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Buono by Cristina Bowerman a Smirne. Al Club Marvy il primo ristorante d'albergo della chef pugliese

Inizia il 3 maggio l'avventura turca di Cristina Bowerman, che nell'ultimo anno ha studiato un progetto di cucina italiana moderna da esportare all'estero, per il gruppo Paloma Hotels, di Ece Tonbul. La chef di Glass ci racconta come sarร .

  • 30 Aprile, 2019

La Turchia di Smirne e il turismo internazionale

In Italia la conosciamo come Smirne, dal greco antico mirra, per la facilitร  con cui la pianta biblica cresce sulle coste turche del mar Egeo, dove la cittร  รจ stata fondata diversi secoli prima di Cristo. In turco รจ Izmir, terzo insediamento piรน popoloso della Turchia contemporanea, dopo Istanbul e Ankara, cittร  moderna, ma debitrice alle sue radici antichissime, che ne fanno un visitatissimo centro archeologico. Sul turismo, del resto, โ€œla bella Izmirโ€ ha costruito il suo presente, grazie anche alla posizione invidiabile su una delle coste piรน affascinanti del Mediterraneo, con le acque termali che abbondano nell’entroterra e le spiagge sul Mar Egeo (oltre 100 chilometri di spiagge naturali, tra lidi attrezzati e insenature nascoste). Dunque non stupisce che la cittร  sia tra i luoghi di villeggiatura privilegiati dagli istanbulioti benestanti e porto abituale per gli yacht che navigano nel Mediterraneo. Ma al turismo turco e internazionale in cerca di oasi di relax immerse nella natura รจ destinata anche l’offerta dei resort allineati lungo tutta la costa. Il Club Marvy, affacciato sul mare della Kesre Bay, circa un’ora d’auto a sud di Smirne, risponde perfettamente allo scopo, con il merito di aver impostato sin dall’inizio il progetto di โ€œcolonizzazioneโ€ dell’area sui principi dell’ecosostenibilitร  e della biodiversitร , all’insegna di un ridotto impatto ambientale e climatico e della valorizzazione della cultura locale.

Il Club Marvy di Ece Tonbul

Dietro alla realizzazione del resort, nato nel 2017, c’รจ il gruppo Paloma Hotels, che in Turchia gestisce oltre dieci strutture, pur conservando la sua dimensione familiare: Ece Tonbul ha una lunga formazione internazionale alle spalle, e oggi รจ la Ceo del gruppo, seconda generazione di una famiglia che possiede anche l’azienda agricola da cui provengono molti dei prodotti utilizzati nei ristoranti del Club Marvy. Il resort – che conta 338 camere di cui la metร  affacciate sul mare, 5 tra ristoranti e bar circondati dal verde, una scenografica piscina e una spiaggia privata โ€“ rivendica la sua identitร  turca in ogni dettaglio: turco รจ l’architetto che ha realizzato il progetto (Faheretitn Aykut), come pure le maestranze che hanno contribuito a concretizzarlo, e i prodotti che rendono piacevole il soggiorno degli ospiti, dal kit per la cura del corpo agli asciugami, agli oggetti d’arredo.

Il resort con fattoria

Ma anche frutta e verdura, conserve, mostarde, olio, burgul arrivano dalla fattoria biologica gestita dalla madre di Ece, a mezz’ora di macchina dal resort. Sono queste le premesse su cui รจ maturato il coinvolgimento di Cristina Bowerman nel progetto. La chef pugliese, di stanza a Roma, si appresta a inaugurare il suo primo ristorante all’interno di una struttura alberghiera proprio al Club Marvy (non la prima italiana a intraprendere questa strada: tra gli ultimi scesi in campo anche Massimo Bottura, con Torno Subito a Dubai). E la decisione non รจ stata affrettata: โ€œQuando mi hanno proposto l’idea, un anno fa, ero scettica. Portare un progetto all’estero, in un resort, senza snaturare la propria idea di cucina, รจ sempre difficile. Richiede molto impegno, e fiducia nella controparte. Poi, l’estate scorsa, ho visitato per qualche giorno la struttura, sono stata alla fattoria, sono tornata bambina raccogliendo i gelsi fino a tingermi completamente le mani di viola. Ho conosciuto una realtร  che non mi aspettavo, molto genuina, legata alle tradizioni della terra (fanno persino la melassa in azienda!), e insieme modernissima nel rispettare l’ambiente e nel gestire ogni dettaglio, dall’organizzazione della squadra all’attivitร  di comunicazione del brandโ€.

Ritratto di Cristina Bowerman con divisa nera da chef, su muro in mattoni rossi

Buono by Cristina Bowerman

Garanzie indispensabili per intraprendere con entusiasmo la sfida, che il prossimo 3 maggio โ€“ data prevista per l’inaugurazione del ristorante โ€“ giungerร  al primo traguardo, con la presentazione al pubblico di Buono by Cristina Bowerman. Un nuovo ristorante in forze alla struttura, perรฒ con autonomia piena, perchรฉ Buono diventi la punta di diamante di un’offerta di ristorazione che vuole strizzare l’occhio ai viaggiatori gourmet, e ancor prima ai turchi in cerca di una cucina moderna e originale: โ€œPer la prima volta, il gruppo ha scelto di aprire uno dei suoi ristoranti anche ai clienti esterni; mentre per gli ospiti del resort rappresenteremo comunque una proposta extra, non inclusa nei pacchetti venduti in fase di prenotazione del soggiorno. E il ristorante, nella sua versione gourmet, sarร  aperto solo a cenaโ€. A confermare le peculiaritร  del progetto รจ anche il numero ridotto di coperti, solo 60, per un’esperienza decisamente diversa da quella a cui ci hanno abituato i grandi ristoranti da resort.

Un render del ristorante Buono a Smirne

Un render di Buono by Cristina Bowerman

Cucina d’autore, cocktail bar, caseificio e charcuterie

Ma Buono sarร  un progetto ben piรน articolato: โ€œAbbiamo una proposta di charcuterie con cocktail bar che funziona tutto il giorno, per la vendita di prodotti al dettaglio, un aperitivo a base di salumi italiani, un drink o la preparazione di un panino da portare in spiaggia. Poi il laboratorio per la produzione di formaggio in loco, affidato agli insegnamenti di un casaro italiano: produrremo mozzarella, burrata, ricotta, partendo dal latte crudo della fattoria della famiglia Tonbulโ€. La commistione tra le due culture, italiana e turca, del resto รจ il fil rouge su cui si innesta l’intero progetto: โ€œBuono รจ un ristorante di cucina italiana moderna, che per questo non segue in modo pedissequo la tradizione, si affida alla creativitร  e alla possibilitร  di ripensare ricette consolidate, anche utilizzando prodotti turchi. Per esempio la cacio e pepe, che proporrรฒ con un formaggio stagionato locale, scoperto durante le mie visite in zona, al posto del pecorinoโ€. E ci sarร  pure il laboratorio (a vista) per la produzione di pasta fresca, anche ripiena.

La brigata di Buono

A vista sarร  la cucina, affacciata sulla sala, affidata alle cure di Nicola Mirielli: โ€œLui รจ la persona giusta per questo progetto. Ha giร  lavorato con me, รจ molto preparato, in grado di guidare una brigata, sua mamma รจ turca. Cercava un’opportunitร  per trasferirsi, รจ arrivataโ€. Con lui ci saranno Daniele Termini e una giovane chef turca, โ€œNuhr, una ragazza bravissima, mi ha affiancato per un paio di mesi da Glass, sarร  il braccio destro degli chefโ€. Piรน un altro paio di ragazzi, a completare la squadra. La direzione del ristorante, invece, รจ affidata a Tamer Bey, anche lui turco, ma cresciuto in Italia: โ€œIronia della sorte, ha frequentato l’istituto alberghiero a Bari, poi รจ stato a Pollenzo. Ci siamo conosciuti per il progetto, e anche il suo mi รจ subito sembrato il profilo perfettoโ€. Dai ristoranti piรน blasonati di Istanbul proviene il maitre, turchi sono i ragazzi in sala. Per la fornitura dei prodotti italiani (specie i salumi, in un Paese a maggioranza islamica che pone regole stringenti su carne e derivati del maiale), in un primo momento, ci si appoggerร  ai canali di Eataly Istanbul: โ€œAbbiamo carta bianca sulla scelta dei prodotti, la proprietร  mi ha lasciato grande autonomia dall’inizio. รˆ un progetto che ho pianificato con cura, dalla scelta dei piatti prodotti da artigiani turchi al progetto della cucina e della salaโ€.

Un piatto di ravioli ripieni di parmigiano di Cristina Bowerman, con forchetta che ne infilza uno

Il menu di Buono

Ma il menu? Oltre alla carta di tapas per il cocktail bar, il ristorante proporrร  a cena un menu alla carta, e due percorsi degustazione che entreranno a regime nelle prossime settimane: โ€œPartiamo con la carta, 5 proposte per ogni sezione, con piatti di ispirazione italiana piรน evidente rispetto a quella che รจ la mia cucina da Glass, ma comunque originaliโ€. Per esempio l’agnello proposto con il gorgonzola, โ€œun formaggio che ho scoperto piacere moltissimo ai turchiโ€. E poi la valorizzazione della bottarga locale, comune alle due tradizioni. Ma anche un paio di signature della chef: il Raviolo liquido di parmigianoย  e la sfera di tiramisรน. Carta dei vini articolata, tra proposte italiane, francesi e turche. Prezzo medio sui 50 euro. Dopo il fine settimana inaugurale, il ristorante sarร  regolarmente aperto dal 5 maggio, in attivitร  per tutta la stagione di apertura del resort (fino al 31 ottobre, e di nuovo dall’inizio di aprile, il prossimo anno). Da un paio di settimane si lavora agli stress test, Cristina sarร  presente per i primi giorni, e poi farร  la spola con l’Italia in modo costante per i primi mesi. Si punta a conquistare il pubblico turco, ma anche i viaggiatori internazionali, con grande attenzione al mercato inglese, russo, tedesco, libanese. Si parte con il piede giusto: โ€œHo seguito molti progetti, ma sono rimasta impressionata dalla professionalitร  e dall’accuratezza di questo gruppo. Sono felice del risultato, e fiduciosaโ€. Tra qualche giorno s’inizia.

Buono by Cristina Bowerman – Smirne (Turchia) –ย  Club Marvy, Kesre Koyu, Ozdere – www.clubmarvy.com

 

a cura di Livia Montagnoli

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