In Germania, patria storica della birra con oltre 1.500 birrifici, il settore sta affrontando una fase critica. A lanciare l’allarme è il Deutscher Brauerei-Bund , l’associazione dei produttori tedeschi, che ha messo in guardia su una possibile “morìa di birrifici” nel Paese. Secondo il direttore del Dbb Holger Eichele, le crescenti difficoltà stanno colpendo soprattutto le realtà familiari: «Sempre più birrifici a conduzione familiare sono costretti a chiudere, alcuni dopo secoli di attività», ha dichiarato.
Il problema nasce dal fatto che il consumo di birra in Germania è in costante calo: negli ultimi 31 anni è diminuito del 35%. Solo nei primi quattro mesi di quest’anno le vendite nella ristorazione hanno registrato un ulteriore calo del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nonostante le condizioni meteo favorevoli. Secondo l’Ufficio Federale di Statistica, a febbraio i birrifici hanno venduto complessivamente 5,27 milioni di ettolitri di birra, ovvero 634.000 ettolitri in meno rispetto a febbraio dell’anno precedente. Le esportazioni sono diminuite dell’11,7% su base annua, attestandosi a 950.000 ettolitri (-126.000 ettolitri). A peggiorare la situazione ci sono i costi di produzione in crescita, che, secondo un’analisi della società di consulenza Roland Berger, aumentano fino al 6% ogni anno. Le birrerie, però, non riescono a trasferire questi aumenti sui prezzi di vendita con la stessa rapidità, finendo spesso in perdita. I rincari riguardano materie prime, energia e salari.
Una possibile “crisi della birra” non significherebbe una carenza del prodotto sugli scaffali, ma un inevitabile aumento dei prezzi. Diverse grandi aziende del settore — tra cui Veltins, Krombacher e AB InBev — hanno già ritoccato i listini lo scorso ottobre. Secondo gli esperti, i consumatori tedeschi dovranno presto abituarsi a pagare di più per il loro amato boccale. Una trasformazione profonda per un Paese dove la birra, fino ad oggi, è rimasta una delle più economiche d’Europa.
Parallelamente, però, si sta verificando una crescita importante della categoria no alcol. Secondo l’Associazione tedesca dei birrai, il volume di produzione di birra analcolica è più che raddoppiato negli ultimi 20 anni, passando da 329 milioni di litri nel 2004 a circa 700 milioni di litri nel 2024. La tendenza verso le birre analcoliche continua inarrestabile trattandosi di una categoria di bevande rappresenta già il nove percento di tutte le birre vendute nei negozi al dettaglio.
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