Si va alla cassa, si pagano due caffรจ e se ne beve uno solo: lโaltro รจ per chi verrร e non puรฒ permetterselo. Un gesto di generositร nato in un luogo che ha fatto dellโaccoglienza e la convivialitร il suo segno distintivo, un atto di solidarietร che ha fatto il giro del mondo, tanto da diventare protagonista di un documentario su Netflix, โCaffรจ sospesoโ, che indaga sugli incontri tra persone, le relazioni e gli affetti che ruotano attorno alla tazzina.
Una tradizione che non ha tardato a essere replicata in altri ambiti, confermando il ruolo centrale che il cibo ricopre allโinterno delle comunitร . E quale prodotto piรน rappresentativo del pane, da sempre considerato alimento sacro e prezioso, per continuare questo rituale tutto italiano? Ha cominciato sempre Napoli, nel 2015, seguito dallโEmilia e poi Milano: i consumatori hanno iniziato a lasciare rosette e pagnotte giร pagate nei panifici, a disposizione di chi ne ha piรน bisogno, compiendo un gesto solidale che nasconde in sรฉ due grandi obiettivi: combattere la fame ma anche contrastare gli sprechi alimentari troppo spesso presenti nei negozi alimentari, supermercati e simili.
Nellโagosto 2017, poi, lโiniziativa dellโassociazione NoixVoi di Ruvo di Puglia, che ha coinvolto ben cinque panetterie della zona. Perchรฉ โanche un panificio puรฒ diventare il luogo ideale in cui innescare un processo di reciprocitร su cui lavorare per una nuova fraternitร civileโ, hanno dichiarato i volontari a Redattore Sociale.
Unโidea semplice ma quanto mai efficace: acquistando il pane da uno dei forni della rete โPane sospeso a Ruvo di Pugliaโ, il cliente puรฒ scegliere se lasciare o meno le monete del proprio resto nel salvadanaio messo a disposizione dallโassociazione. Le donazioni vengono poi controllate dai volontari e ridistribuite in โbuoni paneโ ai cittadini della Caritas.
Un aiuto totalmente anonimo, โche per questo assume un valore civile ed evita rapporti di dipendenza personaleโ. La sfida? โMettere in moto un processo di reciprocitร piรน ampio, lavorando insieme ad altre realtร del territorio per farlo diventare un sistema in grado di crescere e dare delle risposte concreteโ. Un progetto culturale, dunque, che si inserisce nella piรน ampia iniziativa โRuvo solidaleโ, programma condiviso con lโassociazione di promozione sociale Orizzonti di Trani, che si propone di promuovere e condividere le idee di solidarietร della cittadina pugliese.
A piรน di un anno di distanza, il progetto continua a riscuotere successo, facendo affidamento su cinque insegne di riferimento, che ha creduto fin da subito nella rete: il Panificio Di Vittorio, Panificio La Spiga, Panificio Cascione, Panetteria Marcone e Panificio Pane e Dolcezze.
Ma non solo Puglia. Anche in Toscana, nel comune di Capannori in provincia di Lucca, il forno Martinelli ha dato vita a una rete solidale di panetterie: โI negozi di paese come il nostroโ, ha dichiarato il proprietario Andrea a Cittร Nuova, โsono rimasti gli unici luoghi dove ancora si vive un poโ di naturale e sana relazione tra le persone. Vorrei che anche chi si trova in difficoltร economica uscisse dallโisolamento e partecipasse allโattivitร quotidiana della spesaโ. Unโidea, dunque, che va ben oltre la semplice donazione e si propone di coinvolgere i meno fortunati nella vita collettiva del paese.
โNon volevo che i piรน bisognosi ricevessero soltanto, ma che venissero loro stessi in negozio a fare la spesa come tutti gli altriโ. Come funziona? I clienti si recano in panetteria, acquistano il necessario e, al prezzo scontato di un euro, lasciano pagato un chilogrammo di pane per chi ne ha bisogno. โI soldi li raccogliamo in un salvadanaio sul bancone, accanto al quale abbiamo un barattolo dove i clienti in difficoltร possono mettere i propri tagliandini in modo da farsi riconoscereโ.
E ancora Lecco, Agrigento, Grottaglie: uno dopo lโaltro, i comuni italiani scendono in campo per restituire dignitร alle famiglie meno abbienti, donando loro lโalimento simbolo di convivialitร per eccellenza. Ognuno a modo suo, con le sue idee e le proprie capacitร , tutti con lo stesso obiettivo. Oltre ai progetti sostenuti dalle amministrazioni locali, poi, ci sono anche i tanti gesti di generositร messi in pratica dagli stessi commercianti, senza pubblicitร o comunicazione (ne รจ un esempio il recente caso della barista di Brescia che ha deciso di lasciare a fine servizio gli avanzi del giorno fuori la porta, con il messaggio โSe hai fame, prendiโ). Singoli individui o squadre compatte che si impegnano per fare la differenza. A cominciare dai piccoli gesti quotidiani, quelle abitudini per molti scontate ma per che per altri rappresentano un vero traguardo: un caffรจ al bar, un pezzo di pane, una spesa condivisa.
a cura di Michela Becchi
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