Vino

Terregiunte: l'incontro tra Amarone e Primitivo in un unico bicchiere

Terregiunte รจ un nuovo vino che ha visto collaborare di Bruno Vespa e Sandro Boscaini nella creazione di un blend Amarone e Primitivo

  • 23 Agosto, 2019

Il nome รจ evocativo: Terregiunte โ€“ Vino Dโ€™Italia, a segnare lโ€™inedito abbraccio tra le produzioni vinicole di due regioni italiane, il Veneto e la Puglia, che guardano allโ€™intero paese da levante, il verso da cui sorge il sole.

Terregiunte: l’unione di due grandi marchi

Il blend รจ di quelli che osano, perchรฉ sposa in un solo calice due vini di eccellenza: il Costasera Amarone della Valpolicella Classico 2016, prodotto da Masi agricola, la societร  per azioni quotata in Borsa su Aim Italia, che ha chiuso la semestrale 2019 consolidando ricavi netti per 29,7 mln (+1% su base annua), ebitda a 5,5 mln (era a 5,9 mln nel primo semestre 2018), utile netto per 1,7 mln e un indebitamento finanziario netto a 10,3 mln. A presiederla รจ Sandro Boscaini, noto anche come Mister Amarone, attuale presidente di Federvini ed esponente di una famiglia, giunta alla settima generazione in azienda, che acquistando alcuni vigneti in una piccola valle nota come Vaio dei Masi, ha dato vita nel 1772 a unโ€™attivitร  agricola oggi faro della produzione enoica della Valpolicella. Raccontami รจ il Primitivo di Manduria 2016 prodotto dallโ€™azienda vinicola Futura 14 dello storico giornalista Rai Bruno Vespa, conduttore di Porta a Porta che ha diversificato la propria attivitร , creando con i figli il brand Vespa, Vignaioli per passione, e ha localizzato la produzione dei suoi vini in Salento, presso la masseria Li Reni, a pochi km da Manduria.

Vespa e Boscaini visti da dietro

Terregiunte: il dream team al lavoro

Una sfida non da poco, questa sorta di โ€œfratelli dโ€™Italiaโ€ enologico, perchรฉ se da un lato lโ€™Amarone รจ da tempo e in pianta stabile un prodotto di assoluta eccellenza nel panorama vinicolo del Made in Italy, dallโ€™altro il Primitivo ha visto cambiare la sua identitร  percepita sui mercati. Trasformandosi negli anni da brutto anatroccolo del giardino di Bacco a principe azzurro delle produzioni enologiche del Mezzogiorno. Vero รจ che a questo blend (che, va detto, non รจ un vino a denominazione, ma il frutto dellโ€™unione di due prodotti a denominazione) hanno lavorato mani sapienti. Due professionisti di grido: il totem in attivitร  dellโ€™enologia italiana, nonchรฉ presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, e il wine-maker di Masi Agricola, Andrea Dal Cin.

Terregiunte: il vino

Dalla loro inedita alchimia, facendo ricorso a un prolungato affinamento in piccole botti di rovere e al riposo in bottiglia, รจ sgorgato un rosso rubino profondo, dalle caratteristiche organolettiche precise: sapido, potente, caratterizzato da tannini setosi ed eleganti. Balsamico al naso con sentori di tabacco, amarena, mirto, prugna e un pizzico di cacao. Al palato la struttura รจ compatta, progressiva, densa e golosa. A segnarne le caratteristiche, il sodalizio di vitigni che il connubio reca in dote: 70% Corvina, 25% Rondinella e 5% Molinara per il Veneto; 100% Primitivo di Manduria per la Puglia.

Terregiunte: debutto in grande stile

Il debutto di Terregiunte รจ stato in grande stile. La passione dei due produttori, Boscaini e Vespa, ha trovato cittadinanza presso lo storico (e cinematografico) hotel Cristallo di Cortina, alla presenza dei due enologi, Cotarella e Dal Cin, dellโ€™ex ministro alle politiche agricole e attuale governatore del Veneto, Luca Zaia, e del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Terregiunte: la genesi

Ed รจ qui che Boscaini- mister Amarone ha rivelato la genesi del nuovo vino: โ€œLโ€™idea รจ venuta a Vespa. Quando me ne ha parlato la prima volta lโ€™ho presa come una provocazione. Poi, come una grande opportunitร  per lโ€™Italia. Vede, nel nostro paese abbiamo tantissimi prodotti con denominazioni diverse, ma il โ€˜vino dโ€™Italiaโ€™ รจ inteso purtroppo come vino da tavola. Cosรฌ, nel 2016, abbiamo deciso di dare inizio a questa nuova avventura, con la volontร  di esprimere in sintesi lโ€™eccellenza del vino italianoโ€. Quindi, il presidente Federvini offre una chiave di lettura geo-economica: โ€œTerregiunteโ€ spiega โ€œporta un messaggio moderno, un piรน comprensibile made in Italy per paesi come la Cina, dove รจ pura utopia pretendere che si conoscano le tante, troppe – pur eccellenti – denominazioni territoriali del nostro paeseโ€.

Un racconto a cui fa eco il giornalista: โ€œNel 2015 avevo in mente questa idea un poโ€™ pazzaโ€, spiega Vespa โ€œne parlai con Cotarella che trovรฒ il progetto praticabile. Poi, ci chiedemmo a chi proporre unโ€™innovazione cosรฌ coraggiosa. Bisognava scegliere un partner serio ed affidabile. Il primo della lista naturalmente era Boscaini. รˆ finita che il principe azzurro, lโ€™Amarone di Masi, ha accettato di sposare Cenerentola, il primitivo della mia famiglia. Nel 2016 i nostri due enologi si sono messi al lavoro con entusiasmo. A novembre saranno disponibili 12.000 bottiglieโ€.

Lโ€™annata 2016, prodotta in 12.000 bottiglie e 500 magnum, sarร  disponibile sul mercato da novembre 2019 ad affinamento ultimato, in vendita ad un prezzo di fascia medio alta. Sebbene sia giร  acquistabile en primeur.

Terregiunte. l’etichetta

Anche lโ€™etichetta รจ significativa e ricorda gli stilemi delle carte da gioco: due territori e due soli capovolti, uno calmo e riservato al Nord, lโ€™altro rovente e vibrante al Sud, illuminano la cupola di Marano di Valpolicella e la Torre Burraco di Manduria. Al centro le onde del Mar Jonio si fondono con le colline ai piedi dallโ€™Alpe.

Terregiunte: la sfida

Unโ€™operazione inedita, dunque, su un piano produttivo e di marketing, che Cotarella non esita a definire: โ€œuna sfida enormeโ€. E spiega il perchรฉ: โ€œInizialmente, Andrea Dal Cin e io avevamo timori, perchรฉ a monte cโ€™erano due nomi importanti, come Boscaini e Vespa. Dovevamo fare un vino alla loro altezza e non sempre รจ possibile; specie quando si lavora in zone cosรฌ differentiโ€. Poi ammette: โ€œMasi e Vespa sono stati molto coraggiosi a chiedere a due enologi diversi, ognuno col proprio vino, di fare un unico vino. รˆ un poโ€™ come affidare la realizzazione di un quadro a due pittori, ognuno col suo pennello e i suoi colori. O vieni fuori un disastro o una cosa eccezionale. A voi la rispostaโ€.

Su tutto la benedizione dei due governatori. Per Zaia, presidente della prima regione vitivinicola dโ€™Italia: โ€œTerregiunte รจ un blend innovativo. Una grande unione che ben rappresenta lโ€™Italiaโ€. Emiliano, da parte sua, ha ricordato lโ€™antico sodalizio della Serenissima a difesa delle coste pugliesi. Entrambi hanno convenuto che le autonomie dei territori, lโ€™autorevolezza e le personalitร  distinte dei vini, devono lasciar spazio a una grande visione dโ€™insieme del paese.

a cura di Luigi Chiarello

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