Sfatiamo subito un mito: la โlaganaโ romana di cui parla anche Orazio nel I secolo a.C. quasi certamente non assomigliava alle nostre lasagne, ma era un pane molto sottile cotto al forno o forse fritto.
Lโuso di lessare gli impasti di acqua e farina risale al Medioevo e la lasagna รจ uno dei formati piรน conosciuti, citata a partire almeno dal XIII secolo. Rimane celebre il riferimento di Fraโ Salimbene da Parma che nella sua cronaca del 1284 parla di un frate corpulento dicendo โnon vidi mai nessuno che come lui si abbuffasse tanto volentieri di lasagne con formaggioโ.
La lasagna del goloso frate doveva essere impastata con sola acqua e farina, tagliata in larghe strisce, lessata in brodo o acqua e servita asciutta con formaggio grattugiato. Questo era probabilmente il modo piรน comune di consumare le lasagne, ma ne esisteva anche una versione al forno a noi piรน familiare a cui era riservato un condimento molto piรน ricco.
Nei ricettari che si fanno risalire alla corte angioina ne viene descritto un tipo imbottito con โuova fritte o lessate o strapazzate e ravioli fatti a pezzi o interi, formaggio grasso grattato o tagliato, lardo quanto bastaโ il tutto contornato da salsicce disposte โallโintorno a guisa del muroโ e sormontato da figure di pasta come quella di โun serpente che combatte con una colombaโ. Una portata di grande effetto scenico, sicuramente destinata a un banchetto di corte.
Il formato delle lasagne varia sensibilmente in base agli autori, poteva essere una tagliatella piuttosto larga o un quadrato di pasta grande come il palmo di una mano. Lโunica cosa che accomuna questi formati alla lagana romana, da cui prendono il nome, era lo spessore e, probabilmente, il procedimento utilizzato per realizzarli.
Per stendere le lasagne, ieri come oggi, il metodo era quello di fare un impasto e tirarlo a matterello, ottenendo una grande sfoglia regolare. Cristoforo Messisbugo autore della metร del Cinquecento fornisce unโindicazione in tal senso dicendo โtira la detta spoglia tu, et uno compagno tanto che venga sottile come cartaโ.
La pasta delle lasagne trecentesche era composta da sola acqua e farina di grano tenero per cui la loro consistenza, una volta cotte, doveva essere particolarmente morbida e si potrebbe paragonare a quella degli udon. Nel Rinascimento verranno aggiunte le uova che sostituiranno, in tutto o in parte, lโacqua nellโimpasto, conferendo maggiore tenacia alla pasta. Oltre a essere servite come โprimo piattoโ, le lasagne venivano utilizzate anche come accompagnamento a lessi di anatre e capponi, inaugurando una moda tutta italiana di accostamento tra pasta e piatti di carne che รจ sopravvissuta nel nostro Paese fino alla fine dellโOttocento e si puรฒ ancora trovare utilizzata oltralpe.
Bartolomeo Scappi nel 1570 suggerisce inoltre una ricetta di lasagne al forno con una base di โpasta realeโ – composta di farina, acqua di rosa, burro e zucchero – e condite a strati con burro, provatura (un formaggio simile alla mozzarella), parmigiano, zucchero, pepe e cannella. Prima di essere servite, erano nuovamente spolverizzate di zucchero e cannella, a conferma del gusto dolce e speziato cosรฌ apprezzato allโepoca.
La ricetta rinascimentale a base di burro e formaggio resisterร , con minime variazioni, fino alla seconda metร del Settecento quando si imporranno definitivamente i timballi o pasticci di lasagne al forno. In molti casi la farcitura era composta da formaggio, prosciutto e soprattutto sugo di carne, il liquido ottenuto dalla rosolatura e seguente stufatura di carne e ortaggi in brodo, ristretto in una salsa densa e molto saporita.
Un esempio erano i โPrincisgrasโ descritti da Antonio Nebbia nel โCuoco macerateseโ del 1781. Sono i diretti progenitori degli odierni vincisgrassi marchigiani. Questa specialitร era composta da lasagne di pasta allโuovo condite con una salsa simile alla besciamella in cui era sostituito il burro con la panna a cui venivano aggiunti prosciutto e tartufo. Gli strati erano poi terminati anche da fiocchi di burro e parmigiano grattugiato.
Le prime lasagne con una esplicita denominazione territoriale sono perรฒ quelle โalla milaneseโ descritte da Francesco Leonardi alla fine del Settecento a base di tartufo, burro, besciamella, cannella e parmigiano. Lโevoluzione successiva di fine Ottocento, prima del loro definitivo oblio come specialitร gastronomica, prevedeva il ripieno arricchito con filetti di pollo, funghi e sugo di carne e la scomparsa della cannella.
Ancora piรน opulente dovevano essere le lasagne che si preparavano a Napoli in occasione del carnevale di cui parla Ippolito Cavalcanti nel suo ricettario in dialetto napoletano datato 1837 che prevedevano strati di pasta intervallati da un gustoso sugo di carne – โbrodo de no bello stufatoโ per dirlo con le parole dellโautore – con piccole polpette, fette di mozzarella o provola, formaggio grattugiato mescolato con zucchero e cannella.
A distanza di pochi anni appaiono per la prima volta le ricette delle lasagne โalla genoveseโ e โalla bologneseโ su โIl cuciniere italiano modernoโ del 1844, entrambe nella versione comune di grasso e di magro, per i giorni del calendario liturgico in cui non era consentito il consumo di carne.
La specialitร di grasso prevedeva un sugo di carne e parmigiano da alternare con gli strati di pasta, e questo modo di condire la pasta รจ sopravvissuto nel napoletano dove si continua la tradizione del sugo โalla genoveseโ per i classici ziti spezzati a mano. ร invece la variante di magro con basilico, aglio e pecorino, ad essere oggi universalmente conosciuta come pesto alla genovese.
La versione delle lasagne alla bolognese รจ particolarmente curiosa perchรฉ precede di circa mezzo secolo la comparsa dellโomonimo ragรน da cui oggi รจ inseparabile. Gli strati di pasta allโuovo erano alternati con spinaci lessati, tritati e ripassati in padella con sugo di carne โ nella versione โdi grassoโ – oppure con burro, cipolle ed erbette nella versione di magro. Questโultima ricetta si presta ancora oggi per fare una semplice, ma gustosa lasagna vegetariana:
โFate la pasta come sopra (con farina, uova, sale, e, se piace, un poโ di zafferano). Tirate questa pasta sottile per tagliarla a guisa di lasagna, e cuocetela in acqua con sale] abbiate degli spinaci teneri, lessati e tritati. Fate un soffritto di cipolla, erbe odorose, droghe e butirro, uniteci gli spinaci, quanto burro abbisogna e conditeโ.
Nella versione che si imporrร agli inizi del Novecento, ed รจ entrata nella tradizione, gli spinaci diventeranno parte integrante della pasta, donandogli la classica colorazione verde, mentre all’interno troveranno posto il classico ragรน alla bolognese, la besciamella e il parmigiano grattugiato.
Fin dalla loro nascita le lasagne si caratterizzano come portata da servire nelle occasioni speciali, simbolo dellโopulenza della cucina italiana, a differenza di altre portate a base di pasta che per diversi secoli sono state condite con solo burro e formaggio. Ancora oggi possono rappresentare un perfetto terreno di sperimentazione con accostamenti nuovi e interessanti, ma anche di riscoperta di ricette antiche ormai dimenticate (ma buonissime).
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a cura di Luca Cesari
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