Come abbiamo giร avuto modo di sottolineare pubblicando la lista dei vini dell’Umbria premiati con i Tre Bicchieri,ย Montefalco – le cui colline a sud di Perugia costituiscono una delle zone vitivinicole piรน interessanti d’Italia, che comprende anche parte dei comuni di Bevagna, Giano dellโ Umbria, Gualdo Cattaneo e Castel Ritaldi –, รจ senza dubbio la locomotiva regionale.
Parlare di Montefalco, ormai, non equivale piรน a riferirsi solo al Montefalco Sagrantino, a cui รจ dedicato un museo inaugurato la scorsa primavera, dovendosi infatti confrontare con versioni sempre piรน a fuoco e interessanti di quella che รจ l’altra denominazione rossista del territorio, il Montefalco Rosso. ร il vino di cui si producono piรน bottiglie (circa 2 milioni e mezzo) e che finisce prima in cantina.
Tra Montefalco Sagrantino e Montefalco Rosso non c’รจ un rapporto di tipo gerarchico: il Montefalco Rosso non รจ assolutamente il fratello minore del Sagrantino, si tratta proprio di un’altra tipologia e infatti anche il vitigno di riferimento cambia. Il Montefalco Rosso (che prevede anche la tipologia Riserva) ha in comune col Montefalco Sagrantino le caratteristiche del suolo e del clima in cui nasce, ma il vitigno cambia, perchรฉ รจ il sangiovese (minimo per il 60%, massimo per lโ80%), accompagnato nel blend dal sagrantino in piccole quantitร (non oltre il 25%). I vini che ne derivano sono deliziosi nelle versioni giovani, dโannata, piรน fitti ma sempre distesi e di ottimo sviluppo gustativo nelle versioni Riserva.
I vini bianchi di Montefalco sono il Montefalco Grechetto e il Montefalco Bianco. Del secondo รจ protagonista il vitigno trebbiano spoletino (deve esser presente per almeno il 50%), di cui avevamo giร constatato lo stato di grazia mai visto prima durante l’evento Anteprima Montefalco che si รจ tenuto in giugno. La sua forza รจ dimostrata non solo dalla bontร dei 2023 e 2022, ma anche dai diversi stili utilizzati in vinificazione, capaci di esaltare lโaromaticitร e la sapiditร che il vitigno puรฒ dare. La Doc dโelezione del vitigno รจ Spoleto e proprio per questo รจ stato avviato l’iter per allargare a tutto il territorio della Doc Montefalco lโarea di produzione di Spoleto.
Due sono le etichette che ci hanno particolarmente colpito durante le degustazioni di quest’anno per la guida Vini d’Italia: il Montefalco Bianco Plentis 2021 di Terre de La Custodia (che abbiamo premiato con i Tre Bicchieri) e il Montefalco Bianco 2023 di Moretti Omero (arrivato in finale, ottenendo quindi i Due Bicchieri Rossi).
Eccole qui le 8 etichette che hanno ottenuto il massimo riconoscimento della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso 2025.
Grande il Montefalco Bianco Plentis di Terre de La Custodia, che esce dopo tre anni dalla vendemmia: complesso al naso, profondo al sorso, elegante nei profumi, ampio al palato. La famiglia Farchioni รจ nota per il suo variegato portfolio agroalimentare,
Terre de La Custodia รจ il brand dedicato al vino che occupa un posto di rilievo nel contesto aziendale. I vitigni usati sono quelli autoctoni della zona di Montefalco e dei Colli Martani, l’impostazione ha un piglio moderno ed efficace. Sagrantino, sangiovese e grechetto danno vita a rossi e bianchi di carattere.
Nel Rosso Pomontino di Tenuta Bellafonte il sangiovese regala sensazioni di piccoli frutti di bosco, tocchi speziati e un cenno di sottobosco al naso. La bocca รจ succosa, fresca e profonda. In poco di piรน una decina di anni l’azienda ha dimostrato il proprio valore, ritagliandosi un posto in prima fila nel panorama vitivinicolo montefalchese.
Il merito va a Peter Heilbron, imprenditore e vignaiolo che ha saputo portare la cantina a un successo internazionale e ciรฒ ha determinato una grande valorizzazione territoriale. La gamma aziendale vede un totale di quattro etichette (due bianchi e due rossi) che veicolano le potenzialitร di vitigni autoctoni e una filosofia produttiva che si basa sulla sostenibilitร e su tecniche di cantine poco interventiste.
Eleganza, finezza, complessitร ed equilibrio per il Montefalco Rosso Riserva ’20 di Antonelli San Marco, per noi il migliore mai fatto. Ai profumi di viola e prugna fa seguito una bocca dal tannino misurato e di grande armonia tra aciditร e sapiditร .
Il nome Antonelli รจ ben radicato nella viticoltura umbra, coltiva la vite dal 1881 in una delle zone piรน vocate di Montefalco. Oggi i 60 ettari vitati vedono in primo piano vitigni autoctoni, tra cui sagrantino, trebbiano spoletino, sangiovese e grechetto, tutti coltivati dal 2009 in biologico. La gamma aziendale รจ una sfaccettata interpretazione del territorio capace di offrire vini di carattere e longevi.ย Gamma che ha davvero superato ogni rosea aspettativa.
Il Montefalco Rosso Riserva 2021 di Briziarelli non manca di sicuro di una materia fitta e avvolgente, ma al palato il vino scorre molto bene, aiutato da bella aciditร e da un finale nel segno della sapiditร . I profumi poi ammaliano e vanno dai frutti di bosco ai cenni di resine nobili.
Il nome Briziarelli si lega alla produzione agricola almeno dal 1906. Il progetto vitivinicolo รจ di un periodo piรน recente: negli anni 2000 la famiglia ha voluto investire nel territorio di Montefalco iniziando con l’impianto di un vigneto e la costruzione dell’attuale cantina. Le etichette della gamma aziendale riescono a trasportare il carattere varietale e territoriale dei vitigni coltivati unendo precisione e tecnica insieme a una visione contemporanea.ย Le ultime annate prodotte vanno in una direzione che predilige bevibilitร ed eleganza, rispetto a potenza e struttura.
Lo Ziggurat di Tenute Lunelli Castelbuono รจ un Montefalco Rosso scorrevole e succoso, che non manca di polpa, ma non รจ mai eccessivo. La complessitร si esprime tramite uno sviluppo verticale giovato da freschezza e sapiditร .
La famiglia Lunelli ha investito piรน di una ventina di anni fa nel territorio umbro, acquisendo una trentina di ettari nella zona di Montefalco. Tutti i vigneti sono coltivati in biologico e tra i filari si trovano varietร locali come sangiovese e sagrantino che sono la base per vini che hanno visto una costante evoluzione qualitativa e si sono orientati, specie negli ultimi millesimi verso bevibilitร e una finezza maggiore. Oltre che per il vino, la tenuta vale sicuramente una visita per la cantina denominata Carapace: uno straordinario progetto architettonico che porta la firma di Arnaldo Pomodoro.
Avevamo giร apprezzato il Sagrantino 2019 di Scacciadiavoli, ma neppure la versione 2020 ha tradito le aspettative. Il grande rosso di Montefalco profuma di more e liquirizia, la bocca รจ sapida, fresca, il tannino morbido, mai amaro o astringente e il finale รจ pulitissimo e saporito.ย Se vogliamo accennare alla storia dell’azienda dobbiamo tornare indietro fino al 1884, quando il Principe Ugo Boncompagni Ludovisi diede vita a questo importante complesso enologico.
La storia recente dell’azienda invece vede come protagonista la famiglia Pambuffetti che entra in possesso della proprietร negli anni ’50. Le vigne, quasi una quarantina di ettari, dimorano sui terreni di matrice argillosa di colline che si aggirano intorno ai 400 metri di altitudine nei comuni di Montefalco, Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria.
Il Sagrantino 25 Anni di Arnaldo Caprai รจ senza dubbio il fiore all’occhiello della produzione che coniuga complessitร e persistenza a una beva elegante, avvolgente, mai pesante. Il tannino รจ presente ma non contrae il sorso e la parte aromatica brilla per frutti rossi, spezie e resine nobili.
Grazie alle intuizioni e gli insegnamenti del padre Arnaldo, Marco Caprai รจ riuscito a portare alla ribalta nazionale e internazionale i vini dell’azienda di famiglia. Il suo merito รจ stato quello di imprimere una svolta decisiva, scommettendo sulla tradizione di Montefalco e sulle potenzialitร del territorio umbro. I vini dell’ampia gamma sono tutti dotati di carattere e precisione tecnica, mostrando un piglio contemporaneo e una forte impronta territoriale.ย Negli ultimi anni sono stati prodotti vini di notevole bevibilitร e finezza, piรน che di struttura e potenza.
Il Bisbetico Domato รจ l’ultimo nato tra i vini di Giampaolo Tabarrini, nome bizzarro dato per identificare le caratteristiche del Sagrantino. In effetti Tabarrini รจ proprio riuscito a domarlo, visto che nel bicchiere troviamo grazia, eleganza e leggiadria. Tutte peculiaritร per cui siamo convinti sia un grande vino e spicchi rispetto agli altri Sagrantino che comunque arrivano a livelli qualitativi alti.
Tabarrini รจ il nome di una famiglia che produce vino a Montefalco sulle colline della frazione Turrita da ben quattro generazioni. Giampaolo, alla fine degli anni ’90, ha dato una sterzata fresca e visionaria all’azienda, andando a puntare tutto sulla qualitร , imbottigliando i vini prodotti e creando una moderna cantina, tra le piรน belle nel comprensorio. Dagli ettari vitati di proprietร nascono vini che raccontano in maniera schietta il territorio insieme a uno stile di produzione contemporaneo.
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