Decreto flussi

In Italia mezzo milione di lavoratori stranieri in tre anni, ma il numero non risolve i ritardi nei campi

Il nuovo decreto flussi aumenta gli ingressi di lavoratori stranieri, con una programmazione che guarda anche allโ€™agricoltura. Le associazioni di categoria apprezzano lโ€™impegno, ma denunciano ritardi e burocrazia

  • 02 Luglio, 2025

Alla fine di giugno il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto flussi per il triennio 2026-2028, autorizzando circa 500mila ingressi regolari di lavoratori non comunitari. Il provvedimento, presentato dal governo come risposta strutturale alla carenza di manodopera, coinvolge i ministeri dellโ€™Interno, del Lavoro, dellโ€™Agricoltura, degli Esteri e del Turismo, ed รจ pensato per rafforzare i canali legali dโ€™ingresso, contrastare il lavoro irregolare e rispondere alle richieste del sistema produttivo. Il ministro dellโ€™Agricoltura Francesco Lollobrigida lo ha definito โ€œun passo avantiโ€ per garantire: ยซรˆ una risposta chiara e pragmatica a chi per decenni non รจ stato in grado di fare lo stesso e tenta ancora oggi di ostacolare in ogni modo un modello che garantisca lโ€™immigrazione regolare e finisce quindi per agevolare un modello utile solo alla criminalitร  che produceva danni alla nostra societร  e agli stessi immigrati irregolari. Abbiamo permesso a lavoratori stranieri di venire in Italia piรน di ogni passato governo ed รจ stato possibile proprio perchรฉ piรน di ogni altro governo abbiamo fermato immigrati irregolariยป. Ma nei campi, ogni stagione continua a scontrarsi con lo stesso problema: i lavoratori arrivano quando รจ giร  troppo tardi.

Quote in aumento, raccolti a rischio

Il nuovo decreto prevede una distribuzione delle quote su base annuale e regionale, con una parte consistente destinata al lavoro stagionale, in particolare nei settori agricolo e turistico. Si parla di numeri mai raggiunti prima, e di una volontร  politica di superare gradualmente il sistema del click day, giudicato da molti inefficace. Le principali associazioni agricole, da Coldiretti a Confagricoltura, esprimono soddisfazione per la programmazione triennale, ma restano critiche sul fronte operativo. ยซA oggi, pochi lavoratori sono entrati in Italia dopo il click day di febbraio, mentre le operazioni di raccolta sono giร  iniziate da mesiยป, si legge in una nota di Confagricoltura. Coldiretti chiede la possibilitร  di presentare le richieste in qualsiasi momento dellโ€™anno, con il supporto delle associazioni di categoria, per rispondere davvero alle esigenze stagionali. Perchรฉ il punto, dicono tutti, non รจ quanti lavoratori arrivano, ma quando.

Le richieste dei sindacati: piรน regole, meno attese

Sul fronte sindacale, il giudizio รจ piรน severo. ยซIl nuovo decreto Flussi, purtroppo, non risolve i numerosi problemi che vivono sulla propria pelle i lavoratori immigrati dellโ€™agroalimentare, come da anni continuiamo a denunciare. Sono ancora troppi i casi di truffe da parte di aziende agricole fittizie a danni di lavoratori stranieri che pagano per ottenere il nulla osta e poi si trovano senza lavoro nรฉ documenti. Cosรฌ come sono troppi i lavoratori che iniziano lโ€™iter e poi non arrivano ad ottenere i documenti, a causa di burocrazia e lungagginiยป ha dichiarato Giovanni Mininni, segretario generale della Flai-Cgil. Il segretario della Fai-Cisl, Onofrio Rota, sottolinea che ยซil metodo del decreto flussi continua a non rispondere adeguatamente al fabbisogno di manodoperaยป e chiede lโ€™introduzione di un permesso per attesa occupazione per far emergere i lavoratori irregolari giร  presenti. Rota invita inoltre a riaprire il tavolo interministeriale anti caporalato e a dare piena applicazione ai criteri sociali della nuova Pac, per premiare le imprese virtuose. Anche la Uila-Uil insiste su un cambio di prospettiva: piรน controlli, migliori condizioni abitative e trasporti adeguati per chi lavora nei campi. Perchรฉ, al di lร  delle cifre, il vero banco di prova resta la dignitร  del lavoro.

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