Trasmissioni belle

La CNN punta sul pane (ma niente gare di cucina, per una volta)

La CNN lancia “Breaking Bread”, un programma televisivo incentrato sul pane con protagonista Tony Shalhoub (in molti se lo ricorderanno per aver interpretato il padre della “Fantastica signora Maisel”)

  • 03 Ottobre, 2025

Pane e storie, al forno e davanti alla telecamera. È l’idea di Breaking Bread, la nuova serie CNN con Tony Shalhoub che debutta domenica: sei città, sei tavole imbandite, dal Giappone al Brasile fino alla sua Green Bay. E viene spontaneo chiedersi: possibile che nessuno l’abbia ancora fatto in Italia?

Raccontare il pane

Niente gare, nessuna competizione. Il nuovo programma dedicato al pane e trasmesso dalla CNN si concentra su il racconto di una delle professioni più affascinanti che ci possano essere (almeno per l’autrice dell’articolo, ndr), il panettiere. Gabriele Bonci in molte interviste ricorda di quando, a quattro anni, ebbe la folgorazione per il pane, «Rimasi tutta la notte in ginocchio davanti al forno per osservare la focaccia di Pasqua all’interno, quando ho visto l’impasto lievitare mi è sembrata una magia. Per me fu un miracolo. Mi sono girato e ho detto “mamma voglio fare il cuoco”, chissà perché non il panettiere…». Un racconto che rimane impresso. E chissà quanti altri ce ne sono di così evocativi. Tanti, per alcuni forse troppi, tanto da essere diventato un genere letterario – “manager lascia tutto e si mette a fare il pane” – dove il pane a lievito madre ha sostituito il chiringuito sulla spiaggia. Tutto vero, ma a pensarci bene qui in Italia questi racconti ancora non hanno bucato gli schermi.

Tony Shalhoub in Breaking Bread

Come è nata l’idea di Breaking Bread

Al New York Times Tony Shalhoub – che non è estraneo a questo mondo: era al fianco di Stanley Tucci in “Big Night” ed è socio di due ristoranti a New York – ha raccontato che quando incontra le persone che si occupano di cibo, in particolare del pane, gli sembra che siano incredibilmente dedite alla pratica quotidiana della loro attività, a differenza di molti altri professionisti. Una percezione condivisibile che lo ha portato dal vicepresidente esecutivo della CNN, Amy Entelis, per raccontargli l’idea di Breaking Bread. Neanche a dirlo, quando ne hanno discusso, erano proprio seduti a tavola. «Durante il pranzo all’Ilili, un elegante ristorante libanese a Manhattan, il signor Shalhoub ha detto che il programma è il suo tentativo di tornare alle origini. “Vai al ristorante e tutti fanno così”, ha detto, mimando l’atto di scrivere un messaggio, “e nessuno interagisce. Poi arriva il pane, si mette in pausa quello che si sta facendo e si comincia a parlare di quanto sia buono quel pane. È il connettore originale”, mi ha spiegato. La prima cosa che mi ha colpito – ha dichiarato Amy Entelis sempre al NY Times – è stato proprio il suo modo di illustrare l’idea, raccontando nei minimi dettagli come aveva pensato di realizzarla, ricollegandola alla sua esperienza a tavola con la sua numerosa famiglia».

Tutto parte dalle origini libanesi del protagonista

Filo conduttore di Breaking Bread, le origini libanesi di Shalhoub – «Volevamo iniziare lo show in Libano, era quello il piano fin dall’inizio ma la situazione era troppo instabile» – il quale andrà a Tokyo, New York, fino a San Paolo, per esplorare la più grande comunità libanese fuori dal Libano, e Marsiglia, tappa del viaggio che ha fatto il padre, direzione Stati Uniti. È proprio a Marsiglia – piccolo spoiler – che avviene forse la scena più commovente: mentre visita un panificio con la figlia maggiore, Josie, gli si riempiono gli occhi di lacrime mentre stringe tra le mani una pagnotta di pane a lievitazione naturale avvolta in un panno umido. «Mi ricorda te quando eri piccola», le sussurra un Shalhoub emozionato e capace davvero di entrare in contatto con panettieri, scrittori gastronomici, chef, ex critici gastronomici e la sua stessa famiglia per parlare “semplicemente” di pane.

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