«Abbiamo pedana, recinto, ombrelloni e se piove potremmo chiudere con i teli di plastica, ma dato che la strada è in discesa con il cattivo tempo non facciamo sedere nessuno». Fabiana Gargioli, terza generazione alla guida di Armando al Pantheon, è una veterana del centro storico. Ma non per quanto riguarda il dehors, allestito durante il periodo della pandemia. A chiederle del futuro di quello spazio esterno, ancora non sa: «Fino a dicembre è gratuito, poi dobbiamo ancora capire».
Il regolamento per l’occupazione di suolo pubblico (osp) approvato dall’Assemblea capitolina qualche mese fa è più stringente rispetto a prima e va in direzione contraria rispetto alle linee del Governo che, con un emendamento al ddl Semplificazioni, pare voler prorogare al 30 giugno 2027 il regime “semplificato” per i dehors istituito durante la pandemia. Nella Capitale la questione dei “tavolini selvaggi” è un tema scottante, come già rilevato un paio di anni fa, quando si contarono spazi occupati moltiplicati di 5 volte rispetto al periodo precedente al Covid.
Dunque ora che succede ai tavoli esterni di Armando al Pantheon?
Ci sarebbe tempo fino al 2025 per fare domanda per mantenere l’Osp. Sai controlli che ci hanno fatto, non dovrebbe esserci problema.
Quindi farete richiesta?
Non sappiamo ancora: io sono per farla, mio cugino (anche lui terza generazione di Gargioli impegnata nell’attività di famiglia, ndr) preferirebbe toglierli.
Rinunciare ai tavolini all’aperto?
Preferisce avere tutti i tavoli sotto controllo, all’interno, per fare un servizio più attento, adesso abbiamo anche una saletta, per rientrare dei posti esterni in fondo potremmo rimettere un tavolo centrale nella sala principale. Sarebbe diverso se la pedana fosse di fronte al ristorante.
Non lo è?
No, si trova un po’ più sulla sinistra, davanti alla libreria accanto perché quello che ci avevano dato davanti al ristorante, lo avevano dato anche per un posto invalidi, quindi ci siamo dovuti spostare. I nostri tavoli sono spostati un po’ a sinistra, poi abbiamo preso un locale e abbiamo acquisito altri metri, ma non davanti.
Però è più vicino al Pantheon…
Si, la vista la sera è bellissima, solo che è vicino alla curva, dove passano le macchine e pure i camion che delle volte hanno anche difficoltà a girare; non è il massimo. Infatti potremmo mettere altri due tavoli ma non li mettiamo proprio per le macchine. Così come non metto i fiori, c’è troppo smog, e mi piange il cuore a vederli morire.
Quindi eventualmente non chiederete più l’ospitalità?
Ci sitiamo pensando, abbiamo paura che se non chiediamo subito l’autorizzazione, poi magari non ne diano più. E sarebbe un peccato, i nostri sono comodi, larghi, con una bella vista, cerchiamo di fare le cose ordinate.
Non si può dire che sia la regola in centro
No. Eppure secondo me i tavoli all’esterno potrebbero anche valorizzare il centro storico, come si fa in tutto il mondo. Se le cose sono fatte con criterio sono un abbellimento e un servizio per chi ci vive e per i turisti.
Cosa manca perché sia così? Servono più regole?
I criteri da rispettare ci sono, lo spazio esterno dovrebbe essere in proporzione alla metratura del locale. Se la gente si limitasse a fare quel che deve sarebbe un passo avanti, ma in centro storico ci sono ristoranti che si allungano e si allargano, fanno gli sciacalli.
Allora non basterebbe fare dei controlli? Per la vostra esperienza li fanno?
Li abbiamo avuti, ma non molti, forse perché siamo sempre in regola su tutto. In generale però non vedo tutta questa polizia… ogni tanto una pattuglia al centro della piazza, ma basta.
Com’è piazza della Rotonda, oggi?
Potrebbe essere meglio, in molti si lamentano degli ambulanti che fermano i turisti per vendere qualsiasi cosa, ma basta vedere la fila per entrare al Pantheon, ora che è a pagamento, che riempie la piazza per capire come si potrebbero fare meglio le cose: è un tappeto di persone. Roma è una capitale trascurata: è un peccato. Quando viaggio mi rendo conto di quanto noi non valorizziamo niente. Se crei bellezza, un’ospitalità fatta bene, crei un pacchetto molto più vendibile. Invece così è una città caotica, già è difficile per noi romani trovare i servizi giusti, pensa per un turista.
Dall’altro lato, su via dei Pastini, come è la situazione?
Ci sono passata poche volte negli ultimi tempi, l’unica attività storica rimasta è un alimentari che sta lì da quando ero ragazzina. Per il resto mi sembrano tutti nuovi esercenti.
Bisognerebbe tutelare di più le imprese storiche?
Sì, significherebbe anche restituire la città ai romani e alla gente che ama Roma. Perché se fai un buon lavoro sei un servizio per la città, fai accoglienza, e crei posti di lavoro.
Ora su quella strada non si riesce a camminare, tra tavolini e buttadentro. Il centro è così difficile?
Se ci pensi ormai le nuove aperture più interessanti sono tutte fuori, guarda Scima o SantoPalato o tanti altri: sono ragazzi bravissimi e sarebbe stato vincente per tutti se fossero in centro. Ma ormai è carissimo, paghi tanto anche le merci, pensa che chi scarica paga la tassa per entrare nella Ztl, che ovviamente si riversa sui prezzi per chi compra.
Non è cambiato nulla con la nuova giunta?
Devo dire che vedo che il Sindaco ora sta facendo delle cose per il decoro, c’è stato un exploit negli ultimi mesi, cose che danno una visibilità. Ma il centro è un mondo difficile ed è un dispiacere, con tutto questo turismo. Servirebbero più servizi belli con dehors esterni fatti bene, da capitale europea quale è.
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