Attualitร 

Lo storico ristorante ai piedi del Vesuvio che prepara grandi piatti locali

La storia de 'E Curti รจ profondamente legata a Santโ€™Anastasia. Una piccola realtร  in cui ogni boccone รจ un viaggio attraverso la memoria e la ricchezza vesuviana

  • 03 Gennaio, 2025

A Santโ€™Anastasia, alle falde del Monte Somma, lโ€™antico versante settentrionale del Vesuvio, cโ€™รจ un ristorante, dal nome curioso, che racconta storie di famiglia, tradizioni culinarie e un legame indissolubile con la cultura vesuviana. ‘E Curti, lโ€™insegna, deriva dallโ€™aggettivo napoletano usato per indicare persone di bassa statura e omaggia affettuosamente i fondatori, i fratelli Ceriello.

Dalle luci del circo alla quiete del Vesuvio

Luigi e Antonio, fratelli originari di Santโ€™Anastasia, nella prima metร  del โ€˜900 trascorrono anni a girare lโ€™Italia come presentatori di spettacoli circensi. Questo mestiere li espone a un mosaico di tradizioni culturali e gastronomiche che decidono di riportare nel loro paese natale. Nel 1952, tornati allโ€™ombra del Vesuvio, i fratelli rilevano unโ€™osteria giร  avviata nel 1924 dallo zio, un ex monaco che aveva preferito i piaceri terreni alla vita monastica. Con il passaggio ai Ceriello, il ristorante โ€™O Monaco assume gradualmente unโ€™identitร  propria, diventando ‘E Curti, in omaggio ai suoi nuovi lillipuziani proprietari.

Tradizione e continuitร 

Don Luigi, figura carismatica e โ€œpubblicaโ€, diviene il volto e lโ€™anima del locale fino alla sua scomparsa nel 1973. Da qui lโ€™ereditร  culinaria passa nelle mani di Antonio (venuto a mancare nel 1990), supportato dalla sorella Assunta, dalla nipote Angela e dal marito di questโ€™ultima, Carmine Dโ€™Alessandro. Insieme hanno trasformato ‘E Curti in un tempio della cucina vesuviana, ancorato a solide tradizioni ma aperto a nuove sfumature di gusto. Il menu, cresciuto negli anni, rimane fedele ai sapori autentici del territorio, con unโ€™attenzione particolare alla qualitร  degli ingredienti e alla preparazione artigiana dei piatti. Nel 2020, la perdita di Carmine e della leggendaria Zia Assuntina segna un momento di grande commozione per la famiglia e la comunitร  di Santโ€™Anastasia. Sofia e Vincenzo, insieme alla madre Angela, hanno raccolto il testimone con determinazione e dedizione.

I piatti del territorio

Cโ€™รจ un legame indissolubile tra la cucina e il territorio di Santโ€™Anastasia. La proposta gastronomica del ristorante celebra la tradizione vesuviana, con ricette che esaltano i prodotti locali e le tecniche tramandate di generazione in generazione. Tra i piatti tipici spicca il ragรน vesuviano, un sugo ricco e denso che cuoce lentamente per ore, impregnando la carne di sapori intensi e avvolgenti. Il baccalร  alla napoletana รจ condito con olive itrane, capperi e pomodorini del piennolo, simbolo del Vesuvio. Unโ€™altra specialitร  รจ la minestra maritata, una zuppa antica preparata con carne e verdure di stagione, che racconta la genuinitร  della cucina contadina. Gli amanti della pasta possono gustare le candele spezzate al sugo di tracchie, una tradizione che affonda le sue radici nelle antiche feste popolari. I contorni esaltano le verdure locali, come i friarielli saltati in padella, spesso accompagnati da salsiccia alla brace. Ogni piatto racconta una storia e rende omaggio alla terra fertile e vulcanica che circonda Santโ€™Anastasia, trasformando ‘E Curti in un luogo dove il passato si intreccia con il presente, attraverso i sapori autentici della grande montagna.

โ€™O Nucillo, sapore antico in bottiglia

Da ‘E Curti il pasto non puรฒ terminare senza โ€™o nucillo. Una delle tradizioni piรน iconiche del ristorante รจ la produzione del tipico liquore a base di noci, digestivo perfetto e tesoro di inizio estate. La ricetta di famiglia, risalente al 1904, รจ stata custodita gelosamente dai โ€œcurtiโ€ e, nel 1995, i figli di Angela e Carmine, Vincenzo e Sofia, hanno deciso di commercializzarlo. Qui il Nucillo รจ ancora prodotto seguendo i dettami originali ed รจ diventato un simbolo del ristorante, apprezzato tanto dagli avventori del posto quanto dai forestieri.

A cura di Antonio Di Sarno, Master in Comunicazione Multimediale dell’Enogastronomia – Universitร  degli Studi Suor Orsola Benincasa (Napoli) in convenzione con Gambero Rosso Academy.

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