Il ristorante cinese di quartiere รจ il livello uno dellโalimentazione metropolitana, una pasta con il tonno che ce lโha fatta. Il pasto del fuori sede che vuole socializzare, una cucina popolare fondata sul glutammato, sui prezzi bassi e sul non trascurabile dettaglio che in una cittร in cui gli orari di apertura sono punitivi e le prenotazioni una tagliola, in un cinese che si rispetti nessuno vi caccerร mai ma e un tavolo per voi si troverร sempre, a qualsiasi ora (o quasi). Insomma, il cinese come lo intendiamo qui svolge un fondamentale ruolo di ammortizzatore sociale, e pazienza se poi quando si va in Cina si scopre che quella cucina รจ solo una versione italianizzata di quella del Dragone. Ma che diamine: involtini primavera e risi cantonesi hanno nutrito almeno un paio di generazioni di studenti, disoccupati, sottoccupati, famiglie numerose, bocche buone, soprattutto in una cittร gastronomicamente esosa come Milano, dove ti siedi e giร il tassametro comincia a correre con lโodiosa gabella del coperto/servizio. Ma siccome popolare non vuol dire necessariamente scadente ecco i nostri cinesi โsalvavitaโ preferiti del capoluogo lombardo.
Partiamo da Wang Jiao, quattro sedi, una in via Felice Casati 7, le altre in viale Col di Lana 14, via Lomazzo 16, via Padova 3, per far felici tutti, dovunque si abiti. Locali spartani, menu semplice, piatti tradizionali della cucina sino-italiana ma con buoni ingredienti, il piatto principale la temibile โscodella di fuocoโ tenuta in caldo attraverso un fornelletto acceso direttamente sul tavolo. Affollamento garantito, ma questo vale per un poโ tutti i locali di cui parliamo.
Poi facciamo una lunga sosta a Chinatown, quartiere per definizione delegato a rappresentare la cucina asiatica a Milano, e che seppur gentrificato continua a proporre anche insegne tuttora popolari e a basso costo. Partiamo da Hua Cheng, in via Giordano Bruno 13, una trattoria tutta lanterne di carta e calendari pop con una sola vetrina, sempre strapieno โ non si prenota, ma il posto prima o poi ci scappa, magari in condivisione, ma in questo articolo non ci formalizziamo, vero? โ e che propone piatti semplici con impiattamenti rudimentali, tutta sostanza e poca forma. Ma il maiale in agrodolce, le paste fresche e le verdure saltate sono davvero buone.
L’anatra alla pechinese di Bokok
Restiamo in zona da Jin Yong via Paolo Sarpi 2, un locale di cucina cantonese semplice ma di sostanza โ notevoli le polpette e tutte le zuppe โ che punta molto anche sulla cordialitร del personale. Chi ha detto che i cinesi sono chiusi? Ancora, in via Paolo Sarpi 25 cโรจ Bokok, un cinese un poโ piรน elegante della media di quelli che vi stiamo raccontando, noto per ravioli gustosi, ben realizzati.
La Ravioleria Sarpi
E a proposito di ravioli e di Chinatown, ormai iconica รจ la Ravioleria Sarpi, in via Paolo Sarpi 27, primo esempio di contaminazione tra tradizione cinese e ingredienti italiani. Un luogo che รจ inutile raccontare: un bugigattolo con un bancone, si fa la fila, si sceglie, si ritira e si mangia appollaiati su un gradito o se si รจ fortunati su una panchina ravioli di manzo, maiale o vegetariani con una pasta di imbattibile callositร lavorata da una sorta di โsfoglinaโ cinese. Ancora Chinatown: in via Lomazzo, al numero 14, ecco Houjue, specializzato nella cucina street di Ruiโan, nella provincia di Zehijiang: provate i tanti tipi di spiedini, taluni di interiora, oppure i ravioli cotti sulla piastra bollente e i claypot, i piatti nella tipica terracotta di Hong Kong. Infine , in via Rosmini 1, classico posto dove un italiano avrebbe un poโ di timore a entrare ma che propone piatti magnificamente rudimentali ma autentici, dagli spiedini alla fonduta, dalle crocchette di gamberi alle costine di maiale.
Altra area multietnica di Milano รจ via Padova, la faccia dark di NoLo. Qui troviamo numerosi locali decisamente โrowโ, come Baiwei, al numero 90, un posto talmente frequentato da cinesi che un italiano si sente orgogliosamente a disagio, soprattutto quando a una certa ora qualcuno inizia a fumare allโinterno. Ma la cucina รจ davvero autenticamente cinese, con ingredienti anche piuttosto estremi. No perditempo. Sempre in via Padova, al numero 84, cโรจ Zaoyidian, che fa cucina tipica con un tocco creativo che non dispiace. Qui si viene anche per la tipica colazione cinese, una successione di piccoli piatti salati che sono anche la specialitร di Mare dโOro in via Morazzone al numero 10 (e siamo tornati a Chinatown), dove di italiano se ne mastica pochissimo, e stiamo parlando della lingua.
Manzo piccante a Le nove scodelle Milano
Da NoLo a piazzale Loreto รจ un attimo, e qui si trovano di classici cinesi pop, che inseriamo in questa lista con qualche esitazione perchรฉ andati un poโ troppo di moda a un certo punto della loro vita. Parliamo di Mao Hunan, in via Porpora al numero 5, con la sua estetica fumettistico-comunista e i piatti colorati e spesso piccantissimi della regione meridionale della Cina. Spin off ne รจ Maoji, nella vicina piazza Aspromonte al numero 43, con la sua estetica che riproduce un losco vicolo di Pechino (o di Shanghai, chissร ); qui le specialitร sono i piatti street, come i bun, i ravoli e le polpette. Un poโ hipster ma potete chiudere un occhio e spalancare la bocca. E poi lร dietro, in viale Monza, Le Nove Scodelle, forse un poโ piรน alto della media, ma dallโestetica pulita e dai piatti colorati e piccanti del Sichuan come il magnifico Pollo Gongbao e forse i migliori spaghetti cinesi tirati a mano di Milano.
Mao Hunan
Involtini primavera pronti da friggere da Lon Fon
Poi ci sono ottime trattorie cinesi sparse per tutta Milano. Come Lon Fon in via Lazzaretto 10, forse il piรน classico โcineseโ di Milano, familiare e dal menu vastissimo, specializzato in cucina cantonese, quella a cui noi italiani siamo piรน avvezzi. Il luogo del cuore dei non avventuristi. Poi a Dergano, in via Pellegrino Rossi al numero 28 cโรจ lโadorabile Jin Yun Fang, un ristorante con il televisore sempre acceso e con una deliziosa signora autobattezzata Anna, che parla un italiano caotico e creativo ma รจ di una simpatia irresistibile. La cucina รจ quella di Szecuhan, i must per me sono lo Xiao Mian con maiale, il Long Chao Shou e le melanzane brasate. Poi ci spostiamo in via Ravizza, zona De Angeli: qui cโรจ Yu Zhou, un classico del quartiere: piatti con ingredienti freschi (scegliete sempre dai piatti di stagione, che variano continuamente), grande cortesia e la caratteristica di essere aperto sempre, a tutte le ore e tutti i giorni. Davvero un salvavita in un quartiere un poโ borghese.
Hua Cheng
Infine una citazione per Impressione Chongqing in via Sammartini 19, che propone piatti hardcore come lโOrecchio di maiale lesso in salsa piccante e lโintestino (o i reni) saltati. Per Ta Hua, in via Gustavo Fara al numero 15, tra Repubblica e Centrale, che propone la cucina di Hong Kong, specializzata nei dim sum ma anche nel Rombo in crosta con verdure. Infine per la mia ultima scoperta (colpa mia), i ravioli di Lu Pechino in viale Brianza 15: locale spartanissimo, menu stringato, alcune varietร di ravioli โ vitello, maiale, verdura – che vengono preparati a vista in una postazione allโingresso e richiedono in caso di folla (e capita spesso) un poโ di tempo per essere serviti: ma questa, si sa, รจ una garanzia di qualitร .
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