Ristoranti

Ancora guai per April Bloomfield a New York e Los Angeles. Chiudono Heart&Hound e John Dory

Insieme al socio in affari Ken Friedman รจ stata per oltre un decennio una delle chef piรน acclamate di New York. Gli scandali dell'ultimo anno, perรฒ, hanno messo un freno alla sua carriera. Ora April Bloomfield chiude a Los Angeles e perde l'Oyster Bar di New York. Al suo posto il Milk Bar di Christina Tosi.

  • 05 Febbraio, 2019

All’inizio dell’estate scorsa finiva l’era del fortunato Spotted Pig – il gastropub probabilmente piรน celebre di New York – cosรฌ come tutto il mondo l’aveva conosciuto. L’ennesimo passo verso il fallimento per Ken Friedman, ristoratore di successo tra i piรน acclamati della cittร , fino all’esplodere degli scandali sessuali che hanno segnato un prima e un dopo in molte alte sfere della societร  americana. Ma a farne le spese, col senno di poi in modo ancora piรน eclatante del suo incauto socio in affari (che tutt’ora รจ proprietario dello Spotted Pig), รจ stata anche April Bloomfield. Con Friedman, la chef inglese costruiva a partire dal 2004 un solido gruppo di ristorazione germogliato sugli allori del gastropub del West Village, arrivando fino in California, a San Francisco e Los Angeles. Ma nell’ultimo anno i guai giudiziari del socio hanno necessariamente cambiato le carte in tavola: cosรฌ, mentre si concretizzava l’uscita della Bloomfield dallo Spotted Pig, le restanti proprietร  venivano suddivise tra i due. La cuoca premiata come miglior chef d’America dalla James Beard Foundation nel 2014 teneva per sรฉ le attivitร  sulla West Coast โ€“ Tosca e Heart & Hound โ€“ e i due ristoranti newyorkesi all’interno dell’Ace Hotel, The Breslin e il John Dory Oyster Bar. Nel tentativo di scacciare i guai, non solo giudiziari, che di riflesso le erano piovuti addosso.

April Bloomfield in giacca da chef

Stesso destino per Heart & Hound e John Dory Oyster Bar

Strategia non fortunata, considerando il 2019 che si profila all’orizzonte: da qualche giorno, Heart&Hound ha definitivamente chiuso i battenti, appena un anno dopo l’inaugurazione in pompa magna per sancire l’arrivo di April Bloomfield a Los Angeles. Salutato come una delle aperture piรน di tendenze all’ombra della collina di Hollywood, il ristorante californiano era nato sotto una cattiva stella, appena qualche giorno prima che scoppiasse lo scandalo sui comportamenti poco ortodossi di Friedman. Nonostante tutto, perรฒ, l’attivitร  era andata avanti, impiegando un centinaio di dipendenti, che la chef inglese ha voluto pubblicamente ringraziare per il lavoro svolto, auspicando un giorno di poter tornare a cucinare a Los Angeles. L’ennesima tegola su una carriera sempre piรน incerta, intanto, arriva da New York, dove alla fine di febbraio si concluderร  anche l’esperienza del John Dory Oyster Bar (mentre piรน roseo sembrerebbe il destino per The Breslin, ma fino a quando?). All’Ace Hotel, l’Oyster Bar aveva traslocato nel 2010, dopo il successo riscontrato dal progetto al Meatpacking District, a partire dal 2008, quando le invenzioni di April Bloomfield per rinnovare l’immaginario del tradizionale oyster bar newyorkese divennero in poco tempo piatti celebri in tutta la cittร , segnando l’inizio dell’espansione imprenditoriale del gruppo.

Cookies al cioccolato, con gocce di cioccolato e zuccherini colorati, su fondo rosa

Il Milk Bar di Christina Tosi all’Ace Hotel

L’annuncio ufficiale della chiusura ha giร  fissato l’ultimo servizio al prossimo 23 febbraio, anticipando anche il prossimo futuro dello spazio destinato a ospitare un’altra celebritร  della scena gastronomica newyorkese. Lei รจ Christina Tosi, pasticcera โ€œscopertaโ€ da David Chang (per approfondire, arriva in soccorso una puntata monografica di Chef’s Table Pastry, nella stessa miniserie che racconta Corrado Assenza), volto e anima del progetto Milk Bar, avviato nel 2008 all’East Village, nel minuscolo spazio accanto al Momofuku Noodles Bar, e cresciuto fino a contare 17 insegne. All’Ace Hotel, la Tosi aprirร  il Milk Bar piรน grande di sempre, senza stravolgere il format che ha fondato la sua fortuna su una pasticceria estremamente golosa e colorata, a suon di cookies al cioccolato, torte di compleanno multistrato e dolci che evocano l’infanzia. Trasformando l’ex Oyster Bar in un Paese delle Meraviglie a prova di goloso. Per April Bloomfield, invece, si preannuncia un altro anno difficile.

a cura di Livia Montagnoli

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