Ritorni

Lo chef che ha lavorato in un grande ristorante di Tokyo trasloca in un paesino della Toscana

Antonio Iacoviello รจ stato per quattro anni l'Head Chef di Gucci Osteria da Massimo Bottura, ristorante che ha conquistato la stella Michelin dopo pochi mesi dall'apertura. Ora ha iniziato una nuova avventura gastronomica

  • 22 Aprile, 2025

Da chef di una metropoli internazionale di oltre 14 milioni di abitanti a cuoco in un paesino sperduto di poco piรน di duemila anime. Non รจ la sceneggiatura dell’ennesima serie tv sulle avventure di un affermato chef stellato (ma il protagonista รจ anche questo) convertito ai valori della sana vita di provincia italiana, eppure qualche ingrediente in tal senso lo troveremo pure qui. Giacchรฉ Antonio Iacoviello, 40 anni di Benevento, รจ stato per quattro anni l’Head Chef di Gucci Osteria da Massimo Bottura di Tokyo, ristorante che ha conquistato la stella Michelin dopo pochi mesi dall’apertura. Da qui, oggi, il suo approdo a Gaiole in Chianti (SI), dove diventa il nuovo chef non giร , perรฒ, di un piccolo bistrot, ma di quel ristorante gastronomico che รจ Il Pievano all’interno di un gioiello come il Castello di Spaltenna, resort di lusso nel Chianti Classico illuminato ormai da anni dal firmamento stellato (Michelin): prima con Vincenzo Guarino poi con Stelios Sakalis. Insomma, lo stacco con cui comincia la nostra storia non potrebbe esser piรน brusco: dalla vita frenetica di una delle capitali mondiali all’approdo in quella Toscana da cartolina che tutto il mondo ci invidia e che guarda come esempio di Dolce Vita.

Una metropoli dal ritmo indiavolato

Il nostro cuoco giramondo Antonio Iacoviello ha un pedigree professionale di tutto rispetto, vantando nel curriculum esperienze con chef del calibro di Alain Ducasse, Renรฉ Redzepi, Alfonso Iaccarino, Paolo Barrale e Peppe Aversa. E certo quel mondo che oggi lascia alle spalle ha tutte le caratteristiche dei clichรฉ di una vita intensa se non impossibile: sveglia ogni mattina alle 4.30 per recarsi ancora assonnato al famoso mercato del pesce di Toyosu cosรฌ da accordarsi con i pescatori. Alle 7.30 – 8 l’arrivo puntuale al ristorante: l’avvio delle preparazioni fino alle 15 con l’inizio dei meeting insieme ai vari responsabili. Un breve stacco per ricominciare alle 17 (e fino alle 22): ยซSono stati anni intensissimi – dichiara – e Tokyo non รจ una metropoli: รจ un frullatore. Se non stai al passo ti getta subito fuoriยป.

Rapporti umani e tempi rilassati

E quanto alla vita nella ben piรน placida Toscana? Antonio rientra a novembre in Italia e approda da qualche mese in Chianti cosรฌ da cominciare a riunire la brigata in vista della riapertura del ristorante fissata il 18 aprile (il 25 aprile invece per gli ospiti esterni). Qui il contrasto che lo attende non potrebbe essere piรน stridente: a partire da una sveglia ben piรน umana (ยซsempre presto – ci dice – ma mai prima delle setteยป), al rito del caffรจ nel bar del paese (ยซun’istituzione solo italianaยป puntualizza), la corsa per tenersi allenato tra paesaggi da cartolina e poi certo l’incontro con i fornitori che sin dall’inizio mostrano tutta la differenza: ยซSono loro a portarmi i prodotti, invitandomi a visitare le aziende – prosegue chef Antonio – mi raccontano degli animali e del loro benessere. Quel che ho percepito da subito รจ un ritmo piรน lento e rilassato. Qui sto trovando la serenitร ยป.

Calendario giapponese

Ed รจ cosรฌ che con l’inizio dell’avventura al Castello di Spaltenna una pagina della vita di Antonio si volta definitivamente: ยซCiรฒ che lascio e che senza dubbio mi mancherร  – dice – รจ quella suddivisione del Giappone non giร  in quattro stagioni bensรฌ addirittura in 72. Quelle che cercavo d’inseguire senza mai riuscirci: perchรฉ ad esempio c’รจ un’erbetta o un ortaggio che dopo soli due giorni di vita non รจ piรน disponibile fino all’anno successivo. Ed รจ cosรฌ per tutto: i carciofi ci sono, ovviamente, ma magari per 10 o 15 giorni e poi basta perchรฉ il loro momento sarร  concluso. C’รจ persino una stagione per le merendine al supermercato. In Giappone la fragola รจ a gennaio e quella merendina alla fragola non la troveremo ancora a giugnoยป.

Rivisitando la cucina contadina

Ciรฒ che il campano Iacoviello si attende dal rientro in Italia รจ un impagabile e agognato centro di gravitร : a cominciare dalla nuova vita toscana: ยซUna vita a misura d’uomo che per me resta l’ideale – sostiene lo chef -. L’esperienza in Giappone รจ stataย  bellissima, ma sapevo che avrebbe avuto un inizio e una fine. Qui in Toscana avverto giร  fortissimo quel legame con le tradizioni che altro non รจ che la vicinanza a una cucina povera, di origine contadina da cui si cerca di trarre il massimo da ciรฒ che si haยป.

Tre percorsi degustazione caratterizzeranno l’offerta pensata da Iacoviello per il Pievano: uno interamente vegetale (che si chiamerร  “Sempreverde” con protagonisti molti dei vegetali coltivati nell’orto del Castello), un altro – all’opposto – dedicato alla carne (dall’audace promessa contenuta giร  nel titolo: “Un amore carnale”), infine quel “Ricomincio da tre” dedicato tanto al film di Troisi ma anche a un’esperienza in stile “omakase“, che in giapponese significa “mi affido a te” e che racconterร  le avventure e i percorsi intrapresi dallo chef.

La sfida toscana di questo chef dai vasti orizzonti si affida a poche ma nitide linee guida che cosรฌ Antonio Iacoviello sintetizza: ยซIn tavola ci sarร  tanta Toscana, ma combinata a tecniche giapponesi. E poi certo anche la mia terra con i suoi pomodori e la mozzarella. La griglia giapponese, robata, sarร  al centro del mio modo di fare cucina: perchรฉ sulla brace cuocerรฒ tanto la pasta che l’anatra, il galletto e la triglia. Delle tecniche giapponesi amo la precisione e il rispetto nel manipolare l’ingrediente. Ma anche le cotture che mai saranno invasive. Qui in Toscana voglio lasciare un’impronta: la mia, cui tengo moltoยป.

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