Mentre la Parigi gastronomica si interroga sul futuro del Plaza Athรฉnรฉe, nel capoluogo francese un paio di arrivi eccellenti dimostrano che, per i grandi investitori, non รจ ancora il momento di smettere di scommettere sullโalta cucina. Nel primo caso, รจ proprio un importante gruppo alberghiero a muoversi in direzione opposta rispetto a Dorchester, che da pochi giorni ha annunciato la fine della collaborazione con Alain Ducasse nella sua struttura piรน prestigiosa in cittร , aprendo un dibattito sulla sostenibilitร economica dei grandi ristoranti dโhotel.
E invece, secondo i piani giร anticipati alla fine del 2020, dal prossimo autunno sarร Rosewood a riportare in Europa dopo oltre ventโanni lo chef Paul Pairet, francese che ha trovato fortuna dallโaltra parte del mondo, a Shangai, in qualitร di deus ex machina del pirotecnico Ultraviolet, tra i ristoranti asiatici piรน esclusivi e acclamati. AllโHotel de Crillon, struttura a cinque stelle affacciata su Place de la Concorde, Pairet avrร il compito di ripensare lโofferta della Brasserie dโAumont: โSono molto onorato di entrare a far parte di questa famiglia, in un palazzo emblematico di Parigi. Ed entusiasta di tornare in Francia, per affrontare una nuova sfidaโ. Allโhotel de Crillon, perรฒ, lo chef porterร la sua anima piรน informale, quella fatta vedere in questi anni con Mr & Mrs Bund e Polux, i ristoranti dallโapproccio casual e popolare che guida a Shangai. Lโobiettivo, a Parigi, sarร quello di rinnovare lโimmagine di un luogo finora molto allineato allโidentitร delle brasserie locali. A cominciare dal Crudo Bar, corner normalmente dedicato nelle brasserie francesi alla valorizzazione dei frutti di mare, che con Pairet punta a fare uno scatto in avanti.
Ma lโarrivo piรน atteso (da piani iniziali il progetto avrebbe dovuto vedere la luce alla fine del 2018), e imminente, si concretizzerร tra qualche settimana allโinterno di unโambiziosa casa dโarte, prossima ad aprire le porte al pubblico dopo lunga attesa. Il nuovo museo della Collezione Pinault รจ stato allestito dallโarchitetto giapponese Tadao Ando allโinterno dello storico edificio della Bourse de Commerce, per ospitare parte dellโincredibile collezione di Francois Pinault (ad Ando, Pinault ha giร affidato in passato il rinnovamento di Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia), proprietario della casa d’aste Christie’s e grande appassionato d’arte. Il progetto, che ha richiesto un investimento di 195 milioni di dollari, รจ salutato a Parigi come unโimportante novitร per la vita culturale della cittร , che proprio in questi giorni si appresta a ripartire gradualmente. E anche la ristorazione parigina godrร di questa inaugurazione โ prevista per il 22 maggio, ma per il ristorante bisognerร aspettare il 10 giugnoย โ che porterร per la prima volta a Parigi la famiglia Bras, Michel e suo figlio Sebastien, titolari del ristorante del museo, la Halle aux Grains.
Il riferimento dellโinsegna ricorda la destinazione dโuso originale dellโedificio, un tempo dedicato al commercio del grano. Sito al terzo piano del palazzo, il ristorante, progettato da Michel e Sebastien in stretta collaborazione con gli architetti Lucie Niney e Thibaut Marca, offrirร allโesterno un bel colpo dโocchio sulla cittร , verso la chiesa di Saint Eustache e Les Halles, dialogando all’interno con l’allestimento di Ando. La sinergia con Francois Pinault si รจ consolidata a partire dal 2017, grazie a uno scambio di vedute e idee che ora confluiranno nel ristorante parigino, modulato come una brasserie dโalta fascia, dedicata a grani, cereali, legumi e verdure, anche se non necessariamente improntata alla cucina vegetale. Lo spazio accoglierร gli ospiti per pranzo, merenda (anche salata, tra patรฉ, salumi e formaggi dellโAveyron, tarte vegetariane, toast) e cena, e lโofferta inizia a essere sempre piรน definita: due menu degustazione (a 54 e 98 euro) e una carta che esalta i prodotti parigini e dellโAubrac, con proposte โdifferenti, ma complementari a quelle portate in tavola a Laguioleโ, nel celeberrimo quartier generale della famiglia Bras, da cui arriva a Parigi, in una reinterpretazione moderna (con gelato allโavena tostata), il coulant al cioccolato di Michel Bras, diventato un classico senza tempo, che questโanno festeggia i suoi primi quarantโanni. Il ristorante sarร aperto 365 lโanno, accogliendo i visitatori del museo e gli ospiti esterni.
foto di apertura di Clare Lavabre
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