Mai scordare lโimportanza di ristorare. Un principio che dovrebbe suonare ovvio in ambito ristorativo, ma che non sempre viene conseguito nella sua massima portata oggi giorno. Tra i locali del panorama italiano che hanno sempre investito nella centralitร di questo fattore cโรจ sicuramente il Ristorante Giglio di Lucca, di cui si รจ parlato molto nelle ultime settimane dopo la decisione di rinunciare alla stella Michelin. Lโattenzione scrupolosa alle esigenze dei clienti, la cura trasversale dellโospitalitร e dei servizi correlati alla cucina, insieme a unโanalisi puntualmente aderente alle oscillazioni del consumatore sono solo alcuni aspetti che portano questa realtร a ricevere il premio Ristoratori dellโAnno nella Guida Ristoranti d’Italia 2025. I cenni esordienti di tale metrica erano rintracciabili sin dal 2016, quando tre giovani cuochi reduci da gavette giramondo si ritrovarono nel cuore delle mura lucchesi per dar nuova linfa a unโinsegna storica in cittร : il Giglio nellโomonima piazza.
Benedetto Rullo (romano con esperienze Da Vittorio a Brusaporto, Sketch a Londra, Relรฆ a Copenaghen e Pierre Gagnaire a Parigi e Berlino); Stefano Terigi (lucchese formato al Piazza Duomo di Alba e presso indirizzi australiani, che condivide con Rullo il training a Les Solistes di Berlino), si riuniscono presso il ristoro gestito dalla famiglia di Lorenzo Stefanini (compagno di scuola di Benedetto allโAlma, rientrato a casa dopo anni al Devero di Bartolini e trascorsi nipponici al Ryugin di Tokyo), formando cosรฌ un insolito quanto affiato trio di chef. Sulla carta non era facile far convivere tre teste e caratteri cosรฌ marcati, tantomeno insediarsi in un locale dโimpronta borghese che aveva fidelizzato la propria fetta di clientela con stilemi classici: eppure lโalchimia raggiunta da questo portentoso terzetto ha riscosso presto consensi unanimi. In principio alternando lโofferta storica a piccole digressioni sperimentali; poi strutturando un vero e proprio menu dโestrazione fine-dining che non ha mai voluto tradire la natura originaria del locale o intimorire gli avventori con proposte estremizzate.
Torta di funghi e castagne
Nel 2018 arriva la stella Michelin, ma le mutazioni identitarie del Giglio non si sono mai troppo vincolate ai canoni di questo riconoscimento. Dopo una fase mediana di acuti creativi, lโevoluzione ha mosso gradualmente lungo i binari della condivisione a tavola; dellโesaltazione nuda del prodotto e della rilettura di ricette maggiormente fruibili da una fascia ampia di clientela. Processo di sottrazione volto allโarricchimento dellโesperienza collettiva. Un classicismo arrangiato con note fortemente attuali, capace di coniugare tecnica, contaminazioni e convivialitร in logica fluente. La chiave di volta nei traguardi ottenuti, risiede proprio nella dote di ascolto fermamente rivolta allโospite invece che allโego individuale. Filosofia rilanciata dalla volontร genuina di servire al prossimo ciรฒ che loro tre in primis avrebbero voluto trovare in un locale. Tanto in cucina, quanto nel servizio e nella selezione di etichette, orchestrate con perizia da Edoardo Croce e da un performante staff di sala.
Non รจ un caso se dalla passione per una ristorazione piรน informale, sommata a quella enologica e dedita alla panificazione, nel 2020 il trio abbia inaugurato un format di vineria/bakery con cucina battezzato Gigliola. Successo preannunciato nel parterre lucchese, che ha intercettato un ulteriore spicchio di clientela giovanile, tramutandosi proprio questโanno anche in una trattoria contemporanea pop up (con piatti dโimprinting tradizionale) sino allo scadere del 2024. Lโanno 2023 รจ stato invece quello dellโapertura di Bonny Pizza, mettendo la propria firma stilistica anche nel comparto pizzeria con un lessico esplicitamente pop. Zero orpelli e dialettica spigliata, preservando perรฒ dettami rigorosi nella costruzione di impasti, condimenti ed elementi corollari grazie al talento del pizzaiolo Filippo Bonamici (ex cuoco/fornaio da Gigliola).
Un percorso di crescita consapevole su piรน livelli, scandito dallโimpellenza di mettersi in discussione divertendosi al tempo stesso. Oggi il moto evolutivo del Giglio crea scalpore con la recente notizia della rinuncia alla stella โ a esser precisi, della loro comunicazione alla redazione della Rossa di non sentirsi piรน in linea con le โregole non scritteโ del modello Michelin โ che, per inciso, nulla ha a che vedere con la nostra decisione di premiarli. Si abbassano i prezzi, si snellisce ulteriormente la carta e si rimuovono passaggi ricorrenti dei canonici โtasting menuโ riconducibili al fine dining stellato. La direzione era giร nitida da tempo e non intacca minimamente il valore di questa realtร : ciรฒ che permane oltre i rumori mediatici รจ infatti la soliditร raggiunta in ogni applicazione del basilare, quanto raro e assai prezioso, atto di saper ristorare.
Giglio – Lucca โ piazza del Giglio, 2 โ 0583 494058 – www.ristorantegiglio.com
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