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THE BEST IN ROME & LAZIO
La storia della Villa Inglese a Picinisco e del suo chef Ben Hirst รจ la storia di un beffardo e meraviglioso paradosso che solo certa Italia autentica e interna puรฒ riservare.
Siamo in provincia di Frosinone, ma queste valli hanno storicamente sempre fatto parte della Terra di Lavoro, legate comโerano al Regno di Napoli. Qui, nella Valle di Comino, lโunica speranza per lunghi decenni รจ stata lโemigrazione. A Picinisco in particolare – uno dei quindici comuni della valle – la destinazione era il Regno Unito dove gli abitanti della cittadina si barcamenavano a vendere gelato e a preparare fish&chips. Qualcuno poi faceva fortuna e, tornando al paese, voleva ostentare la nuova condizione benestante. E cosรฌ fece la famiglia Pacitto che, sfondato nel mondo dei gelati in Inghilterra, tornรฒ tra queste montagne per farsi costruire una sfarzosa villa liberty tanto elegante quanto fuori contesto: una follia architettonica, una palazzina Belle Epoque che avrebbe un senso a Marina di Pietrasanta o al Lido di Venezia, non certo sotto i boschi pieni di orsi e lupi e le vette innevate al confine tra Abruzzo, Molise e Lazio. Eppure da quasi centโanni la Villa Inglese, questo il nome che le venne attribuito, รจ lรฌ, surreale oggetto urbanistico allโingresso del paese di Picinisco.
Dove sta dunque il paradosso? Sta nel fatto che in questa terra di emigrazione verso lโInghilterra, una nuova speranza e nuove idee tornano indietro proprio dallโInghilterra. Abbandonata da troppi anni, la Villa Inglese รจ stata infatti acquistata proprio da… inglesi! Eccola, lโemigrazione di ritorno. Uno chef, Ben Hirst, e la sua compagna, Gaynor Moynihan. Lui una vita in cucina prima in patria (al St. John del mitico Fergus Henderson oltre che in tanti ristoranti gastronomici) e poi a Roma (Necci, Tiger Tandoori, Enoteca Ferrara fino al recente progetto artistico di Cucinamusia); lei reduce da anni passati tra Londra e la Francia all’insegna della politica, dell’alta societร e del jet set.
Foto Alessandra Zucconi
Una volta insieme venivano spesso in Val Comino perchรฉ Ben qui aveva individuato negli anni molti dei suoi fornitori. Un giorno Gaynor nota questa architettura strabiliante sullโultima salita prima dellโingresso al paese di Picinisco. Decidono di acquistare. Vari mesi di lavori per ripristinare la villa rispettando il piรน possibile le architetture originarie (finestre, stucchi, marmi e carte da parati sono tutte originali, cosรฌ come molti mobili; ma bagni e cucine erano tutti da fare) e poi pronti per aprire nonostante la burocrazia. A quel punto la pandemia ci mette lo zampino e lโavvio vero e proprio delle attivitร si colloca a settembre 2020.
Nonostante il periodo non sia dei piรน indicati per una start up nata nel piรน remoto comune del Lazio, dedicata alla convivialitร e disegnata per un target internazionale, Gaynor e Ben stanno andando avanti. La Villa Inglese รจ partita in estate e rimarrร aperta tutto l’inverno sperando di potersi finalmente lanciare in primavera. Ma col camino acceso, le invenzioni di Ben in cucina, il vastissimo panorama sulla valle e la neve fuori, l’esperienza รจ garantita anche durante la stagione fredda. Questo boutique bed&breakfast offre tre suite iper panoramiche, un terrazzo, un giardino e una sala ristorante (“ma presto ci sarร anche una quarta camera, quella dove oggi abitiamo noi che ci sposteremo in un appartamento nuovo nel basement dellโedificio” ci spiegano mostrandoci lโultimo cantiere non ancora ultimato della struttura).
A tutto questo si aggiunge un ventaglio di attivitร : foraging in montagna, gite con le guide locali, sci, corsi di cucina, workshop per imparare a fare il formaggio e tutto ciรฒ che possa trasformare il soggiorno in qualcosa di realmente esperienziale. L’ambizione inoltre รจ far sรฌ che la parte di ricettivitร sia indipendente da quella di ristorazione (salvo per la divertente colazione al confine tra approccio british e valorizzazione dei produttori locali): il ristorante รจ dunque normalmente aperto al pubblico esterno con una linea gastronomica assolutamente inedita per queste zone.
Da un lato Ben Hirst (che ci racconta un poโ della sua avventura nel filmato qui sopra) sta provando a proporre quello che di fatto รจ l’unico ristorante gourmet del circondario, dall’altro invece sta lavorando su una specifica identitร giocata sulla cucina di montagna e sugli innumerevoli spunti agricoli che arrivano dalla Valle.
L’allevatore che produce yogurt da Latte Nobile con vacche rigorosamente al pascolo, il pastore che tiene le sue mucche da carne a 2000 metri allo stato brado, il produttore di formaggio che sperimenta col latte di capra e cosรฌ via passando per il fagiolo di Atina, il peperone di Pontecorvo e le tante altre specialitร dell’area senza dimenticare i vini.
Foto Alessandra Zucconi
Ogni piatto diventa un pretesto per raccontare la Valle di Comino mediante una cucina libera, senza le limitazioni di un menu preimpostato, con percorsi degustazione da 6 o 8 portate (40 o 43โฌ) che variano al variare del prodotto a disposizione. โQui cโรจ tantissimo e i contenuti sono incredibiliโ spiega Hirst โanche la pizzeria del paese o la straordinaria trattoria La Locanda di Arturo sono impostate per un servizio gastronomicamente ricercato e pensato, รจ come se questo territorio fosse predestinato a offrire una proposta sopra la mediaโ.
Effettivamente tra artigiani, allevatori, produttori, ristoranti e aziende agricole, la piccola valle ha una densitร di cose da scoprire e provare che sorprendono (vedi la lista sotto). โAnche se non abbiamo fatto nessuna pubblicitร e gli ospiti arrivano esclusivamente col passaparola, ora siamo pronti per accogliere tutti e far scoprire agli italiani e agli stranieri quando torneranno questo angolo incredibile di Belpaeseโ raccontano, e poi se ci sono delle giornate senza ospiti nelle stanze e commensali al ristorante poco male: ci si concentra sulla produzione di conserve, fermentati, marmellate, sottoli e kombuche che saranno servite ai tavoli. โOra sono uno chef felice” dice Ben “e uno chef felice non รจ una cosa tanto comune. Ma questo non lo scrivere…โ.
Villa Inglese – Picinisco (FR) – Via San Martino, 22
339 206 7574 – www.villainglese.com
a cura di Massimiliano Tonelli
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