le proteste sembrano giร aver sortito qualche effetto, come Andrea Terraneo comunica ai sostenitori dell’appello lanciato da Vinarius, a proposito dell’interrogazione parlamentare che si terrร in data 20 gennaio alla Camera: “Siamo orgogliosi di informarvi che si terrร alla Camera un’interrogazione parlamentare a sostegno del chiarimento del DPCM, come da noi evidenziato nel testo della lettera. Ringraziamo quindi anche l’On. Dara, primo firmatario, e tutti gli estensori dell’interrogazione, attendendo fiduciosi la risoluzione del problema“.
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