Secondo i produttori calabresi un vigneto eroico richiede costi e tempi di gestione moltiplicati per tre rispetto a una vigna di pianura. E rende, per giunta, tre volte di meno: quasi un terzo delle bottiglie che verrebbero prodotte in condizioni “normali”; certo però di una qualità molto più alta, a detta degli stessi.
È quanto emerge in sintesi da un’indagine dell’Enoteca Regionale della Calabria su un campione di 25 cantine che praticano, in toto o in parte, la vitivinicoltura estrema: sono quasi tutti piccoli produttori che, pur senza avere accesso a fondi e risorse pubbliche ad hoc – ad esempio per ripristinare muretti a secco e terrazze vitate – continuano a investire in questa nicchia produttiva, legata a territori geograficamente complessi e meno accessibili.
Per più della metà dei produttori, la qualità delle uve coltivate in tali condizioni giustifica ogni sforzo, tanto che 14 cantine su 25 sono interessate ad ampliare le superfici e incrementare la produzione.
Vigneti ad alberello nella tenuta storica della cantina Ippolito 1845, a Cirò (Kr)
Le 25 aziende intervistate gestiscono 224 ettari di vigna eroica e 157 di vigneto “convenzionale”, da cui producono 632.000 bottiglie di vini estremi l’anno e 1.204.000 bottiglie di vini non eroici. Di questi, però, 1.016.000 bottiglie provengono da due sole cantine più strutturate. In sintesi la resa media di 1 ettaro eroico è di 2.821 bottiglie, contro le 7.668 dei vigneti più pianeggianti.
La viticoltura eroica – definita tale per: altitudine sopra i 500 metri, forti pendenze, terrazze o localizzazione su piccole isole – è affidata dunque quasi esclusivamente a piccoli produttori: 23 cantine su 25. Di queste 25 cantine 11 producono esclusivamente vino eroico (303.000 bottiglie); 6 in prevalenza vino eroico (169.000 bottiglie); e 9 una parte minoritaria di vino eroico (160.000 bottiglie). Inoltre, 16 cantine operano sopra i 500 metri slm e 9 coltivano terrazze e vigneti con forti pendenze, ma a quote più basse. Secondo i produttori, queste coltivazioni contribuiscono a contenere il rischio di dissesto idrogeologico e abbandono delle aree rurali.
«È importante perché dove c’è vigna c’è un territorio salvaguardato e il rischio frane e dissesti ambientali è sotto controllo», sottolinea Franco Tramontana, della Casa Vinicola Criserà, della Costa Viola, nel Reggino.
Vigneti scoscesi sul mare nella Costa Viola, in provincia di Reggio Calabria
I vitigni coltivati sono prevalentemente autoctoni, con scarso ricorso a varietà internazionali. Insomma un trionfo di gaglioppo, magliocco, greco bianco, mantonico, guarnaccia e altre varietà minori. La nota dolente è che soltanto 3 cantine su 25 sono riuscite a ottenere finanziamenti, a partire dagli anni ’80. E dunque, se da un lato 14 produttori sarebbero pronti a aumentare la superficie vitata, dall’altro 12 sottolineano la necessità di contributi ad hoc, mentre 10 chiedono piani di comunicazione mirati per far uscire dall’ombra queste produzioni eroiche, ancora poco conosciute dai consumatori.
Il Presidente dell’Enoteca Regionale della Calabria, Gennaro Convertini
«Sul nostro territorio abbiamo anche un patrimonio di palmenti rupestri e di archeologia del vino che andrebbero valorizzati – sottolinea Mariolina Baccellieri dell’azienda agricola Baccellieri, di Bianco (Rc) –. Le istituzioni dovrebbero aiutare i produttori a intercettare finanziamenti e a costruire una progettazione su vasta scala, dal vigneto fino all’accoglienza del cliente, e sostenerci per mettere in rete l’ospitalità e tutto ciò che è attrattivo sul territorio».
«La vitivinicoltura eroica in Calabria è una grande opportunità – aggiunge Gennaro Convertini, presidente dell’Enoteca Regionale –. Negli anni ’60 e ’70, quando la qualità non era riconosciuta, abbiamo perso molte superfici vitate, ma chi ha resistito e recuperato queste vigne ha rilanciato una tradizione che esprime una qualità migliore. I produttori meritano maggior attenzione e dunque intendiamo presentare la nostra indagine all’assessorato all’Agricoltura della Regione per chiedere che venga avviato l’iter normativo per istituire l’elenco delle vigne eroiche calabresi. Consentirebbe di accedere ad agevolazioni sulle misure OCM e a dare concretezza alle aspettative di tanti produttori eroici».
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