Dal suo vecchio lavoro, da dipendente, alla nuova avventura come imprenditore sono passati 20 giorni. Ma sono stati i 10 anni precedenti che hanno consentito a Federico Lodolo di aprire Tajo, la pizzeria a taglio che ha portato a Udine la romana in teglia, sullo stile di Gabriele Bonci.
Del resto Lodolo โ 38enne di Pertegada โ ha passato la maggior parte dei suoi anni romani al seguito proprio di Bonci. โDal 2010โ precisa โda Pizzarium al Panificio, dall’apertura a Chicago, al Mercato Centraleโ, piรน altre avventure che negli anni hanno portato il Michelangelo della pizza e il suo team in giro per il mondo. Proprio queste esperienze lo hanno convinto che โ considerata conclusa la parentesi romana e deciso che i tempi erano maturi per un’attivitร in proprio โ voleva rimanere entro i confini italiani. La differenza vecchio e nuovo mondo c’รจ, e si sente: โquello che doveva essere uno stimolo verso l’estero, in realtร , mi ha fatto rivalutare quel che c’รจ qui in Europa: il senso dell’accoglienza, e un un modo di pensare non omologato. Poiโ aggiunge โcon due bambine piccole, volevo rimanere in Italiaโ. Tornando verso la zona di origine per portare la pizza in teglia capitolina โanche perchรฉ Roma era inaccessibile dal punto di vista economico per me, che non ho investitori alle spalleโ. Le dimensioni piรน ridotte della cittร gli hanno consentito un’apertura in tempi record: โho cominciato a lavorare per imbastire la cosa a ottobre, e negli ultimi giorni si รจ condensato tuttoโ.
Patate, ricotta, insalata di mele e barbabietola
A Roma le prime prove in cucina โquelle che fanno tutti: 16 ore di fila in stage non pagati o pagati appenaโ in cui imparare le basi โcome tagliare patate e cipolle, o fare una parmigianaโ. Cosa hanno lasciato queste esperienze? โLa cosa basilare che impari รจ la disciplina, fondamentale per essere piรน efficiente possibile. E poiโ continua โcome essere in ordine e puliti durante il servizio anche a fronte a grandi numeri o in una postazione precisa come la pasticceria, dove sono stato all’inizio della mia gavetta, al Duke’sโ. Poi l’incontro con Gabriele Bonci โla persona che mi ha aperto di piรน le idee, per il suo approccio, l’organizzazione e la foga del lavoro. Basta vedere i numeri di Pizzarium, il Panificio e lo spazio al Mercato Centrale di Termini per capirloโ. Appresa questa lezione l’ha messa a frutto: โHo visto la passione e l’entusiasmo con cui coinvolge i dipendenti e rende ogni occasione memorabileโ. Sono stati anni di lavoro intenso, la cui ereditร รจ ben presente, e non potrebbe essere altrimenti โquando ti formi con una persona per cosรฌ tanti anni, la sua impronta si sente, anche se poi ci metti del tuoโ. C’รจ stato un passaggio anche da Mazzo (minilocale di Centocelle che ha chiuso il suo ciclo memorabile il 6 gennaio scorso) proprio nel momento in cui la cucina evolveva fino a segnare una delle esperienze piรน interessanti della scena romana: โcon Marco e Francesca c’รจ stata un’intesa lavorativa, affettiva e umana eccezionale. C’era anche Martina Bertoni in sala, eravamo sulla stessa lunghezza d’onda, ci siamo trovati benissimo a lavorare assieme, anche se per poco tempoโ racconta โhanno una testa che funziona benissimo, un’idea favolosa della cucinaโ.
Deciso di rientrare in Friuli, comincia la ricerca del locale e dei prodotti piรน rappresentativi e di qualitร della zona; un paio di mesi o poco piรน, ed รจ pronto per partire, complici il passaparola, contatti vecchi e nuovi, amici d’infanzia e chiunque si sia rivelato utile per allargare la rete di fornitori. Sulle farine รจ andato sul sicuro, sono quelle del Mulino Moras di Trivignano Udinese, che conosceva giร e con cui crea la sua miscela. Mozzarella, ricotta e fior di latte sono di Latte Vivo, un’azienda di Feletto Umberto che lavora con stalle del territorio friulano, โin cui non si usano insilati, e le vacche stesse non vengono stressate per sottostare a regimi di produzione imposti dal mercatoโ; mentre continua la ricerca di altri formaggi, come l’asรฌno โun formaggio che risale al 1600, conservato in una salamoia a base di panna di affioramento e saleโ, e l’attenzione alle piccole realtร che operano in modo etico – โun discorso che mi interessa supportare e che va di pari passo con la qualitร del prodotto finaleโ – come la latteria di Enemonzo, produttrice del formadi frant e del latteria stravecchio. Anche questa piccola realtร va inserita in un contesto legato alla qualitร dei prodotti.
Funghi, taleggio e cavolo nero
Per i salumi รจ andato a San Daniele, โvoglio dare ampio spazio alla norcineria friulanaโ, come il tipico prosciutto alla brace abbinato, per esempio, a cipolla, provola. Anche le verdure sono locali, una scelta quasi quotidiana che segue la stagionalitร e l’offerta del mercato: โnon avendo un menu fissato posso decidere quel che metto sulla pizza in base a quanto trovo di buono, per esempio qui la cicoria non c’รจ, mentre a Roma la trovi dappertutto: pazienza. Qui amano i finocchi che invece a Roma nessuno si fila piรน di tanto, li uso molto (per esempio con zucca e gorgonzola), cosรฌ come il cavolo nero che ormai considero una verdura base, come era la cicoria a Romaโ conclude โil bello di questo lavoro รจ avere prodotti che cambiano sempre e rapporti diretti con i produttoriโ. Ricerca simile per birre artigianali e โ prossimamente โ i vini.
Rustico patate, spinaci, ricotta.
A Udine ha scoperto un’enclave di romani di cui ignorava l’esistenza. Ma non sono stati solo i nostalgici dello street food capitolino ad appassionarsi alla sua proposta: โho una clientela eterogeneaโ racconta โmi pare che ai friulani la pizza in teglia piaccia, quasi anche piรน di quella tondaโ. Anche perchรฉ era qualcosa di cui forse si sentiva la mancanza: poche pizzerie di questo genere, โla pizza al taglio che si intende qui รจ soprattutto la tonda maxi venduta a spicchiโ. La proposta รจ stata accolta con favore, โle persone si sentono coccolate dalla possibilitร di avere libertร assoluta su quale e quanta pizza prendereโ. E giร cominciano ad abituarsi alla domanda: โmangia qui o camminando?โ cosรฌ familiare per i romani. All’interno del locale ci si puรฒ anche fermare: una ventina di sedute, in aumento con sgabelli alti e mensole. โLe persone si sono accorte immediatamente della qualitร – รจ quella la parola chiave โ a partire dalla materia prima. Dall’apertura fino a ora il riscontro รจ piรน che positivoโ. Bianca e rossa sono i capisaldi, ma vanno anche molto le verdure: patate, finocchi arrostiti e purea di zucca, o crema di ceci insalata fresca di champignon semi di sesamo e succo di limone, ma anche la ripiena ai semi di sesamo con mortadella (a discrezione del cliente viene aggiunta la scorza del limone). Quando le cose saranno consolidate arriveranno i fritti: supplรฌ classici, arancini e mozzarella in carrozza โmagari fatta con la polenta per rimanere collegati al territorioโ. Ma le idee non si fermeranno qui e giร pensa a come migliorare offerta e servizi.
Tajo โ Udine โ via Savorgnana, 10A – 0432 17 91 614 – http://www.tajopizza.com/
a cura di Antonella De Santis
foto Gaia Pavoni
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