La strada della contaminazione musicale fu inaugurata, su larga scala, da Luciano Pavarotti, che decise di portare la musica lirica e le canzoni tratte dalle opere a un pubblico piรน ampio, che non fosse solo quello dei teatri importanti, con gli spettatori vestiti in smoking e abito lungo. Il suo obiettivo era quello di tornare alle origini dellโopera, a una musica popolare compresa da tutti cantata ogni giorno. ma non per questo banale o insipida, anzi ricca di significato e complessitร . Da solo, Pavarotti comprendeva benissimo che non ce lโavrebbe a potuta fare, aveva bisogno di un link, come diremmo oggi, un collegamento che potesse fornire a lui la credibilitร nellโessere considerato da un pubblico che nemmeno lo conosceva. Allo stesso tempo era lui stesso a dare credibilitร al rocker di turno e dai tanti duetti sono uscite cose magnifiche come Miss Sarajevo, cantata insieme agli U2, e il suo agire ha dato buoni frutti.
La riflessione mi viene pensando non tanto alla parte gastronomica di un ristorante, quanto piuttosto al lavoro combinato di sala e cucina, dove i due elementi devono trovare gli accordi giusti per suonare con lo stesso timbro una partitura, che puรฒ cambiare negli anni in maniera quasi inevitabile. Tenere insieme creativitร , energia pulsante, visioni che possono essere diverse รจ un dovere per entrambi, poichรฉ la forza propulsiva scatenata dalle pietanze deve rapportarsi con chi le stesse le deve presentare e proporre, e il cammino necessita di concordia e uguale ritmo.
Riccardo Monco e Alessandro della Tommasina
Viene in mente Miserere di Zucchero e Pavarotti quando si varca la soglia dellโEnoteca Pinchiorri, dopo la riapertura: cerchiamo di capire come sta funzionando questa nuova partenza, che porta con sรฉ, dopo un periodo particolare per tutti, una trasformazione che parte dalla e cucina vede Riccardo Monco e Alessandro della Tommasina, i due chef, impegnati a percorrere con forza ed entusiasmo nuove strade, riuscendo a creare piatti al passo con i tempi, vivaci, intriganti, non usuali ma allo stesso tempo capaci di non dover solo stupire allโapparenza, perchรฉ dotati di sostanza palatale e ricordo della memoria. Unโorchestra dove si suona una musica moderna, quella della cucina, che si unisce per il concerto alla sala, dove Alessandro Tomberli e Alessandro Giani, i due responsabili del servizio, continuano a mettere in pratica una musica ben definita di stile classico, dove le intrusioni moderne sono sperimentate dai due frontmen insieme ai propri orchestrali, in maniera lieve e pacata.
Annie Feolde e Giorgio Pinchiorri
A sovrintendere il tutto Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde, entrambi protagonisti tuttโoggi di unโimpresa che vede in dirittura i 50 anni dallโapertura come wine bar e che ha superato i 40 di ristorazione. Sono entrambi abili e acuti osservatori di un mondo, quello relativo al loro lavoro, che sta cambiando a velocitร notevole ma il trend attuale non li coglie certo impreparati.
La cantina vede come responsabile, dietro le quinte, Ivano Boso: quella cantina che non รจ oggi un moloch inossidabile e difficile da affrontare come nel passato veniva considerata, riesce a essere sempre piรน fruibile, con la Francia che risulta indiscussa protagonista tra le etichette proposte. ร impossibile da trovare in Italia e forse nel mondo, un luogo tanto ricco di etichette in ampiezza e profonditร di annate, dei territori piรน rappresentativi dโOltralpe, ma anche di altre nazioni, un posto dove vivere esperienze che rimangono scolpite nella memoria e nella pelle.
La proposta gastronomica si รจ snellita solo in apparenza, poichรฉ รจ vero che ora sono due i menu degustazione, Contemporaneo a 250 euro di 9 portate e Scoperta di 6 portate a 150 euro, entrambi arricchiti da assaggi che variano a seconda del giorno e del mercato, ma ci sono anche 4 menu dedicati a vegetariani, vegani, celiaci e intolleranti al lattosio. Da considerare poi come la proposta alla carta di singole portate รจ tornata ancora piรน protagonista, con piatti distinti dai menu degustazione.
Lโouverture รจ divertente e stimolante, รจ veramente la chiave tematica di un pasto dove saranno riprodotte le tematiche che, allโinizio sono portate in rapida successione:
Solo mani e bocca protagoniste, unโesperienza anche tattile che prepara lo stomaco e lo spirito. Poi si inizia con le portate raccontate dai cuochi.
โLโinizio del menu รจ il piatto fresco, un crudo inusuale fatto con la cernia, abbiamo voluto abbinare a un pesce di fondale leggermente grasso, elementi freschi, come contraltare. Il pesce lo abbattiamo e lo facciamo marinare con la lattuga di mare per 25 minuti, lo tagliamo a fette, gli facciamo perdere un poโ di acqua. Il condimento della maionese รจ fatta con le trippe del baccalร , mentre il peperone lo si arrostisce e lo si lascia nellโolio per farlo insaporire, quindi si aggiungono chicchi di pompelmo fresco e lattuga di mare fritta. Un piatto da costruire giocando ad ogni bocconeโ.
โLa triglia รจ condita con limone e rosmarino tipo porchetta. Si monta la zuppa di pesce con origano e acciuga, mentre le cozze si aprono al vapore e si mettono in vasocottura con limone, finocchietto e pomodoro. Una volta pronte si condiscono con acciuga e pomodoro fresco. Il piatto si guarnisce con glicine, estratto di prezzemolo, ostriche, alghe per dare sensazione marina, un ricordo forte della salsa marinara. Gli scalogni sono cotti sotto il sale e fatti marinare con aceto e succo di barbabietola, servito a temperatura ambienteโ.
โIl calamaro fresco viene frullato, legato con tuorlo dโuovo e olio di semi, steso sulla carta da forno e cotto sulla plancia, quindi arrotolato con dentro i funghi secchi trifolati che hanno un gusto ben marcato, e garantiscono costanza del prodotto. Il tutto รจ condito con aglio nero, estratto di prezzemolo, quindi funghi pioppini freschi saltati e poi battuto fresco di calamari al coltello, con uova di trota e perle di gel di limoneโ.
โร un piatto italianissimo, da dedicare allโestate e allโItalia. Una base di conserva di pomodoro, con i pomodori fatti a pezzetti grossi, aggiunta di sale grosso, carote, sedano, cipolla, basilico fresco, fatti scolare. San Marzano, Piccadilly, ramati e datterini, fatti scaldare, fanno lโacqua: la pastorizziamo per poi cuocere il riso. La passata asciutta e concentrata la facciamo per mantecare alla fine, poi aggiungiamo olio EVO e parmigiano. Uniamo una crema ben saporita di peperoni rossi fatti al forno, una bisque di gamberi cotta sottovuoto, ridotta in pentola e montata con aceto di vino rosso e un battuto di gamberi rossi crudo, lime e olio, servito freddissimo e fatto sciogliere sul risoโ.
โUna sorta di intermezzo, quello che una volta era il sorbetto: un cambio deciso di gusto e profumi impone una pietanza diversa. Avocado fresco marinato con olio e peperoncino, accompagnato da fagiolini conditi con pesto, quindi piselli croccanti fatti asciugare e soffiati, il tutto servito con latte di mozzarella affumicatoโ.
โUna pasta che in realtร รจ quasi una portata di carne. Fusilloni lunghi – pasta Mancini – cotti in acqua aromatizzata allo zafferano, dove si cuociono e si mantecano come un risotto alla milanese utilizzando burro acido allo zafferano, parmigiano, pepe nero: il tutto dona bella cremositร , arricchita da jus di vitello a completare. Le animelle le saltiamo burro e salvia croccante, quindi cospargiamo i fusilloni con polvere di alloro che dร la parte balsamica che colpisce piรน per il profumo che per il gusto e si combina con lโaciditร โ.
โUn piatto in cui vogliamo omaggiare solo la carne: carrรฉ, spalla e controfiletto dellโagnello delle Dolomiti lucane. Spalla fondente, controfiletto arrosto morto in tegame e carrรฉ allo spiedo. Non facciamo troppe lavorazioni: lasciamo il sapore vero, con il contorno che viene servito dopo. ร un ritorno alle origini, concentrandosi su quello che รจ il vero ingrediente, senza riempirlo di guarnizioni o salse. Le barbabietole sono cotte nel sugo della cacciatora di agnello. Tre cotture, tre consistenze, tre gusti diversiโ.
La parola passa a Francesco Federici lo chef pasticcere
โDue ingredienti fondamentali da esaltare: una finta ciliegia al basilico ovvero una panna cotta al basilico posta su una granita di ciliegie e ciliegie marinate. La balsamicitร del basilico รจ quella che caratterizza il pre dessert, una lavorazione fatta per esaltare odori e sapori primariโ.
โScelgo a seconda del giorno pomodorini datterini o ciliegini canditi con cannella, anice stellato e vaniglia in uno sciroppo che dร dolcezza che si unisce a quella della carota e del caramello; ma il sorbetto di carote e zenzero e la salsa spezzano dando un equilibrio particolare. Il velo trasparente che ricopre il dolce รจ un croccante di carota. Equilibrio particolare, ma sono due ortaggi impiegati spesso per i dolci, che mi divertonoโ.
โTre sono quelli signature: quelli allโolio Evo con cioccolato bianco e ganache con olio di oliva e cioccolato; quelli al Pistacchio: in cui si sostituisce l’olio con il pistacchio; Latte e miele, con copertura fondente e ganache di latte, miele e cioccolato fondenteโ.
La scelta di questa nuova linea viene cosรฌ spiegata dagli chef โIl menu contemporaneo nasce da quando facevamo i ‘Venti’ (i menu Venti, ndr). Parte da una regola, che la cucina italiana รจ una combinazione: gli ingredienti di altissimo livello, la tecnica che deve essere sempre al servizio degli stessi ingredienti senza tradirli, e il gusto che deve rimanere nel ricordo. Chi non conosce la cucina italianaโ continuano โha lโoccasione di scoprirla, chi la conosce ritrova i piatti regionali: pensa qui, dove abbiamo lโanimella di tradizione laziale, lo zafferano che richiama a Milano, il riso e pomodoro che ci porta al sudโ. Il tutto per tracciare una nuova via: โlasciarsi alle spalle i preconcetti, accantonare le sperimentazioni piรน estreme per tornare alle radici di una cucina che non dimentica le tecniche moderne ma le sa usare per raggiungere l’essenza, in cui non รจ piรน difficile vedere il cuoco confrontarsi con il fuoco e il calore, quando si deveโ. Lo diceva Toulouse Lautrec, spogliare per rendere tutto piรน semplice, un concetto ripetuto anche da Gualtiero Marchesi.
Enoteca Pinchiorri โ Firenze – Via Ghibellina, 87 – 055 242777 – enotecapinchiorri.it
a cura di Leonardo Romanelli
fotoย di Paolo Matteoni
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