Oggi la forma sembra contare piรน della sostanza, con il culto dellโestetica che permea il pensiero comune. ร evidente, lโimportanza dellโimmagine porta molte imprese a investire per dotarsi di un look accattivante che contribuisca ad aumentare gli utili. Eppure, per quanto a volte la forma sia anche sostanza, ci piace credere che ciรฒ non valga sempre. Quante volte un piatto cattura la vista, ma allโassaggio si scopre modesto o inespressivo? Ecco, come si dice, ยซnon (bisogna) giudicare un libro dalla copertinaยป. Una simile associazione puรฒ farsi con gli erborinati, formaggiย dalle macchie o striature blu e verdi, delle muffe nobili che sopraggiungono con la maturazione della pasta interna. Tale aspetto, insieme allโolfatto ยซdi piedi puzzolentiยป, li rende a volte meno invitanti; tantโรจ che non a tutti piace il Gorgonzola. Ma vorremmo dire loro che non sanno cosa si perdono. Perchรฉ iย formaggi blu non sono affatto male e quelli britannici ne sono una testimonianza. Il Blue Stilton e lo Shropshire Blue restano fra i piรน noti e per questo li prendiamo in considerazione.
Altro che Geronimo (il topo-giornalista al centro dei racconti per bambini), lโunico Stilton riconosciuto dagli inglesi รจ il formaggio, anzi il ยซre dei formaggiยป, come sostengono fieramente Oltremanica. Sรฌ, da quelle parti il Blue Stilton non รจ un prodotto qualsiasi. Viene elogiato da scrittori e poeti del calibro di Daniel Defoe e George Orwell. Il primo, lโautore del romanzo La vita e le strane sorprendenti avventure di Robinson Crusoe, racconta in uno dei volumi di A Tour throโ the Whole Island of Great Britain del 1724 della notorietร acquisita da un paesino del Cambridgeshire per la bontร di un formaggio che definisce ยซParmigiano ingleseยป. Ne fa menzione in modo altrettanto entusiasta Orwell che nel suo In Defense of English Cooking scrive: ยซรจ il migliore al mondo nella sua tipologiaยป.
Il fascino suscitato dal formaggio blu perรฒ va al di lร della poesia e delle storie senza tempo della letteratura. Non a caso, fino alla Brexit ne riconosce il valore pure lโUnione Europea attraverso un rigoroso disciplinare con tanto di marchio di certificazione: la normativa comunitaria di tutela del 1996 gli conferisce lo status di PDO (cioรจ la denominazione di origine protetta). Perciรฒ deve essere prodotto entro unโarea delimitata, nelle sole contee di Derbyshire, Leicestershire o del Nottinghamshire e nel rispetto di altri requisiti previsti dalla regolamentazione. Per quanto possa sembrare strano โ รจ il nome a suggerirlo โ ciรฒ significa che non puรฒ provenire dal villaggio cui รจ legata la sua fama. Dunque, quello protetto รจ un Blue Stilton che non viene da Stilton. Le ricostruzioni piรน attendibili intorno alla cittadina vogliono la diffusione del formaggio avvenuta grazie allโintraprendenza di un locandiere della zona, Cooper Thornhill. Negli anni Quaranta del Settecento, il proprietario della locanda Bell Inn pattuisce un accordo commerciale con Frances Pawlett, casara del Wymondham che lo strega con una lavorazione in particolare. Indovinate quale? Da qui ha inizio la commercializzazione dello Stilton: dopo averne riscontrato il successo tra i clienti, il patron dal grande fiuto per gli affari decide di non limitarsi alla somministrazione in loco ma di sfruttare la cooperazione con la contadina per allargarne la distribuzione; dai borghi alla cittร di Londra, senza temere il percorso in carrozza lungo la direttrice inglese che porta fino a Edimburgo, la Great North Road.
Ora protegge il marchio da contraffazioni e contribuisce alla sua promozione su larga scala la SCMA (Stilton Cheese Makers Association), unโassociazione creata nel 1936 per tutelare gli interessi dei 6 caseifici che producevano originariamente lo Stilton. Entrando nello specifico, il processo di caseificazione riguarda solo il latte vaccino fresco, intero e pastorizzato, cui si aggiungono fermenti lattici, caglio e fungo Penicillium roqueforti, tipico dellโerborinato francese Roquefort. Il sale si inserisce invece solo nella cagliata. La forma cilindrica deriva dal recipiente in cui riposa il formaggio. Dopo 6 settimane in cui viene rigirato piรน volte, si buca con un ago dโacciaio inox cosicchรฉ, ossigenandosi, maturi a dovere per 9 settimane, dopo le quali compare con caratteristiche tracce di muffa dai toni bluastri e sfumature grigie. Per finire sul mercato deve pesare circa 8 kg, risultato cui si arriva con ben 78 litri di latte. Attraverso la suddetta produzione si ottiene una pasta semidura dalle note di fieno e mandorla, dallโerborinatura quasi granulosa, e che al taglio si sbriciola facilmente (non รจ pressata). Risulta prevalentemente sapida e cremosa, con retrogusto vegetale e finale piรน o meno pungente. Da non confondere con il recente Stichelton, uscito fuori dalla collaborazione fra il casaro statunitense Joe Schneider e Randolph Hodgson del Nealโs Yield Dairy, cheese shop a sud-est di Londra da cui abbiamo preso alcuni dei campioni assaggiati. La differenza principale fra i due sta nel fatto che il secondo viene prodotto con latte vaccino crudo (proprio come si faceva per il primo fino agli anni Ottanta). Spesso poi sfugge lโesistenza della variante non erborinata, il White Stilton. Privo delle tipiche spore, rientra anchโesso fra le poche DOP britanniche. Come per lo Stichelton, le forme si fanno stagionare per meno settimane rispetto a quelle del re dei formaggi.
Nasce dalle mani di Andy Williamson, un casaro gaelico che si era fatto le ossa producendo Stilton nella contea di Nottinghamshire. La prima forma viene realizzata nel 1970 per lโazienda Castle Stuart Dairy di Inverness, cittร della Scozia considerata capoluogo delle Highlands. Date le origini, il formaggio compare inizialmente sui mercati come Blue Stuart o Inverness-shire Blue, vero nome di battesimo. Anni dopo, per favorirne la popolaritร finisce in vendita sotto unโaltra voce, quella di Shrosphire Blue, benchรฉ non avesse alcuna familiaritร con lโomonima contea. In seguito alla chiusura di alcuni caseifici, la filiera si sposta definitivamente in Inghilterra, nelle contee di Leicestershire e Nottinghamshire, aree in cui si continua a produrre lo Stilton. Si tratta di una lavorazione casearia a pasta semidura che sfrutta il caglio vegetale, caratteristica che lo rende appetibile ai vegetariani. Rispetto al Blue Stilton, presenta una pasta di un colore vibrante, a metร fra il giallo e lโarancione acceso, dovuta allโutilizzo dellโannatto, un colorante naturale derivante dai semi dellโAchiote, pianta amazzonica ricca di carotenoidi. A livello organolettico, le differenze con il cugino inglese non sono marcate. Cโรจ chi lo considera lโalter ego scozzese. Forse, meno ‘piccante’ e tagliente. Lo Shropshire ha una consistenza piรน burrosa e maggiore dolcezza, con sentori quasi di caramello, temperati qua e lร da punte sapide e amaricanti, oltre che da un ritorno lievemente acido. Allโassaggio sprigiona cosรฌ unโintensitร che riempie la bocca e codifica lโumami britannico in materia lattiero-casearia. Potrebbe abbinarsi bene a un bicchiere di porto o marsala.
Nonostante il profilo aromatico composito, nessuno dei due erborinati puรฒ ritenersi veramente elegante. Eppure, restano formaggi golosi, da apprezzare anche se alla vista potrebbero risultare meno allettanti. Come perรฒ insegnano i piรน grandi chef, bisogna sempre assaggiare. Altrimenti, come si fa a valutare? E a dire ยซnon mi piaceยป?
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