Come sta andando il turismo del vino in Italia? In cambiamento. Con i dovuti distinguo tra arrivi nazionali ed esteri. Per esempio, nella prima metà di quest’anno le cantine, che già risentivano di un turismo italiano più “risparmioso” del solito, hanno visto diminuire i turisti statunitensi con conseguente effetto negativo sulle vendite dirette delle bottiglie.
Calici di Stelle ad agosto e, ancora di più Cantine Aperte a maggio, hanno evidenziato da parte degli enoturisti la predilezione per le proposte che uniscono grandi vini con musica e socialità divertente. In altre parole si evidenzia una diminuzione dell’appeal delle degustazioni, anche straordinarie e anche guidate da grandi assaggiatori, mentre cresce l’interesse verso i momenti in cui il vino diventa catalizzatore di gioia di vivere e di nuove amicizie.
In questo senso è utile guardare con attenzione il modello di enoturismo proposto dal Sud Italia ed emerso analisi 2025 effettuata sulle cantine del Movimento del Turismo del Vino dal Centro di Studi Enoturistici ed Olioturistici Ceseo dell’Università Lumsa. Le cantine del Sud uniscono l’assaggio di vini e cibi di eccellenza con la convivialità e la comunicazione digitale. Un format interessante anche in relazione all’uso dell’enoturismo per dialogare con i giovani consumatori e le persone che fanno i primi passi nella cultura enoica.
La Zgeneration e i Millennials mostrano molto interesse verso la visita delle cantine ma hanno due problemi: il costo delle esperienze che è lievitato negli ultimi due anni e quasi ovunque supera i 20 euro per la proposta base, e le cantine chiuse nel week-end quando i giovani hanno il loro tempo libero. Quest’ultimo è un problema molto forte soprattutto la domenica quando metà delle aziende sono poco accessibili. In linea di massima è più grave al Sud Italia mentre le cantine di regioni come il Friuli-Venezia-Giulia sono quasi tutte aperte nei festivi.
Chiuderei ritornando sull’evento dell’estate Calici di stelle (che si conclude il 24 agosto) che quest’anno è stato festeggiato in cantine e piazze di tutta Italia proponendo l’accoppiata pizza-vino e puntando sull’eccellenza dei pizzaioli napoletani veraci Avpn a cui è stato conferito il riconoscimento Unesco nel 2017. Bere un eccellente calice di vino insieme alla pizza è salutare e piacevole. Se poi questo avviene sotto le stelle nei meravigliosi territori del vino italiano allora l’assaggio fa davvero innamorare.
*Violante Gardini Cinelli Colombini è la presidente del Movimento turismo del vino
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