Idee

Made in Fukushima. Un libro sul (e di) riso per raccontare la rinascita di un territorio agricolo contaminato

Il progetto รจ frutto di una collaborazione tra Serviceplan e lo studio grafico tedesco Moby Digg. Il risultato รจ un libro โ€“ in carta di riso di Fukushima โ€“ che racconta una vera storia di rinascita agricola, dove la vita si รจ interrotta a seguito del disastro nucleare del 2011. Obiettivo? Sconfiggere la diffidenza.

  • 11 Settembre, 2019

Fukushima. Il disastro nucleare del 2011

I disastri ambientali, ancora troppo spesso causati dallโ€™uomo, impattano profondamente sullโ€™ecosistema di un territorio. E dunque anche sul nostro modo di relazionarci con esso, di vivere con e delle risorse che รจ in grado di offrire. Modificando per lunghi periodi di tempo (o per sempre) lo stile di vita e le abitudini di chi lo abita (e il problema riguarda ogni specie vivente). A Fukushima โ€“ sorte comune a tutti i luoghi travolti da incidenti nucleari โ€“ cโ€™รจ stato un prima e un dopo. Il giro di boa รจ datato 16 marzo 2011, qualche giorno dopo il violentissimo terremoto che devastรฒ la regione di Tohoku, nel Giappone settentrionale, innescando una reazione a catena di catastrofi, culminata con lโ€™incidente ai reattori nucleari dellโ€™impianto gestito nellโ€™area dalla Tokyo Electric Company, che rilasciarono radioattivitร  nellโ€™aria, in mare e nelle falde acquifere di unโ€™area molto estesa. Oggi, e per molti anni a venire, il Giappone dovrร  impegnarsi in un intenso programma di bonifica per decontaminare lโ€™area colpita, ed รจ delle ultime ore lโ€™allarme del ministro dellโ€™Ambiente giapponese, che a distanza di quasi 10 anni si trova ancora a dover affrontare lo smaltimento delle acque radioattive presenti nellโ€™impianto.

I problemi della bonifica

Necessaria per garantire le operazioni di raffreddamento dei reattori danneggiati, lโ€™acqua รจ contaminata dal trizio (un isotopo comunque poco pericoloso per lโ€™uomo) e finora รจ stata stoccata in grandi serbatoi costruiti ad hoc, che entro il 2022 raggiungeranno la capienza massima. Lโ€™unica opzione? Rilasciarle nel Pacifico, per rallentare ulteriormente lo smantellamento della centrale.

Due pagine del libro Made in Fukushima

Made in Fukushima. Il libro: la rinascita del riso

Tuttโ€™intorno, perรฒ, comโ€™รจ ripresa la vita? Il libro Made in Fukushima, frutto di una collaborazione tra lโ€™agenzia internazionale Serviceplan, lo studio grafico tedesco Moby Digg e il fotografo Nick Frank, vuole dare un segnale di speranza, ma soprattutto abbattere il muro della diffidenza che avvolge qualunque considerazione in merito ai โ€“ pur lenti โ€“ miglioramenti di una situazione di partenza gravissima non solo per lโ€™impatto diretto sulle vite umane, ma pure per le ricadute sullโ€™economia rurale di un territorio adibito principalmente alla coltivazione del riso. A seguito dellโ€™incidente, infatti, furono evacuate 300mila persone, mentre 25mila ettari di terreno agricolo risultarono contaminati. Appena fu possibile, iniziarono le operazioni di bonifica. Mentre un gruppo di ricercatori guidato dal dottor Masaru Mizoguchi dellโ€™Universitร  di Tokyo, con il supporto di Meter Group, avviรฒ una sperimentazione che si sarebbe rivelata decisamente illuminata, a sostegno di alcuni agricoltori locali non intenzionati a darsi per vinti.

Una risaia a Fukushima

Ora il riso di Fukushima รจ sano. Ma nessuno lo vuole

Ci sono voluti molti anni di test per arrivare a perfezionare un metodo di coltivazione che garantisse di raccogliere riso non contaminato, e quindi privo di rischi per la salute. Cosรฌ, ora, il riso di Fukushima รจ nuovamente sul mercato. Ma vincere il clima di sospetto e diffidenza รจ un ostacolo altrettanto duro da sormontare, perchรฉ โ€œil pregiudizio รจ piรน forte della veritร  scientificaโ€, sottolineano i ricercatori coinvolti. Il libro, simbolicamente realizzato proprio in carta di riso raccolto nelle risaie bonificate, vuole raccontare questa storia, e raccoglie allo scopo interviste ai protagonisti, analisi scientifiche, infografiche, fotografie che aiutano a chiarire la situazione. E perchรฉ tutti possano prenderne facilmente visione, Made in Fukushima si puรฒ leggere gratuitamente anche online, a questo link (le copie cartacee, 296 pagine rilegate in carta di riso, si ordinano sul sito del progetto). โ€œQuesto libro utilizza i dati scientifici per provare che il riso di Fukushima รจ sanoโ€ spiegano gli ideatori della ricerca; anzi โ€œpiรน di altre produzioni analoghe provenienti da altre aree del Giappone non soggette a controlli cosรฌ restrittiviโ€ aggiunge uno degli agricoltori intervistati tra le pagine. Stampato in doppia lingua, giapponese e inglese, del libro รจ stato fatto omaggio โ€œai leader del sistema alimentare globaleโ€, spiega ancora il sito โ€œperchรฉ possano intervenire a favore di una microeconomia che sta cercando di rialzarsiโ€.

Il proprietario di Suzuki Brewery, davanti alla sua azienda di sake

E cโ€™รจ anche il sake

Innescando una reazione a catena che inverta la sequenza di catastrofi del 2011: a Namie, nella prefettura di Fukushima, la ripresa della produzione di riso sano ha giร  spinto un distillatore locale a riavviare la produzione di sake letteralmente spazzata via dallo tsunami di allora. Per sopravvivere, in questi anni, la Suzuki Brewery รจ stata costretta a traslocare nella prefettura di Yamagata. Ma ora lโ€™intenzione รจ quella di tornare a Namie, per proseguire dovโ€™รจ nata una tradizione di distillazione del sake risalente al periodo Edo. E mentre si lavora alla costruzione del nuovo impianto di Namie, il mastro distillatore Daisuke Suzuki ha giร  ripreso a rifornirsi presso i produttori di riso di Fukushima. La diffidenza si puรฒ sconfiggere insieme.

www.madeinfukushima.com

 

a cura di Livia Montagnoli

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