Stati Uniti

La scuola rurale che insegna pane, fermentazioni e foraging a prova di apocalisse

La folk school di stampo scandinavo in Minnesota offre corsi legati al cibo che diventano strumento di sopravvivenza

  • 16 Settembre, 2025

Quando si pensa a un’apocalisse, spesso vengono in mente immagini da film: zombie, meteoriti, guerre. Ma che cosa serve davvero per affrontare la fine del mondo quotidiano? La North House Folk School, nel Minnesota, offre risposte molto concrete: impastare pane, riconoscere bacche commestibili, conservare il cibo per l’inverno, fermentazioni e tecniche ancestrali: un insegnamento nelle arti e mestieri di sopravvivenza. In un paese scosso dalle sparatorie nelle scuole, dalle preoccupazioni relative al cambiamento climatico e la sicurezza alimentare, e una generale insicurezza sul futuro, questa realtà rurale ha scelto il cibo come punto di partenza per dare forza alla comunità.

Artigianato, foraging e resilienza nel cuore del Nord

Fondata nel 1997 a Grand Marais, sul lago Superior, quasi al confine col Canada, la North House nasce dal modello nordico delle folk schools: centri educativi incentrati sulla comunità, originari della Scandinavia, che enfatizzano l’apprendimento pratico, la crescita personale e l’istruzione permanente in un ambiente che punta a preservare un senso solidale nella comunità. Questo tipo di scuola offre una vasta gamma di corsi basati su varie competenze pratiche, dando priorità al processo e alla collaborazione piuttosto che alla valutazione.

Il Minnesota è storicamente segnato dall’emigrazione scandinava, e non a caso corsi come panificazione a lievitazione naturale utilizzando farine locali e a base di segale, corsi di cucina nordica e fermentazioni di verdure e frutti hanno trovato spazio stabile nel programma. Accanto a questo, però, la scuola mette in luce soprattutto i saperi delle popolazioni indigene della zona: la raccolta e conservazione di bacche, radici e piante spontanee, l’uso sostenibile delle risorse del territorio, la preparazione del cibo come parte di un ciclo stagionale. Nel catalogo della North House figurano anche corsi di caccia, pesca e foraging, macellazione tradizionale compreso lo scioglimento dello strutto, il confezionamento in scatola di carni e brodi, essiccazione delle carni, preparazione del pollo confit, nonché tecniche di affumicatura delle carni con osso o muscolo, e pesce. Tutte conoscenze pensate per insegnare l’autonomia alimentare in un contesto che unisce rispetto per la natura, frugalità e connessione.

La celebrazione di ingredienti e procedimenti ancestrali

L’approccio della scuola è inclusivo e si rivolge a studenti di tutte le età. Soprattutto non si tratta di un ritorno nostalgico al passato, ma di una lettura contemporanea di pratiche antiche. In questo senso il cibo non è solo nutrimento ma anche strumento educativo e politico, perché insegna a resistere all’omologazione culturale e alla fragilità delle catene alimentari moderne. Un esempio interessante sono i corsi monotematici, come quello sul sidro di mele, quello che insegna la costruzione e le cotture nel forno a legna, o quello dedicato al cardamomo. La spezia originaria dell’Asia meridionale, arrivata in Europa attraverso i commerci coloniali, diventa il filo conduttore di un intero weekend di apprendimento.

In Scandinavia è entrato a pieno titolo nelle tradizioni dolciarie e da lì nel repertorio del Minnesota: torte, biscotti, pane speziato, muffins e soprattutto i kardemummabullar, tipici buns svedesi intrecciati e cosparsi di zucchero. Il corso mostra come il singolo ingrediente racconta secoli di scambi commerciali e influenze culturali, oltre a rivelare il legame tra cucina e identità.

conciatura

In parallelo, la scuola propone laboratori di artigianato tradizionale e abilità antiche come costruzione di stufe e yurte, lavorazione e concia delle pelli, falegnameria e costruzione di imbarcazioni e casette, intaglio di cucchiai e mestoli in osso, nozioni di base sull’identificazione delle piante officinali e confezione di un kit di pronto soccorso a base di erbe spontanee, lavori all’uncinetto e tessitura, intreccio di cesti e stuoie, produzione di sapone, filatura e infeltrimento della lana grezza, e l’artigianato tipico delle perline dei popoli Ojibwe e Cree, ai quali appartiene la terra su cui sorge la North House.

Un’istituzione che insegna a sopravvivere potrebbe sembrare un’iperbole. Ma per molti nordamericani è diventata una forma di tutela, dimostrando come la preparazione e conservazione del cibo possono essere antidoto all’ansia generata dalla paura del domani. In un’America segnata tanto dalla violenza nelle scuole quanto dalle incertezze ambientali ed economiche, tornare al pane fatto in casa o riconoscere ciò che cresce spontaneo nei boschi dietro casa, è una forma di istruzione altissima.

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