Grande imputata nella lotta all’inquinamento, per l’uso massiccio delle bottiglie in plastica come per l’impatto che i trasporti hanno sull’ambiente, l’acqua minerale รจ un simbolo dell’evoluzione dei consumi, con un incremento pressochรฉ costante negli ultimi 30 anni. In Italia si beve sempre piรน acqua in bottiglia, anche dove l’acqua di rubinetto รจ buonissima, complice anche una campagna pubblicitaria tesa a decantare le qualitร salutari e dimagranti della prima, spesso implicitamente in contrasto con la seconda, oggetto di una diffusa diffidenza. Pur con tutti le eccezioni del caso, l’Italia รจ al quinto posto in Europa per qualitร dell’acqua in acquedotto (fonte Irsa, istituto del Consiglio Nazionale di Ricerca deputato al controllo della qualitร dellโacqua), controllata costantemente e sanificata (con il cloro, sgradevole ma non dannoso). Dunque sollecitare il consumo di acqua va bene, perchรฉ รจ indispensabile per la vita. Ma bando alle ambiguitร : questo vale per tutta l’acqua, anche quella โdel sindacoโ.
Gli italiani sono tra i maggiori produttori e consumatori di acqua in bottiglia al mondo โ soprattutto di plastica (parliamo di oltre 11 miliardi di bottiglie l’anno) non sempre correttamente smaltita โ e si diffondono sempre piรน i piccoli formati, quelli da 500 ml che sugli oltre 200 litri di minerale a testa, significano montagne di rifiuti. Mentre sono in corso campagne a sostegno dell’uso della borraccia da riempire e portare sempre con sรฉ, e alcuni ristoranti hanno scelto la brocca di microfiltrata (ma i sistemi non sono tutti uguali, alcuni filtrano troppo, impoveriscono l’acqua e la privano di ogni minerale), c’รจ un aspetto spesso tenuto in secondo piano. Parliamo del suo valore organolettico. Colore, odore, sapore, anche nel caso dell’acqua non sono parametri sempre uguali, ma variano, in alcuni casi anche di molto. Anche se incolore, limpida e inodore sono note di pregio dell’acqua, il gusto varia in base ai minerali presenti, e al tipo di bollicina, non solo per la sensazione tattile sulla lingua, e la consistenza in bocca, ma anche perchรฉ l’anidride carbonica ha un rimando acidulo.
Proprio da questo principio nel 2002 รจ nata l’Adam, associazione degustatori di acque minerali, associazione che riunisce medici, albergatori, ristoratori, sommelier, esponenti delle istituzioni con l’obiettivo di diffondere e valorizzare le qualitร specifiche dell’acqua come bevanda, e parte integrante della nostra alimentazione. Organizzano convegni, incontri e un corso per formare la figura dell’idrosommelier, il sommelier dell’acqua, oltre 3000 oggi i tesserati, un po’ in tutta Italia.
Giuseppe Amati, maitre idrosommelier ci restituisce la fotografia di un mondo dinamico: โle aziende sono andate avanti, dal 2002, studiando bottiglie e formati per la ristorazione, da 750 ml, o con un design particolare o addirittura da collezioneโ. Il prodotto invece? โNegli anni la saturazione delle bollicine รจ diminuita: un tempo l’effervescenza era turbolenta, ora in generale รจ piรน contenuta. Talvolta ci sono tre linee: liscia, gassata e leggermenteโ. Liscia, dunque e non naturale โlo sono tutte: significa imbottigliate come sgorgano dalla sorgenteโ, addizionate con gas oppure no. E tutte quelle in commercio hanno un’autorizzazione del Ministero della Salute. Cosรฌ le aziende puntano all’aspetto salutistico, talvolta con messaggi imprecisi quando non scorretti al consumatore, che difficilmente le considera per il loro gusto. Quale รจ l’acqua migliore? โquella che piace e che invita a bere, soprattutto dopo una certa etร , quando lo stimolo della sete si perdeโ. Ovviamente fatte salve specifiche esigenze o patologie, che โ talvolta anche sotto prescrizione medica โ fanno preferire uno specifico prodotto. Ma l’Adam vuole svincolare l’acqua da recinti nutrizionali e salutistici valorizzandola anche per il gusto e le qualitร edonistiche e per la capacitร di abbinarsi ai cibi, alla stregua del vino.
Continuando il parallelo con il vino, la domanda: โliscia o gassata?โ equivarrebbe al vecchio โbianco o rosso?โ. Bene dunque una scelta piรน vasta, ma una carta minima delle acque, quante referenze deve avere? โNe bastano 3 o 4, una per portataโ, piรน che un abbinamento con la singola pietanza sembra una progressione durante il pasto. Lo conferma anche Simone Pinoli, restaurant manager de La Pergola di Roma, dove cโรจ forse una delle piรน importanti carte delle acque d’Italia (e non solo): 55 referenze da tutto il mondo, da 9 euro a quasi 400. โC’รจ chi chiede un percorso partendo da un’acqua leggera e delicata, magari passando a una bolla con piatti piรน ricchi e succulenti per pulire meglio il palatoโ cosรฌ la bevanda integra l’esperienza del cibo. Insomma un pairing รจ possibile.
Fagottelli La Pergola. Foto: Janez Puksic
โUn pesce al vapore vuole un’acqua delicata: liscia, basso residuo fisso, minerali contenuti, mentre per il prosciutto crudo l’ideale sarebbe intorno ai 150-200 mg/l di residuo fisso e una bollicina piccolaโ e cosรฌ a crescere: โper la pasta al ragรน tra i 300 e i 400โ, per carni bianche โ per esempio una scaloppina โ si sale ancora (magari con una Kaiserwasser trentina) fino ad arrivare alle carni rosse, anche brasate โbolla importante e un residuo dai 900 ai 1500, un’acqua non comuneโ. Si torna a scendere con i dolci, un’acqua piatta, con Ph alto basico e tendenza dolce (dipende dai minerali contenuti) nei dessert senza crema; con bollicine fini se ci sono panne o creme. Il fritto? โMeglio un vino spumanteโ. Si parla tanto di residuo fisso basso… โdipende dai casi: un’acqua minimamente mineralizzata aiuta a deglutire ma non a pulire la bocca, quindi non รจ sempre efficace per l’abbinamentoโ. Per esempio per i famosi fagottelli la Pergola, ripieni di carbonara โun piatto che rimane molto in boccaโ spiega Simone โconsiglio una bella bollicina che pulisca il palato e tolga ogni particella di grasso. Lo Champagne pulisce, ma ha una sua identitร e cede qualcosa, mentre l’acqua al 99% รจ insapore, e spesso consente di gustare meglio le pietanzeโ.
โL’attenzione dei clienti รจ aumentata in questi anniโ racconta Simone โalcuni ospiti abituali hanno cambiato i loro consumi a casa, variando acqua durante l’anno. In ogni caso leggiamo dalle recensioni che la nostra carta รจ considerata un bonus molto apprezzatoโ. Un extra che il ristorante capitanato da Heinz Beck offre ai suoi ospiti da oltre 20 anni โall’inizio erano solo italiane. La prima straniera inserita รจ stata la Fiji, che viaggia solo in imbarcazioni e non in aerei per ridurre l’impatto ambientaleโ spiega nel presentare โl’acqua preferita da Madonnaโ. Ma cosa guida la scelta dell’acqua a tavola? โA volte la bottiglia esotica รจ un modo per viaggiare con la fantasia, magari rivivere l’esperienza giร fatta all’estero. L’acqua รจ la prima fonte di sopravvivenza e provare quella di una zona del mondo รจ un po’ come stare lรฌ. Per gli stranieriโ continua โรจ piรน interessante scoprire l’acqua italiana, che รจ un nostro grande patrimonio e noi lo proponiamo sempre come prima sceltaโ e non solo la San Pellegrino o la Panna, familiari ai gourmet di tutto il mondo, ma anche qualche fonte meno nota e piรน locali. Un po’ come per il vino, con i piccoli autoctoni capaci di stupire i clienti aperti e disponibili alla scoperta. โTalvolta poi, mentre i genitori scelgono il vino, i figli si dedicano all’acquaโ.
โAlcune acqua hanno sapori diversi, legati alla provenienza e al contenuto di minerali, dobbiamo spiegarle e valorizzarle per evitare una delusione, come facciamo con il vinoโ. Alcune sono molto ferrose, una addirittura รจ nera โl’americana Blk, ricca di minerali fulviciโ, un’altra ancora non deriva da pozzi o sorgenti ma รจ raccolta dall’aria โla Veren, che abbiamo solo noi, prodotta in un parco naturale in una delle isole Florida Keys raffreddando lโaria al di sotto del punto di rugiada e poi filtrataโ. C’รจ quella del Polo Nord, proveniente dai ghiacciai norvegesi, una limited edition da 210 euro a bottiglia (Svalbardi) e la giapponese con bottiglia da collezione con Swarovski (Fillico, 380 euro). Si potrebbe andare avanti per molto. La lista delle acque, suddivise per residuo fisso e per provenienza, non lesina informazioni su ogni prodotto. Cosรฌ come nel servizio si scelgono i bicchieri piรน idonei a ognuna. Ma che impegno richiede una lista del genere? โSpazio, capitali, risorse: abbiamo su al ristorante 12 bottiglie in media per ogni acqua, che diminuiscono per le piรน particolari e aumentano per quelle piรน richieste: 8 frigoriferi solo per l’acqua, che serviamo tra i 10 e i 12 gradi, ma sappiamo anche che alcuni ospiti hanno delle preferenze riguardo la temperatura, quindi teniamo conto anche di loro. Per seguire tutto abbiamo un paio di persone che se ne occupanoโ.
โร soprattutto sul Petโ dice Giuseppe Amati, che aggiunge โLa legge dice che l’acqua puรฒ viaggiare solo nel contenitore con cui si commercializza e si deve imbottigliare vicino alla sorgenteโ. E il trasporto? โNon c’รจ in Italia una regione senza acque mineraliโ replica Amati โanzi, in ognuna ce ne sono diverse, si potrebbe spingere il consumatore a bere acqua della propria regione invece che acque dell’altra parte della Penisola o di altri paesiโ. Ma l’acqua di rubinetto non va proprio bene? โNon siamo contrari, รจ molto controllata, ma garantita solo fino a un certo punto del suo tragitto. Da lรฌ al rubinetto ci sono tante variabili in ogni zona. Dipende da quelloโ.
a cura di Antonella De Santis
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