Come spesso accade il territorio racchiude in sรฉ il carattere dellโuomo e viceversa, specie se nel tempo si รจ saputo tutelarne lโidentitร senza cedere alle mode o al turismo mordi e fuggi, a chi vorrebbe tutto piรน moderno, veloce e appetibile, per poi lamentarsi se il risultato tende allโomologazione. La Carnia รจ uno tra quei contesti irripetibili che rendono straordinario il nostro Paese, si articola in un affascinante alternarsi di valli e massicci severi, lega la pianura friulana allโarco alpino e ne fa terra di confine, anche per lโanima. Borghi appartati, radici e tradizioni celtiche, lingua e cultura che si tramandano nella famiglia come nella comunitร , tra affezione per il campanile e desiderio di far rete, aprirsi a una contemporaneitร custode della propria storia.
ร in questo contesto che nacquero gli oramai diffusi alberghi diffusi, interi borghi che diventano accoglienza, ospitalitร , casa, dove ยซnon si รจ turisti ma neppure ospiti, piuttosto paesaniยป, come racconta Silvio Ortis, presidente dellโAlbergo Diffuso Borgo Soandri. Siamo a Sutrio, riva destra del fiume But, 1.200 abitanti e una storia nella lavorazione del legno. ยซLโidea fu del poeta Leonardo Zanier, che dopo il terribile terremoto del 1976 vide la sua Maranzanis โ come lโintero comprensorio โ faticare nella ripartenzaยป.
Strutture distrutte o comunque danneggiate, rese inagibili, fin quando lโintuizione del poeta non diviene scintilla, progetto: grazie ai fondi europei e a un iter coordinato con Regione e Comuni, si comincia a ristrutturare gli immobili per destinarli a fine turistico, ยซdando vita a un modello in cui la loro gestione, dalla manutenzione agli affitti, รจ lasciata interamente alla cooperativa per almeno dieci anniยป.
Il modello funziona, le case (al pari di stalle, edifici rurali, palazzine settecentesche) tornano a vivere, i borghi (con Sutrio anche Paluzza, Comeglians, Ovaro, Sauris) si fanno teatro di una nuova idea di viaggiare e abitare, ยซoffrendo sapore di montagna ma con servizi da hotel referenziatoยป: ufficio centrale e reperibilitร notturna, colazione in alloggio convogliata in un magnifico cestino coi prodotti tipici. Nella stessa ottica nasce la rete Visit Zoncolan a unire soggetti che ruotano attorno a tale sviluppo, alberghi, ristoranti, bar, aziende e attivitร legate allโagroalimentare, ยซgiovani che hanno deciso di rimanere o ritornare in Carnia per dare orizzonte ai loro progettiยป e proporre esperienze, escursioni, camminate, ristori che riconducono alle radici di questa terra.
Compie cinque anni il birrificio artigianale Bon Dai, vivido esempio di tale fermento con sede nei pressi del centro di Sutrio a recuperare il fondo di un mobilificio dismesso. Lโidea di Arianna e Luca nasce in Australia e cosรฌ il nome, quando Bondi รจ un quartiere di Sidney mentre Bon Dai รจ rispondersi โbene, daiโ, in dialetto friulano. ยซCi appassionammo alla birra nei barbecue con gli amici ma non ne sapevamo niente โ raccontano โ Facevamo tuttโaltri mestieri e le prime produzioni casalinghe furono da incuboยป. Luca perรฒ รจ tipo tenace, meticoloso, studiando e sperimentando ha presto ottenuto buoni risultati che gli han permesso di compiere il grande balzo, con la prima vera โcottaโ nel giorno di San Valentino di 5 anni fa. La proposta va dalle pils alle lager, dalle IPA alle keller, dalla Ben Fumade con sentori affumicati alla Peรง con utilizzo di aghi dโabete, per un sorso decisamente montano.
Nella frazione Noiaris incontriamo lโallevamento La Trute, ยซnato da unโidea di mio padre, prima contadino poi imprenditore di se stessoยป, rammenta Giuliano Vidotti, affiancato da Selene Filaferro e dai due figli nella gestione aziendale. Le sorgenti affioranti dai suoli argillosi della montagna creano un ambiente ideale per lโallevamento della trota bianca e salmonata, del salmerino.
Muoviamo pochi passi per conoscere il giovane Davide Flora (classe 1996) e la sua azienda agricola, la stalla che rivitalizza un altro capannone sfitto allevando una combriccola di caprette meticce e piรน di trenta mucche ยซpezzate rosse, razza friulanaยป, che dโinverno sposta sui 1.500 metri della malga Lavareit, nel comune di Paluzza. ยซAvevamo piccoli allevamenti in luoghi disparati, troppo difficili da gestireยป, si รจ quindi deciso di convogliare tutto nel nuovo, ambizioso progetto ยซdove il sostegno della famiglia, morale quanto economico, รจ fondamentaleยป, come ricorda nonno Albano. Quando si sale in altura i formaggi vengono prodotti in proprio, mentre nel resto dellโanno il latte viene conferito al caseificio Alto But, snodo cruciale per lโeconomia agroalimentare del comprensorio.
ย Il nome lo prende dal fiume che gli scorre accanto, lโidea dalla volontร di ottimizzare quel lavoro ยซche prima si svolgeva nelle singola latterie, paese per paeseยป, come racconta la responsabile della produzione Patrizia: ยซi contadini facevano i turni affiancando il casaro nella produzione dei formaggiยป. Caseificio Alto But si fortifica nella cooperazione ยซper non lasciar morire gli allevamenti, quando tutti scappavano verso le fabbricheยป. Un polo meccanizzato, modernizzato, ยซper tenere alta la tradizione nella qualitร ยป, garantita partendo dallโeccellente materia prima: ยซil latte di mucche fortunate che pascolano libere, mangiando erba fresca per gran parte dellโannoยป. Oggi si contano 54 conferitori per una media di 100 quintali di latte al mese, 13 dipendenti tra produzione e punti vendita dove trovano spazio altre prelibatezze del territorio. Qua si producono burro, yogurt, ricotta, il tradizionale formaggio Latteria a pasta semicotta ยซdal colore paglierino, con occhio di pernice, sapore dolce e delicatoยป, mentre il Pastorut รจ un erborinato da latte vaccino pastorizzato, in equilibrio tra dolce e piccante. Tra i prodotti carnici segnaliamo anche il saporitissimo Frant, da un recupero di formaggi semicotti sminuzzati, di varia stagionatura, con aggiunta di sale, pepe, latte, panna, per unโulteriore stagionatura di circa 40 giorni.
In paese, oltre al pane e alle tipicitร da forno, merita una sosta La Vecje Becjarie di Matteo Nodale che seguendo le orme paterne lavora maiale friulano e produce pancette e guanciale, cotechini, salsicce, salame ยซcon le parti piรน nobili compresa la coscia, niente spezie ma solo sale, pepe e affumicatura con legno di faggioยป come per la Pindula, gustoso filetto di carne secca.
A pochi chilometri troviamo la macelleria Salumi e Sapori di Timau, sovrastata dalle โcreteโ dei massicci che ci separano dallโAustria. ร qua che Massimo Mentil, protagonista di un altro cambio vita che da Milano lโha ricondotto alla sua Carnia, produce la Varhackara, una ยซtradizionale crema di salumi amalgamati nel lardo. Viene affinata e raffinata nel tempoยป, fino a guadagnarsi il presidio Slow Food. Va menzionata anche la Schultar, spalla di maiale prodotta per la settimana santa con tre-quattro mesi di stagionatura e delicata affumicatura.
Piatto simbolo della Carnia, i cjarsรฒns sono una sorta di agnolotto che vedeva unire gli avanti della dispensa ai prodotti piรน freschi, dalle patate alle pere agli spinaci. Lโorigine rimanda ai cramรขrs, venditori ambulanti che muovendo sulle proprie gambe smerciavano oltralpe ciรฒ che acquistavano a Venezia, vedi le spezie trasportate nella crassigne, una cassettiera di legno portata a mo di zaino.
I cjarsรฒns di Timau (coi fichi e la carrube) si possono gustare da Otto, dove la nuova guida di Silvia e Sara assicura continuitร nella tradizione e un occhio al contemporaneo. Tornando a Sutrio, ottimi quelli ยซalle erbe di nonna Mariaยป proposti da Alvise, condotto dal giovane Giacomo Della Pietra che valorizza i prodotti di stagione, i funghi e la cacciagione (e va citato lโottimo frico). Allโenoteca il Marangon si servono taglieri e burger coi panini fatti in casa e una gustosa trota, come da Mister Zoncolan, dove si fa anche la pizza. Salendo un poโ verso il bosco, merita una visita e una sosta lโagriturismo Naunal che mette in tavola i suoi prodotti, dagli affettati allโorzotto, agli immancabili (e sempre diversi) cjarsรฒns. Oltre a un piccolo, ma appassionato museo delle moto da cross anni’70.
Basta abbassare lo sguardo con un poโ di attenzione per cogliere il valore della terra su cui stiamo passeggiando: in un solo metro quadro una varietร incredibile di erbe spontanee e fiori, piante officinali, la sintesi immediata del concetto puro di biodiversitร , che stando ai numeri certifica oltre 2.500 specie presenti in Friuli. Ancor piรน facile รจ orientarsi nelle possibilitร di raccolto se si ha una guida come Ursula Puntel, che assieme alla famiglia ha costruito la sua piccola azienda agricola a Cleulis, frazione di Paluzza. Lei nella sua micro-azienda prepara tisane e infusi da piante spontanee essiccate al naturale, ma anche ottimi formaggi dal latte delle sue due mucche e un gran salame casereccio dal maiale che alleva (e poi lavora) suo marito.
Se a Sutrio ammiriamo i primi impianti vitati e si attende ciรฒ che rivelerร la vendemmia, per la Carnia un pioniere in materia รจ Roberto Baldovin, che a Forni di Sotto, in val Tagliamento, guida lโazienda a suo nome come Cantina 837, condivisa coi soci Claudio Coradazzi e Andrea Marcato. Si punta tutto sulle varietร resistenti Piwi, ยซle uniche che possono maturare bene nella nostra zona, dove altitudine (si sfiorano i 1.000 metri) e clima non incoraggiano la viticulturaยป. Varietร che ยซpermettono di eseguire limitati trattamenti e rispettare lโambienteยป, di esaltare le peculiaritร di terreni limo-argillosi nonchรฉ quelle conferite dalle escursioni termiche notturne. Su tutte primeggia un clone di Solaris che ritroviamo nel Vicus, corpo pieno ma sorso elegante con note mandorlate, poi cโรจ il Mezร n dove il Solaris trova il supporto del Sauvignon Kretos e dร vita a un vino intenso e fresco, molto sapido ed elegante. Mentre gli investimenti di altri colleghi prendono coraggio nei dintorni, qua si ambisce a rendere produttivi gli 8 ettari di proprietร , ยซanche con recenti impianti di pinot nero e bianco, sempre di varietร resistenteยป.ย
Ecco unaย serie di indirizzi intorno a Sutrio, nel cuore della Carnia. Un paesino ai piedi dello Zoncolan da cui รจ facile raggiungere anche altre aree piรน note di queste montagne ai confinicon l’Austria: da Sauris, con i suoi pregiati speck e formaggi, a Sappada dove sedere alla tavola di Laite, il fine dining di montagna di Fabrizia Meroi e di sua figlia Elena Brovedani.
Proloco Sutrio – 0433778921 – @prolocosutrio
Albergo Diffuso Borgo Soandri –ย Sutrio (UD) –ย 0433778921 –ย albergodiffuso.org
Visit Zoncolan – Sutrio (UD) – 0433778921 – visitzoncolan.com
Caseificio Alto Butย – Sutrio (UD) – 0433 778045 – caseificioaltobut.it
Macelleria La Vecje Becjarie – Sutrio (UD) – 0433778013
Birrificio Artigianale Bondai – Sutrio (UD) – 347 236 7680 – birrificiobondai.it
La Trute – Sutrio (UD) – 0433.778061 – @latrute
Bottega della Carne – Sutrio (UD) – 0433 778800
Panificio Pasticceria Bon Pan – Sutrio (UD) – 0433 778850
Azienda Agricola Davide Flora – Sutrio (UD) – 339 489 7244
Salumi & Sapori di Timau – Timau (UD) – 0433 779008 – @SalumiSaporiDiTimauSnc
Chiara Selenati –ย corsi di cucina carnica – blogthatsamore.it
Ursula Puntel – Azienda Agricola Biologica – loc. Cleulis – Paluzza (UD) – 339 4150101 – @azienda_ursula_puntel
Cantina 837 – Forni di Sotto (UD) – 338 399 5159 โ 334 123 9761 –ย cantina837.it
Da Alvise – Osteria e Locanda – Sutrio (UD) –ย 0433 778692 – osteriadaalvise.it
Agriturismo Naunal – loc. Naunal – Sutrio (UD) – 335 774 5403 – agriturismonaunal.it
Enoteca Il Marangon – Sutrio (UD) – 3468727062 – enotecailmarangon
La Colonia โ Braceria e Cucina – Sutrio (UD) – 0433 320360 – @OsteriaAcquaeFarinaImponzo
Mister Zoncolan Pizzeria –ย Sutrio (UD) – 0433 778147 – @mr.zoncolan
Albergo Ristorante da Otto – Timau (UD) – 0433 779002 – @ristorantedaotto
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