La colomba รจ un grande classico, la pastiera una specialitร campana ormai preparata e consumata un poโ ovunque, le uova di cioccolato le preferite dai bambini (ma anche dagli adulti piรน golosi): a Pasqua, perรฒ, a imbandire la tavola a fine pasto sono anche molti dolci regionali di origini antiche. Torte, ciambelle profumate e glassate, soprattutto biscotti: tantissimi biscotti, frutto della tradizione contadina e perlopiรน fatti con pochi e semplici ingredienti. In molti casi abbelliti con uova sode in superficie, simbolo di buon auspicio, fertilitร e rinascita: le uova sono infatti uno degli elementi tipici della Pasqua, da sempre utilizzate come dono di scambio e interpretate in modi diversi, dalle tradizionali al cioccolato a quelle decorate. Oggetto di rituali e usanze legate alle festivitร in molti Paesi, in Italia oltre a essere usate allโinterno dei dolci (la pastiera, per esempio, ne รจ ricca) vengono aggiunte sulle frolle, specialmente nei territori del Centro e Sud Italia.
Fra le ricette tipiche della Pasqua pugliese, un posto dโonore lo meritano le scarcelle, ciambelle rustiche fatte con uova, farina, latte e olio. Sopra viene posto lโuovo, racchiuso da due strisce di frolla e cotto in forno con tutto il biscotto. Nonostante la forma piรน tipica sia quella ad anello, spesso si trovano anche in versione coniglietto o colomba, altri due simboli della Pasqua per eccellenza. A impreziosire il tutto, una glassa di albume e zucchero e tanti confettini colorati, talvolta con ovetti di cioccolato, solitamente usati in sostituzione delle uova di gallina per i piรน piccoli.
Preparare la pupa (per le bambine) e il cavallo (per i bambini) รจ da tempo un rituale legato alla Pasqua, ma non รจ sempre stato cosรฌ. Non nellโOttocento, quando questi biscottoni venivano realizzati in occasione del fidanzamento ufficiale dei futuri sposi, durante il quale venivano regalati alle rispettive famiglie, invertendo i due simboli: cavallo per i genitori della sposa e pupa per quelli dello sposo. Il legame con la Pasqua poi รจ stato immediato, e i dolcetti iniziarono a essere prodotti la sera del Giovedรฌ Santo, per essere poi regalati ai bambini il giorno di festa. Tante le ricette utilizzate, tutte diverse: cโรจ chi usa una classica frolla, ma in realtร lโimpasto originale รจ un poโ piรน alto e friabile, compatto e scuro.
Anche in Liguria si preparano biscotti simili: sono i cavagnetti, chiamati cosรฌ per via della loro forma che ricorda una cesta (cavagna in dialetto locale). Si tratta infatti di cestini dolci che racchiudono al loro interno un uovo sodo, in passato preparati nei giorni precedenti alla domenica di Pasqua, quando venivano portati in chiesa per la benedizione, prima di essere donati ai piรน piccoli della famiglia. Come nel caso della pupa e il cavallo, un tempo venivano regalati anche agli innamorati, solitamente con le uova colorate di rosso come segno dโamore.
Conosciute con nomi diversi a seconda della zona, le cuzzupe sono ciambelle (o treccine) di pasta dolce preparate la settimana prima di Pasqua, tradizionalmente da tutte le donne di casa riunite insieme. Si fanno per i bambini, ma in realtร vengono apprezzate e gustate da tutti, adulti compresi: le forme variano a seconda dei gusti personali, spesso ricordano colombe o altri elementi pasquali, ma in qualsiasi caso vengono coperte con zuccherini colorati.
Di nuovo un cestino, stavolta in Basilicata: le panarelle sono un dolce lucano di buon auspicio nato nella provincia di Matera, a forma di cesta che ricopre lโuovo, ma vengono prodotte anche a treccia o cuore. Altra possibile scelta รจ quella della gallina e del cavallo che, come accade in Abruzzo, vengono donati rispettivamente a bambine o bambini. Anche in questo caso, in passato venivano preparate qualche giorno prima di Pasqua, solitamente dopo aver cotto il pane nel forno collettivo del paese, quando venivano fatte usando lโimpasto dei taralli dolci avanzato.
In principio erano le coulloura, le focacce offerte agli dei dagli antichi greci in cambio di favori e grazie. ร a loro che si deve lโinvenzione della ricetta, in epoca cristiana preparata invece dalle donne ai loro fidanzati, che le ricevevano il giorno di Pasqua dopo essere state benedette in chiesa. Oggi si regalano in genere il Venerdรฌ Santo e si consumano la domenica mattina a colazione, ma nessuno vieta di assaporarle a fine pasto o a merenda durante tutto il periodo pasquale.
I sardi sono famosi per le loro minuziose decorazioni, gli impasti ricamati con cura e precisione, dal pane alla pasta fresca. Le specialitร di Pasqua non fanno di certo eccezione: un tempo sa pippia era il tipico pane di semola lavorato dalle donne di casa e donato come simbolo di pace nei giorni precedenti alla festa. Anche oggi viene realizzato per lโoccasione, ma si tratta di un impasto piรน simile a quello della frolla, solitamente decorato con confettini e aromatizzato con scorze dโagrumi.
ย a cura di Michela Becchi
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