Di anno in anno rischiamo di ripeterci, ma รจ inevitabile, ormai al Friuli Venezia Giulia a livello nazionale, ma non solo, viene attribuita l’etichetta di territorio vocato alla produzione di grandi vini bianchi. Un’etichetta che rende orgogliosi i produttori regionali anche se si dichiarano convinti che i vini rossi, quelli dolci e gli spumanti Metodo Classico meriterebbero una maggiore considerazione. Resta il fatto che, come successo in precedenti edizioni, anche quest’anno i Tre Bicchieri della regione sono stati attribuiti a vini bianchi. Non fa certo notizia che oltre la metร provengano dal Collio Goriziano, un territorio unanimemente riconosciuto per l’unicitร del suolo dove prevale la ponca, che contribuisce a creare un terroir inimitabile, che si estende ai Colli Orientali e, parzialmente, anche oltreconfine ma in nessun’altra parte al mondo.
I premiati, in un panorama regionale sempre piรน competitivo, non sono nomi nuovi, salvo due, di cui salutiamo l’ingresso nel Club dei Tre Bicchieri: si tratta, nel Collio, della Pighin, che ci ha proposto un eccellente Soreli, un blend di friulano, ribolla gialla e malvasia che suggella anni di impegno e di dedizione da parte di Roberto Pighin e della sua squadra per il raggiungimento di traguardi di prestigio. L’altro “newcomer” รจ Valerio Civa, imprenditore del mondo del vino che, innamoratosi del Friuli ha creato una nuova azienda nei Colli Orientali alcuni anni fa, e nella sua tenuta gioiello di Bellazoia ha realizzato un eccellente Sauvignon. Tornando agli altri premi i Colli Orientali hanno dato la consueta eccellente prova, e cosรฌ anche i vignaioli appassionati del Friuli Grave rappresentati da Le Monde.
Un aspetto importante da sottolineare รจ come molti produttori stiano esplorando il potenziale di maturazione dei grandi bianchi Friulani. Uno dei pionieri in questo senso รจ stato il compianto Roberto Felluga, che ci ha lasciato prematuramente. Il premio al suo eccellente Collio Bianco Disรดre ’18 รจ anche un riconoscimento al ruolo che ha svolto in questo senso e un augurio per la figlia Ilaria che ne raccoglie l’ereditร . Un ultimo accenno ai vini macerati, che nel Goriziano e nel Carso sono ormai dei classici, e in qualche modo sono i “rossi” in questo panorama bianchista. Questo non vuol dire che i rossi in regione non siano vini interessanti. Sia quelli da uve autoctone, come schioppettino e refosco, che quelli da vitigni internazionali sono spesso di livello eccellente… L’unico loro problema รจ quello di avere dei formidabili concorrenti interni.
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