Al Necessaire di Rimini, Enrico, Jacopo e Roberto si sono fatti le ossa. Giovanissimi –ย Enrico Gori in sala e Jacopo Ticchi in cucina di anni ne hanno 25 ciascuno – hanno ben avviato un locale informale ma curato quanto basta per conquistare una clientela di riminesi che amano bere bene e trascorrere una bella serata. Cosรฌ il Necessaire Bistrot, inaugurato quattro anni fa e oggi perfetta sintesi tra enoteca con cucina (stile tapas bar, ma all’italiana) e cocktail bar, รจ diventato un ritrovo molto frequentato in cittร . Da qualche settimana, incoraggiati dai buoni risultati e da una sinergia consolidata, i tre soci hanno avviato due nuovi progetti, con lโidea di concretizzare un sistema di ristorazione tenuto insieme da un pensiero unico, che impone di lavorare con professionalitร senza perdere perรฒ il gusto per il divertimento e una certa freschezza di approccio, coinvolgendo chi lavora bene sul territorio.
Cosรฌ รจ nata lโenoteca Fermenta, proprio accanto al โNรจsโ, che esplicita la passione di Enrico per il vino, e la sua competenza nel selezionare e promuovere le piccole produzioni meritevoli di conquistare una vetrina. Enoteca pura, al momento, per acquistare a scaffale; ma destinata a trasformarsi in bottega con mescita, partendo dallโesperienza del bistrot.
Ma รจ con la trattoria di mare Da Lucio che i ragazzi hanno deciso di avvicinarsi in modo piรน concreto alla ristorazione โtradizionaleโ. Che tradizionale fino in fondo non รจ, considerando quanto il progetto sia costruito sulla personalitร e le esperienze di chi lโha ideato: partire per poi tornare รจ il motto che anima lโiniziativa, in riferimento ai viaggi che hanno influenzato il percorso professionale di Enrico e Jacopo sin qui. Entrambi hanno lavorato in Australia, entrambi, pur cosรฌ giovani, portano in dote esperienze significative. Jacopo, che a Enrico e Roberto si รจ unito in corsa, ha trascorso quattro anni a Milano, nella brigata di Pietro Leemann al Joia; con lui ha imparato a padroneggiare la cucina vegetale, anche se il suo primo amore, da riminese qual รจ, resta il mare. E sul mare si concentra la cucina di Lucio, โche รจ il nome di mio figlioโ spiega Jacopo โma anche un nome evocativo di un certo modo di fare ristorazione, che ci piaceva richiamare, per la sinceritร di una proposta che invita alla condivisioneโ. Con lโapproccio di una trattoria, il ristorante di via Santa Maria al Mare condivide anche lโintenzione di semplificare il dialogo con il cliente, โoffrendogli un servizio giovane e competente, prodotti ottimi cucinati nel migliore dei modi, ma senza far pesare il lavoro che cโรจ dietroโ.
Anche se di lavoro, dietro, ce nโรจ molto, perchรฉ Jacopo e la sua brigata (con lui, in cucina, lavorano in 4, mentre in sala sono in 2, per servire una trentina di coperti) lavorano il pesce con unโattenzione difficile da trovare in una comune trattoria: โCuciniamo solo pesci interi, in forno a legna. Una cottura che richiede piรน attenzione e sensibilitร , ma restituisce ottimi risultati, perchรฉ raggiunge alte temperature in modo rapido, e conferisce al pesce lโaroma del legnoโ. Il prodotto รจ selezionato personalmente da Jacopo, che al polo ittico di Rimini non si limita ad acquistare solo pescato locale, ma anche quel che cโรจ di meglio dal mar Tirreno: โNon vogliamo porci troppi limiti, lโimportante รจ la qualitร . Dalla Francia, per esempio, acquistiamo spigole pescate allโamoโ. A fare la differenza รจ la lavorazione. Jacopo ha una formazione molto tecnica: โNon rifiuto la tradizione, conosco le ricette locali, ma vado oltre, cercando di applicare le tecniche piรน adatte a valorizzare la materia prima. Per i crudi, per esempio, riprendo il taglio giapponese, la Spagna, invece, mi ha insegnato molto sui prodotti conservati, acciughe, baccalร โฆโ. Poi cโรจ il discorso sulla riduzione degli scarti: โDovremmo iniziare a considerare il pesce al pari della carne. In Australia Josh Niland fa un lavoro straordinario, in questa direzione: a Paddington ha aperto la sua Fish Butchery, per me รจ un modello da seguire. Non a caso, da Lucio abbiamo una cella dedicata alla frollatura del pesceโ. Il tema della frollatura del pesce, in Italia, รจ ancora poco esplorato; ma garantisce benefici in termini di gusto e di gestione del food cost: โImportante รจ pulire il pesce fresco nel modo corretto, senza utilizzare acqua. Lo evisceriamo subito, lo appendiamo ai ganci. In questo modo anche dopo due o tre giorni il prodotto non venduto sarร ottimo. Anzi, migliorerร . E con lo stesso principio si puรฒ portare avanti una frollatura controllataโ.
Ma le possibilitร per utilizzare ogni parte del pesce sono molteplici: โCon le interiora facciamo la bottarga, le uova le aggiungiamo alla nostra salsa verde, fegato e cuore li cuociamo allo spiedo. Poi abbiamo lโinsalata di stomaco con verdure in agrodolce, utilizziamo il midollo dei pesci piรน grandi, e un garum fatto da noi per condire il pesce crudoโ. Cosรฌ lโesperienza a tavola puรฒ iniziare con un crudo di scorfano con olio verde al dragoncello e colatura di alici, proseguire con una zuppa di pesce o un pesce intero servito al tavolo, da condividere con gli altri commensali. Molti sono i piatti da compartire, e alla Condivisione รจ dedicato il percorso degustazione piรน lungo (65 euro), con pietanze servite al centro del tavolo.
Il percorso Sequenza, invece, infila una serie di proposte consigliate dallo chef, cominciando dal crudo, proseguendo con un piatto in umido โ come i frutti di mare con polenta morbida โ una ricciola servita con fondo bruno di lische di pesce e cavolfiore. E la pasta in fondo: โLa serviamo per ultima, per non penalizzare il pesce, che resta la portata principaleโ. Si spazia dallo spaghetto con le vongole (โil piรน complesso da realizzare, farlo a regola dโarte รจ difficileโ) ai golosi cappelletti alla panna ripieni di ricci, โil piatto piรน richiesto del menuโ. Anche le verdure, cotte principalmente alla brace, hanno il peso che meritano: patate cotte sotto la cenere, cipolle alla brace, broccoli con acciughe. A pranzo un menu piรน agile, per chi ha poco tempo, รจ proposto a 19 euro.
Originale รจ anche la carta dei vini, curata da Enrico, che fa eco a Jacopo nel descrivere lโidea da cui parte Lucio: โAbbiamo scelto di definirci trattoria perchรฉ facciamo ricerca, cโรจ complessitร , ma vogliamo che tutto sia goduto nel modo piรน semplice possibile. Noi abbiamo fatto una scelta: siamo partiti per imparare la tecnica, al ritorno vogliamo metterla al servizio della materia prima in modo istintivo e genuinoโ. Anche sul vino, infatti, si lavora cosรฌ: โAbbiamo bottiglie che spaziano dai 16 ai 200 euro. Una particolare attenzione per i progetti che stanno nascendo sul territorio, dalla Vernaccia riminese ai vini in anfora di un gruppo di viticoltori di Faenza, che producono Albana e Centesimino. In generale cerchiamo di valorizzare i vitigni dimenticatiโ. Ma le proposte arrivano da tutto il mondo, dallโAustria alla Francia, alla Georgia: โCol vino vogliamo raccontare un territorio, non siamo in cerca dellโabbinamento perfetto con il cibo. Certi vini, o li ami, o li odi. Ma ci piace stimolare un confrontoโ.
Da Lucio โ Rimini โ via Santa Maria al Mare, 5 โ 3409743459 โย pagina Fb
a cura di Livia Montagnoli
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