Anni difficili per il settore distillatorio, a giudicare dagli ultimi dati di Assodistil presentati a Roma venerdรฌ 20 giugno. L’industria made in Italy delle bevande spiritose illustra un quadro relativo agli ultimi cinque anni molto complicato, sia per le incertezze sui mercati internazionali, a partire dai dazi all’import imposti dal governo statunitense, sia per l’effetto del cambiamento nei consumi delle nuove generazioni.
A fronte di un export che sorride al settore, con crescite anche nella prima parte del 2025, la situazione sul mercato italiano resta problematica, coi consumi in calo generalizzato, a esclusione di pochi prodotti, e volumi nettamente al di sotto dei livelli pre-pandemia.
Liquori e distillati tradizionali, pur mantenendo una posizione di rilievo, sono in contrazione sul mercato italiano, fa sapere Assodistil, per via di consumatori attratti da nuovi prodotti a basso contenuto alcolico o senza alcol. Nel corso del 2024, il consumo di spirit in Italia รจ stato di 127 milioni di litri, con una variazione negativa dell’8,5 per cento tra 2024 e 2019. I liquori, con circa 50,5 milioni di litri venduti, guidano la classifica. Il canale del fuori casa rappresenta circa il 56% dei consumi. Seguono la Grappa e il rum, con 14 milioni di litri. Unico prodotto che ha registrato un incremento negli ultimi cinque anni รจ il gin: oggi, si attesta sui 7 milioni di litri sul mercato italiano e ha guadagnato il 25 per cento in volume. ยซRileviamo a malincuore che la Grappa perde terrenoยป, sottolinea l’associazione. Per questa eccellenza del made in Italy, dal 2019, i consumi sono diminuiti del 12% ยซa dimostrazione di come i cambi generazionali incidano sul cambiamento dei gustiยป.
Per il presidente di Assodistil, Antonio Emaldi, รจ fondamentale ยซcontinuare a innovare e valorizzare lโidentitร dei nostri distillati, attraverso la promozione. Abbiamo mantenuto attiva la collaborazione con Ice per valorizzare al meglio i prodotti della grande tradizione a qualitร italianaยป. E la fiducia รจ riposta anche nel potenziamento delle attivitร Consorzio nazionale Grappa.
Un segnale positivo arriva dalle recenti novitร e nuove proposte. Tra queste i ready to drink (rtd) su cui gli analisti prevedono incrementi a livello globale. In Italia, sfruttando la notorietร di importanti marchi di alcolici e di bevande analcoliche, come spiega l’Assodistil, gli rtd a base di spirit hanno registrato una ยซtendenza di forte crescita negli ultimi 5 anniยป. I consumi sono infatti aumentati del 34,2% in volume, con un focus principale sul canale di vendita off trade (che include i supermarket e i negozi al dettaglio).
ready to drink – foto ashan-harsha-su-unsplash
Al di lร della crisi dei consumi, il comparto ha mostrato negli anni una vocazione specifica verso i mercati internazionali. L’export delle bevande spiritose, ricorda Assodistil che con Nomisma ha presentato un nuovo rapporto economico, รจ triplicato in un decennio: da 0,6 miliardi di euro del 2014, agli 1,8 miliardi del 2024. E la tendenza positiva prosegue anche nel primo trimestre 2025 (+3,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024). L’Europa รจ il principale mercato di riferimento per lโexport italiano di spirit (59% sul totale), seguita dagli Stati Uniti(15%).
Format Research ha testato per Assodistil gli umori delle aziende che, in relazione allโandamento della propria attivitร , perdono leggermente fiducia rispetto al semestre precedente. ยซIl sentiment negativo delle aziende – secondo quanto emerso dall’assemblea tenuta a Roma – รจ determinato anche da una maggiore difficoltร di accesso al credito bancarioยป. In particolare, due terzi delle imprese distillatorie ritengono che lโimposizione di dazi negli Stati Uniti (oggi al 10%) avrร un impatto negativo sull’export di bevande alcoliche, con effetti ยซrilevantiยป anche nel comparto dei prodotti a uso industriale. Misure che avranno anche impatti ยซsignificativi sul fatturato per il 43 per cento delle industrieยป aderenti all’Assodistil.
Infine, guardando agli investimenti, secondo il sondaggio di Format Research, le imprese prediligono la sostenibilitร : per il prossimo biennio, nel 26% dei casi si lavorerร a installare pannelli fotovoltaici; il 17% realizzerร sistemi di recupero dell’acqua e abbattimento delle emissioni; l’8% investirร in formazione del personale in materia di sostenibilitร .
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