L’Alto Adige รจ una delle punte di diamante del panorama viticolo italiano, dove il legame fra viticoltore, territorio e vitigno รจ espresso da una gamma di vini di grande qualitร , come dimostrano anche quest’anno le etichette premiate, 24 o comunque arrivate in finale, inserite nella guida Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso. Il Premio per il miglior Bianco dell’Anno, uno dei Premi Speciali, รจ stato assegnato proprioย a un grande vino della regione, il Gran Lafรณa ’21 di Cantina Colterenzio, un Sauvignon che stimola sensi e passione, una selezionedella porzione di vigna piรน vocata per il vitigno, a 450 metri di quota, che ci regala un bianco poderoso, intensissimo e allo stesso tempo straordinariamente elegante.
Ilย vigneto atesino รจ racchiuso in poche migliaia di ettari, nella provincia di Bolzano, che si adagiano sui fianchi delle colline risalendo il corso dellโAdigeย e dellโIsarco. Ciรฒ che non si intuisce in questa descrizione รจ laย grande variabilitร del territorio, che spazia dai 220 metri del fondovalle agli oltre 1000 nellaย Bassa Atesinaย e nelย Renon, dove calcare, limo e porfido si alternano, con esposizioni che ruotano a 360ยฐ, la straordinariaย ricchezza ampelograficaย e ancor piรน lโenormeย frammentazione delle vigne che vede migliaia di famiglie interpretare il territorio e le vendemmie.
In Alto Adige, infatti, oggi le aziende non coltivano piรน tutti i vitigni previsti dalla denominazione, ma soltanto quelli che esprimono un forte legame con il territorio. Si passa dai viticoltori che vinificano le uve provenienti dai pochi ettari di proprietร , grandi strutture cooperative, storiche aziende della provincia che alla loro opera affiancano quella di piccole aziende che conferiscono le uve in cantina. Ciรฒ che non cambia mai รจ perรฒ la curaย con cui vengono gestiti iย vignetiย e l‘attenzioneย posta a tutte le operazioni diย cantina, volte alla produzione di vini che esprimono la luminositร di questo territorio.
Qui vi segnaliamo i migliori Sauvignon dell’Alto Adige, che includono anche tre etichette della sottozona Terlano. Sono le etichette che hanno ottenuto il massimo riconoscimento della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso 2025 o che sono comunque arrivate in finale.
Il nuovo Gran Lafรณa ’21 di Cantina Colterenzio, premiato come Bianco dell’Anno nella guida Vini d’Italia 2025, รจ un Sauvignon in purezza che manifesta grande eleganza al naso, dove il frutto bianco si fonde alla perfezione con il ricordo del rovere di maturazione, impreziosito da tenui note floreali e di spezie. In bocca รจ succoso, lunghissimo e chiude su una bella nota di pesca.
La cooperativa di Colterenzio puรฒ fare affidamento sulla preziosa opera di circa 300 viticoltori, che in massima parte conducono piccoli appezzamenti viticoli nelle zone piรน vicine alla cantina: Colterenzio, Cornaiano e Appiano. A completare la piattaforma viticola concorrono vigne meno estese nei dintorni del capoluogo e di Salorno, al confine con il vicino Trentino. Spetta a Martin Lemayr il compito di tradurre in vini di spessore questi raccolti.ย Compito svolto alla perfezione, come testimonia l’assaggio di tutte le etichette presentate quest’anno,
Il Sauvignon Renaissance ’21 porge un quadro aromatico figlio dell’ottima vendemmia, fatto di un frutto croccante che si intreccia con le note floreali, lasciando sullo sfondo un ricordo di rovere. In bocca colpiscono la sapiditร e la tensione, per un sorso lungo e di classe. Giocato piรน sulla freschezza varietale e l’immediatezza della beva il Sauvignon Praesulis ’22, che conquista per armonia.
Nonostante la famiglia Prackwieser sia dedita alla coltivazione della vite da generazioni, รจ con l’ingresso di Markus che l’azienda prende la fisionomia che oggi conosciamo. Le vigne si distendono sul versante orientale della bassa valle Isarco dai 400 metri dedicati ai vitigni che piรน necessitano di calore fino agli 800, costantemente accarezzati dalle brezze dell’Ora nel pomeriggio e da quelle che scendono dallo Sciliar la notte.ย Pochi i vitigni coltivati, per una produzione che non conosce punti di debolezza.
Eccelle il Sauvignon Sร calis ’21, una Riserva di ampio spettro aromatico che debutta sulla nota affumicata per lasciare spazio al frutto bianco, ai fiori e a una curiosa nota sulfurea. Il palato รจ asciutto e giocato tutto sulla tensione e la sapiditร . Giocato piรน sulla freschezza varietale e l’immediatezza della beva il Sauvignon Praesulis ’22, che conquista per armonia,
L’azienda di Christian Plattner nasce sulle colline che cingono la cittร di Bolzano in direzione della Valle Isarco. Pendii baciati dal sole e accarezzati dalle brezze alpine, che da sempre sono la culla della schiava, mentre poco piรน in basso si trova la culla del Lagrein. Negli anni la piattaforma viticola si รจ allargata anche alla zona d’Oltradige, dove trovano dimora i vigneti di pinot bianco e sauvignon.ย Conosciuta e apprezzata soprattutto per i suoi rossi, anno dopo anno propone una gamma di bianchi di assoluto valore.
Il Sauvignon Mantele ’22 si fa apprezzare per agilitร e lunghezza. Spesso le cooperative dopo decenni di autonomia sentono l’esigenza di unire le forze e dare vita a realtร piรน grandi.
La particolaritร dell’azienda Nals Margreid risiede nell’aver unito due territori molto lontani, quello di Nalles e quello di Magrรจ all’estremo sud della provincia. Ciรฒ permette a Harald Schraffl e al suo gruppo tecnico di avere uve che maturano in condizioni molto differenti e che portano in dote carattere e originalitร .ย La produzione di via Heiligenberg propone una gamma di vini inappuntabili, che alterna interpretazioni strettamente legate al vitigno a interpretazioni dove si valorizza il legame fra vitigno e territorio.
A. A. Sauvignon Mantele 2022 – Nals Margreid
Il Sauvignon Mathias ’22 gioca con il frutto esotico e le note sulfuree prima di donare un palato fine e di notevole lunghezza.
La cantina della famiglia Pfitscher si trova perfettamente immersa fra i vigneti nella zona di Montagna, dove il pinot nero ha trovato uno dei suoi territori d’elezione. Vigne che si estendono per molti ettari lungo i due versanti della valle, alternando zone calde e soleggiate ad altre piรน fresche e ventilate, permettendo cosรฌ una produzione dove ogni vitigno รจ coltivato nella zona a esso piรน congeniale.ย Sempre piรน centrale il ruolo del vitigno rosso borgognone in casa Pfitscher, con piรน etichette che ne esplorano il legame con le vigne della zona.
Ottimo il complesso e armonico Sauvignon Greel ’22 di Cantina Bozen. La cooperativa di Bolzano รจ una delle realtร piรน importanti della provincia, un’azienda che puรฒ contare sull’attivitร di un piccolo esercito di soci che coltiva oltre 300 ettari di vigneto che spaziano dai 200 metri del fondovalle ai 1000 del Renon. Ogni vitigno trova la sua collocazione ideale, sfruttando non solo l’altitudine ma anche le differenti composizioni del suolo e permettendo cosรฌ una produzione che coniuga ricchezza ed eleganza.
A. A. Sauvignon Greel Ris. 2022 – Cantina Bozen
Il Sauvignon Stein ’22 di Eichenstein apre le danze con un’intensa nota esotica e floreale che trova sviluppo al palato, dove rivela sapiditร e progressione nel sorso.
La cantina di Josef Waldner si adagia in posizione incantevole su una sorta di grande terrazza affacciata sulla valle dell’Adige, circondata dai vigneti aziendali e da un fitto bosco che isola la proprietร . Qui, a 550 metri di altitudine, si sviluppa gran parte della piattaforma viticola, che viene completata dalle storiche vigne nel fondovalle in corrispondenza di Marlengo. In cantina il giovane enologo Martin Pollinger dร vita a una ristretta gamma di etichette di valore assoluto.
Intrigante il Sauvignon Vigna Rachtl ’21, che sfrutta l’ottima vendemmia per donare profumi intensi e sfaccettati, che conducono a un palato succoso e molto lungo. La zona della Bassa Atesina si sviluppa a ridosso della provincia di Trento, ma puรฒ contare su vigneti che dai 220 metri del fondovalle risalgono i ripidi pendii fino a superare i 1000.
Qui opera da generazioni la famiglia Tiefenbrunner, che puรฒ fare affidamento su una importante piattaforma viticola, cui si aggiunge la collaborazione con numerosi viticoltori della zona, per una produzione che non conosce punti di debolezza.
A. A. Sauvignon V. Rachtl Ris. 2021 – Tiefenbrunner
Intrigante il confronto fra i due Sauvignon ’22 di Manincor, da una parte il Tannenberg, giocato sull’intensitร aromatica e sul dinamismo del sorso, e dall’altra il Lieben Aich, che invece porge profumi piรน nascosti e profondi, per liberare un sorso di grande eleganza e consistenza. Il tessuto agricolo della provincia di Bolzano รจ caratterizzato da una proprietร estremamente frammentata, dove le aziende spesso coltivano meno di un ettaro ciascuna.
L’azienda dei conti Goรซss Enzemberg rientra le novero delle eccezioni, una splendida realtร che conduce una piattaforma viticola molto estesa, che dalle sponde del lago di Caldaro si allunga fino alla zona di Terlano e alle colline che dominano Merano.
Il Quarz ’22 รจ il consueto Sauvignon che coniuga ricchezza ed eleganza, quest’anno caratterizzato da un sorso particolarmente sapido.
Fra le aziende che negli ultimi decenni hanno contribuito in maniera determinante a diffondere nel mondo la qualitร dei vini atesini sicuramente un ruolo di rilievo spetta alla cooperativa diretta da Rudi Kofler. Quasi 200 ettari vitati che esplorano il calcareo conoide di Andriano e i rossi pendii di Terlano, dove invece รจ il porfido a dettare legge, seguiti passo passo dalla nutrita schiera di soci e valorizzati in cantina dal lavoro di Rudi e del suo staff.
foto di apertura credits Benjamin Pfitscher
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