Addio

Appassionata, gentile e intraprendente: chi era Mara Severin, la sommelier morta nel crollo di Essenza a Terracina

La tragedia di Terracina: alle 22 circa il solaio del ristorante stellato รจ crollato, oltre alla vittima alcuni feriti

  • 08 Luglio, 2025

Casse 1994, di Sabaudia, Mara Severin era la sommelier del ristorante Essenza di Terracina, vittima del crollo che la notte del 7 luglio ha coinvolto il locale. Un indirizzo diventato un riferimento nella zona, espressione di una ristorazione giovane, capace, intraprendente, che negli ultimi 10 anni aveva rivitalizzando il basso Lazio. Mara Severin ne era parte integrante, era il volto e il sorriso che accompagnavano gli ospiti sin dal loro ingresso, insieme a Ilary Mandatori, padrona di casa con lo chef Simone Nardoni. ยซSono passati 10 anni da quando ho varcato quel cancelletto senza sapere cosa mi avrebbe riservato quella chiacchierata e quel fine settimana di prova. Un percorso lungo, fatto di tanti momenti, pieno di emozioni, che non si ferma ma continua su quella strada, arricchendo la mia curiositร  su questo mondo che si chiama โ€œVino e Ristorazioneโ€, che solo grazie a Simone e Ilary ho avuto modo di poter conoscere e approfondireยป scriveva a ottobre, ricordando i 10 anni appena trascorsi.

Chi era Mara Sevrin

Mara Severin si era avvicinata al mondo della ristorazione quasi per caso, nel 2014, e lo aveva fatto proprio da Essenza, varcandone la soglia nella prima sede di Pontinia, senza ancora prevedere che quella sarebbe stata la sua professione. Dopo qualche anno in sala, in cui sapeva essere una figura premurosa, garbata ma invisibile all’occorrenza, capace com’era di non far sentire la sua presenza pur rimanendo sempre in collegamento con quanto accadeva ai tavoli, si รจ presto appassionata al mondo del vino. Quando il ristorante si รจ trasferito a Terracina, Mara era giร  la responsabile della cantina, accompagnando il lavoro di ricerca sul campo allo studio presso l’Ais e contribuendo in maniera determinante alla crescita del locale.ย Sensibile a garbata, professionale e ispirata, aveva messo su una cantina ampia, originale, oltre 900 ettichette in cui alle bollicine francesi โ€“ sua passione โ€“ aveva affiancato vini di tutto il mondo. Nella sua selezione passava dai nomi piรน famosi, monumenti dell’enologia, alle etichette meno note, vere chicche per appassionati e curiosi che sapevano di potersi affidare a lei senza timore di rimanere delusi, forte com’era di una preparazione mai fine a se stessa, ma sempre orientata alla soddisfazione degli ospiti, che sapeva accompagnare nel percorso della cena, con entusiasmo, discrezione, intelligenza. Con la sua scomparsa se ne va una persona e una professionista capace e gentile.

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