This must be the place

Ultimi giorni per un calice in riva al mare nell'enoteca in spiaggia tra Lazio e Toscana

Approfittare del caldo mite di settembre per rilassarsi in riva al mare con un bel calice di vino. Magari sulla spiagge di Capalbio

  • 17 Settembre, 2025

Piedi sulla sabbia, mani sul bicchiere: ultimi giorni per un giretto goloso nella Maremma tra Lazio e Toscana. La Dogana è il posto che vorremo frequentare tutti i giorni della nostra estate, ma ancora di più a settembre, quando il caldo non è così afoso, quando la brezzolina ci accarezza la pelle ormai abbronzata. Un locale, tanti modi di godersi piatti e bicchieri. Il ristorante è una garanzia. A guidare la cucina lo chef Luca Morroto, il mare è davanti ai nostri occhi e dentro il nostro piatto.

I profumi e i sapori sono quelli mediterranei, la musica la lasciamo suonare alle onde… Il gran crudo è una meraviglia, l’insalatina di astice goduria pura, la triglia di scoglio con pappa al pomodoro la vorresti a tutte le ore del giorno. Ma, novità di quest’anno, c’è anche la proposta dello chef Ricardo Takamitsu, un’idea di cucina in cui l’America si unisce all’Asia, il collante sono le materie prime nostrane, per dei piatti belli, divertenti, non troppo impegnativi, ma senza dubbio ricchi di sfumature e centrati nei sapori.

Il “frizzante” Doganino

Poi c’è il Doganino, frizzante format perfetto per l’aperitivo: provate il Bao con polpettine di baccalà, il sushi (delizioso), il panino col polpo alla luciana, da urlo vero, o il tataki di tonno che da solo vale il viaggio. Ultimo ma non ultimo, c’è anche il pic nic sulla spiaggia. Si, perché la Dogana è anche ombrelloni, sabbia bianca, lettini e tavolini col servizio bar che non si limita a una bibita fresca (stabilimento non a caso premiato dalla guida digitale Cucinamare): scegli il tuo cestino e goditelo in spiaggia. Tutto sarà senza dubbio più buono se mangiato in questo luogo di rara bellezza, a pochi passi dall’oasi WWF di Macchiatonda e abbinato a un buon bicchiere.

Rudy Travagli e la wine list di mare

A proposito di bicchieri. This Must Be The Place soprattutto per il bere, il buon bere, sia esso un vino o un drink. Il maestro di cerimonia è Rudy Travagli, bravissimo sommelier e general manager dell’Enoteca La Torre a Villa Letizia. Prima di tutto ci sono i cocktail, studiati perlopiù per la cucina di Ricardo Takamitsu, alcuni ottenuti da botaniche locali, di Capalbio, altri in cui compaiono ingredienti orientali come l’alga kombu, lo shiso, il sake, lo sciroppo di wasabi o lo yuzu.

Un parco giochi per appassionati di vino

La carta dei vini è un vero parco giochi per appassionati. È nata cinque anni fa (da quando il gruppo Enoteca La Torre gestisce La Dogana) e pian piano si è ampliata. Si parte dagli Champagne delle grandi Maison che non possono mancare, ma stando attenti anche a quelli artigiani prodotti dai vigneron. I vini bianchi coprono davvero tutta l’Italia, partendo, ovviamente, dal territorio circostante; non mancano i buoni rosati, ce ne sono diversi, freschi ed estivi, ma di grande carattere, così come c’è spazio per un bel viaggetto oltreconfine. Lo Chablis è pronto per esser stappato, stessa cosa per Bourgogne Blanc o i bianchi di Puligny e Chassagne (a proposito, Rudy è davvero bravo e vi farà provare gli Chassagne Montrachet Rouge da uve Pinot Nero, da provare col pesce) o i Sauvignon della Loira. Anche qui non solo nomi blasonati. Ci sono anche i vini di piccole produzioni artigiane, prodotti in maniera naturale. Quelli buoni buoni, che non si dimenticano facilmente. Perché qui di cose da dimenticare non ne abbiamo proprio trovato…

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