Attualitร 

I vini naturali dei colli piacentini entrano nei supermercati grazie a una cantina collettiva

Massimiliano Croci e Pietro Gazzola hanno dato vita all'azienda Vecchio Consorzio 1953 che trasforma le uve degli altri. Obiettivo: frenare lโ€™emorragia che nei primi vent'anni del Duemila ha portato i colli piacentini a perdere quasi un terzo della superficie vitata

  • 20 Dicembre, 2024

ยซL’ipotesi da cui siamo partiti, quando abbiamo deciso di iniziare l’avventura del Vecchio Consorzio 1953, รจ che per contribuire a salvare la viticoltura piacentina avremmo dovuto riconoscere ai titolari di quelle aziende agricole che conferiscono uva e non imbottigliano in proprio un prezzo maggioreยป racconta Massimiliano Croci, 44 anni, contadino e vignaiolo a Castell’Arquato (PC). Alla vigilia del 2025, dopo la terza vendemmia, la realtร  che ha fondato insieme all’amico e socio Pietro Gazzola, di tre anni piรน grande, sembra iniziare a rispondere ai problemi del territorio, su tutti lโ€™emorragia che nei primi vent’anni del Duemila ha portato i colli piacentini a perdere quasi un terzo della superficie vitata, circa duemila ettari su 6.900. โ€œSolo negli ultimi cinque anni in Val dโ€™Arda e nelle valli minori vicine abbiamo perso 141,5 ettari su 1.457โ€, spiegava Croci nel 2021, quando aveva iniziato a raccogliere dati e a immaginare una strategia di rigenerazione per lโ€™agricoltura del suo territorio.

La seconda ipotesi che Croci e Gazzola hanno percorso per dar forza al loro progetto รจ quello di distribuire vini artigiani, a fermentazione spontanea, trasformando uve coltivate nel rispetto dellโ€™ambiente, utilizzando solo lieviti indigeni e valorizzando la tradizione della rifermentazione in bottiglia e della macerazione sulle bucce, oltre che nella ristorazione anche nelle insegne della grande distribuzione organizzata: “Il Vecchio Consorzio 1953” nasce infatti per fare vin du nรฉgoce, cioรจ a trasformare le uve di terzi, coinvolgendo ogni anno nuovi conferitori.

I giovani conferitori

Nel 2022, il primo anno di produzione i due soci hanno acquistato e trasformato circa duemila quintali dโ€™uva, coltivata su una trentina di ettari, coinvolgendo otto viticoltori. Le bottiglie prodotte sono state 160mila. Oggi i conferitori che portano l’uva nella nuova cantina (realizzata ristrutturando la sede del Consorzio agrario di Bacedasco Basso, nel comune di Vernasca, sempre in val dโ€™Arda, che era chiusa dal 2005), sono 12 e tra loro ci sono anche alcuni giovani che hanno scelto di fare impresa in agricoltura seguendo la tradizione, segnando un piccolo passo in contrasto allo spopolamento delle colline. L’obiettivo nei prossimi anni รจ di sfruttare tutta la capacitร  produttiva della nuova cantina, arrivando a trasformare fino a 5mila quintali d’uva e a produrre ogni anno circa 500mila bottiglie.

Per coinvolgere i contadini delle valli piacentine, l’unica provincia emiliana dove l’uva รจ coltivata solo in collina, la leva che hanno scelto รจ quella del prezzo, decidendo da subito di riconoscere un prezzo fino al 80% piรน alto di quello di mercato abituale a livello locale a tutti i fornitori dโ€™uva. A loro, il Vecchio Consorzio 1953 ha posto unโ€™unica condizione: le uve dovevano essere coltivate in regime di agricoltura biologica certificata o l’azienda doveva aver avviato lโ€™iter per la conversione, che copre un periodo di tre anni, concedendo a ognuno di loro anche una consulenza agronomica gratuita.

Scaffale VC 1953 GDO

Uno dei corner dedicati ai vini del Vecchio Consorzio 1953

Le bottiglie anche nella GDO

Con queste ambizioni, la grande distribuzione รจ necessariamente il mercato di riferimento, tenendo insieme le competenze manageriali di Gazzola e le grandi capacitร  artigiane di Croci: lโ€™intento del Vecchio Consorzio 1953 รจ quello di far conoscere e apprezzare il valore di un vino che non subisce interventi chimici o additivi, permettendo al consumatore di accedere a un prodotto che racconta la storia delle sue uve e della tradizione vitivinicola legata alla rifermentazione in bottiglia e alla macerazione delle uve bianche sulle bucce. Con il supporto della gdo, cosรฌ, i vini del Vecchio Consorzio 1953 si inseriscono in un contesto che rende facile l’acquisto senza compromessi sulla qualitร , offrendo un rapporto qualitร -prezzo vantaggioso e contribuisce cosรฌ a promuovere sostenibilitร  e autenticitร , portando i vini del territorio a un pubblico piรน ampio, con lโ€™ambizione di educare e ispirare anche chi si avvicina per la prima volta al mondo del vino spontaneo.

Le prime cinque etichette della linea dedicata alla grande distribuzione del Vecchio Consorzio sono uscite in commercio nel luglio del 2023 e sono oggi esposte in decine di supermercati Carrefour e Carrefour Market in tutta la Lombardia, in supermercati Conad di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio, nei quattro Ipercoop di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena.

ยซPiacenza svegliatiยป

Il messaggio che Il Vecchio Consorzio 1953 ha voluto dare a Piacenza รจ ยซsvegliati, si puรฒ fareยป: una zona cosรฌ vocata, non puรฒ soffrire l’abbandono; i vigneti estirpati per essere trasferiti in pianura sono una sconfitta. Riassume Croci: ยซDobbiamo invertire questa tendenza e, in un momento di flessione per i consumi del vino, andare a conquistare nuovi consumatori per i vini a fermentazione spontanea laddove nessuno ha mai pensato di andare. Per questo, la Gdo รจ diventata un alleato prezioso e i corner dedicati ai nostri vini rappresentano una sfida e allo stesso tempo un primo, grande risultatoยป.

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