Cerchiamo leggerezza, vogliamo leggerezza, beviamo leggerezza. La parola chiave del 2024 nel mondo del vino sembra essere, ma possiamo sempre sbagliare, leggerezza. ร la stessa del 2023, diciamo anche del 2022 o 2021. Facciamo tutti una grande fatica a sintonizzarci nuovamente su vini piรน strutturati, ricchi e opulenti. Il mantra della leggerezza sta portando tanti produttori a un veloce ripensamento, una sorta di passaggio a Occidente sul filo di verso registri essenziali capaci di esaltare la beva anche di tipologie che per loro natura richiedono altro. Magari calma e gesso. D’altro canto se le annate sono sempre piรน calde e torride e i vini sempre piรน scarni e leggeri, vuol dire che il cambiamento ha a che fare con noi. Questi e altri ragionamenti hanno accompagnato una recente trasferta in Alto Adige. Tra un canederlo e l’altro, abbiamo fatto amicizia con tre bottiglie che meritano un racconto a sรฉ.
Avevamo finito le candele a tavola, cosรฌ abbiamo deciso di stappare la Schiava di Lageder. Che colore. Luminoso e vivo, splendido. Pochi personaggi hanno influenzato in maniera cosรฌ prepotente la vitienologia altoatesina come Alois Lageder. La Schiava รจ prodotta sulle sponde del Lago di Caldaro su terreni ricchi di argilla e calce dolomitica. C’รจ un soffio di co2 a dettare i tempi di una bevuta travolgente. Ammalia nei profumi di viola, rosa e mirtilli croccanti. La bocca รจ leggiadra e saporita, di misurata dolcezza fruttata, con una lieve sapiditร a sospingere il succo. Finale leggero di mandorla amara. Bottiglia vuotata a tempo di record, ce l’ha fatta appena con il primo giro iniziale ย di speck. Da non perdere. Euro 16.
L’altra faccia della Schiava. Cristoph Reyter crede fortemente nel potenziale evolutivo di questo vino, tanto da uscire sul mercato a diversi anni dalla vendemmia. Le uve provengono dalle vigne di Caldaro e Termeno (oltre i 500 metri di quota), con impianti anche molto vecchi: l’etร media supera i 60 anni. Una parte รจ vinificata parzialmente con i raspi per poi maturare due anni in tonneau. Con unghia granata intensa, non ci sono note d’ossidazione. Profumi di sottobosco, nocciola e pepe. La bocca ha volume, con sensazioni tostate, cumino e scorza d’arancia. Non invecchierร per altri 10 anni, ma ha raggiunto un buon punto di maturitร . Euro 26.
1.000 bottiglie prodotte. Ci รจ bastato questo dettaglio per ordinare il vino a ristorante. Andreas Dichristin ha dedicato il blend di merlot (85%) e cabernet sauvignon (15%) alla moglie Rosemarie. Siamo sulle sponde del Lago di Caldaro, in localitร Feld; il vino fermenta e matura in anfora sulle fecce fini per circa un anno. Il naso parte muto, va ricercato nel bicchiere. Si apre su uno spaccato di mandorla, geranio e anguria. La bocca รจ molto acida, secca, progressiva. Ha un registro austero, note di pepe e un fondo minerali lento e continuo. La cosa piรน affascinante รจ proprio il ritmo della progressione, la bocca non ha molta polpa ma ha continuitร e distensione. Finale non lunghissimo ma incisivo. Euro 27.
Niente da mostrare
ResetGambero Rosso SPA
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd