Il Mediterraneo sta diventando sempre più caldo, e con il rialzo delle temperature marittime crescono i rischi per la fauna locale. Fondazione Marevivo, secondo quanto riporta Ansa, avverte che molluschi e ricci, elementi centrali della tradizione gastronomica italiana, possono subire morie di massa se le acque superano i 30 gradi per più giorni consecutivi.
L’organizzazione evidenzia come il fenomeno non sia solo ecologico, ma anche economico e sociale, minacciando la pesca e gli ecosistemi marini. Un ulteriore problema è l’espansione di specie aliene: dopo l’apertura e l’ampliamento del Canale di Suez, nel Mediterraneo si sono insediate più di mille specie non autoctone, tra cui il Granchio Blu, che alterano la biodiversità e gli habitat naturali.
“I dati scientifici confermano che proteggere la biodiversità è il modo più efficace per rendere gli ecosistemi resilienti ai cambiamenti climatici”, sottolinea Marevivo. L’associazione invita quindi a rafforzare le aree marine protette, ampliando quelle esistenti e creandone di nuove, rispettando l’obiettivo europeo di tutelare il 30% dei mari entro il 2030. Tra le proposte anche la ratifica di un accordo internazionale sulla biodiversità marina, già presentato dall’organizzazione durante la Terza Conferenza Onu sugli Oceani a Nizza.
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